Qui a Torino week end con un bel sole dopo tanto freddo e neve.
Certo sarebbe bello andare al mare o sulla neve della montagna, ma con l'aria di crisi che tira è meglio risparmiare ma anzichè piangerci addosso su quello che avremmo potuto fare abbiamo iniziato a pensare come poter trascorrere, anche se in economia, una bella domenica pomeriggio. Ed ecco la soluzione: qui in cintura, a veramente pochi chilometri dalla città, ci sono luoghi magari già conosciuti ma che a ben guardare offrono sempre qualche piacevole sorpresa.
Così, dopo pranzo abbiamo fatto un salto a Chieri.
Chieri, che si trova sulle colline a circa a 15 km da Torino, in epoca medievale era conosciuta come la città delle cento torri, torri che oggi o sono state abbattute o comunque inglobate negli edifici. Questa località divenne famosa a livello europeo per la produzione del fustagno e la coltivazione del gualdo, una pianta dalla quale si estraeva un colorante per tessuti che regalava alle stoffe una caratteristica colorazione azzurra. A partire dall'Ottocento Chieri si specializzò così nell'industria tessile: telerie e tendaggi, ancora oggi vengono prodotti in alcuni stabilimenti ancora operativi.
Parcheggiata l'auto ci avviamo verso il centro storico, passando davanti alla chiesa di San Bernardino
all'interno della quale si conservano tre dipinti del pittore Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (una pala raffigurante l'incoronazione delle Vergine fra i santi Giorgio Guglielmo Rocco e Sebastiano con sullo sfondo la città di Chieri, un'altra pala con la Vergine e Gesù bambino e un dipinto raffigurante San Nicola da Tolentino)
Lasciando alla nostra sinistra la chiesa entriamo nel centro storico ben riconoscibile dall'arco trionfale eretto nel 1580 per celebrare fastosamente i soggiorni a Chieri della corte sabauda e la nascita degli eredi ducali negli anni compresi tra il 1580 e il 1586.
Parcheggiata l'auto ci avviamo verso il centro storico, passando davanti alla chiesa di San Bernardino
all'interno della quale si conservano tre dipinti del pittore Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (una pala raffigurante l'incoronazione delle Vergine fra i santi Giorgio Guglielmo Rocco e Sebastiano con sullo sfondo la città di Chieri, un'altra pala con la Vergine e Gesù bambino e un dipinto raffigurante San Nicola da Tolentino)
Lasciando alla nostra sinistra la chiesa entriamo nel centro storico ben riconoscibile dall'arco trionfale eretto nel 1580 per celebrare fastosamente i soggiorni a Chieri della corte sabauda e la nascita degli eredi ducali negli anni compresi tra il 1580 e il 1586.
Passato l'arco è possibile fare una piacevole passeggiata caratterizzata dal fatto che alzando lo sguardo alle facciate delle case si possono scoprire resti di epoca medievale. Molti palazzi di via Vittorio Emanuele, la principale via cittadina conservano decorazioni in cotto di qualità eccezionale, fasce decorative, e soffitti a cassettoni del periodo tardo medievale.
Urbanisticamente infatti Chieri ha ben conservato la struttura di Comune medievale: dalla rocca centrale si dipartono in cerchi concentrici le contrade che corrispondono ai successivi ampliamenti della cinta muraria.
Di sicuro interesse è la collegiata, Santa Maria della Scala ovvero il Duomo, la più celebre chiesa di Chieri. La facciata è caratterizzata al centro dalla grande ghimberga del portale maggiore, decorata con elementi vegetali di stile francese: qui è collocata la madonna del melograno, copia recente della statua fiamminga originale di fine Trecento che è conservata all'interno della chiesa.
Al fianco della chiesa sono addossati il campanile romanico a base quadrata e il battistero, risalente all'episcopato del vescovo torinese Landolfo del XI secolo.
Al di sotto del presbiterio si può visitare la cripta romanica sulla cui volta si conserva l'affresco raffigurante la Vergine assisa tra S. Pietro e Paolo, del XV secolo circa. All'interno della chiesa affreschi di scuola Jaqueriana raffiguranti la Natività, la Presentazione al Tempio, e la Adorazione dei Magi, documentano in Chieri i modi della pittura cortese della prima metà del Quattrocento. Appartengono anche alla fase quattrocentesca i bellissimi stalli del Coro, decorati dalle rappresentazioni delle piante medicinali, dei Profeti e degli Apostoli.
Alla sinistra della navata assume un particolare valore devozionale la Cappella della Beata Vergine delle Grazie, eretta per implorare la fine dell'epidemia di peste del 1630. Mentre di fronte a questa cappella, dall'altra parte della navata si accede al battistero. Qui un anziano signore si offre di farci da guida e raccontarci la storia del battistero. Le mura nella parte bassa ossia quella più antica sono a «spina di pesce», col riutilizzo di mattoni provenienti da edifici di epoca romana.
Entrando non si può non essere colpiti dal ciclo di affreschi che orna la parte alta delle pareti. Rappresenta la «Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo San Giovanni» ed è opera del pittore chierese Guglielmetto Fantini, che la affrescò verso il 1435. Si può ammirare l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, l'ultima cena, la lavanda dei piedi, Giuda che riceve i trenta denari, Gesù davanti a Pilato, la flagellazione, l’incoronazione di spine, Pilato che si lava le mani, e infine la crocifissione. Sotto la grande scena della Crocifissione, si trova la Pala Tana, che deve il nome al chierese Tommaso Tana, cavaliere morto nel 1503. Fu dipinta da Francesco Berglandi e Gomar Davers: lo parte centrale rappresenta la Natività, in alto, la Madonna col Bambino tra San Gerolamo e San Giorgio e lungo la predella, Cristo e i Dodici Apostoli.
Sulla sinistra, la statua della Madonna del Melograno, opera di uno scultore ignoto di area franco-fiamminga dei primi anni del '400; fino al 1981 era sulla facciata del Duomo e poi fu rimossa e sostituita con una copia per preservarla dal degrado. Un'apertura nel pavimento conduce al sito archeologico del Battistero; qui gli scavi, condotti a partire dagli anni '60 portarono alla luce tracce di una prima occupazione risalente al I sec. a.C., e di un cimitero paleocristiano.
Un punto molto interessante di Chieri è la rocca dove si trova la chiesa di San Giorgio.
Urbanisticamente infatti Chieri ha ben conservato la struttura di Comune medievale: dalla rocca centrale si dipartono in cerchi concentrici le contrade che corrispondono ai successivi ampliamenti della cinta muraria.
Di sicuro interesse è la collegiata, Santa Maria della Scala ovvero il Duomo, la più celebre chiesa di Chieri. La facciata è caratterizzata al centro dalla grande ghimberga del portale maggiore, decorata con elementi vegetali di stile francese: qui è collocata la madonna del melograno, copia recente della statua fiamminga originale di fine Trecento che è conservata all'interno della chiesa.
Al fianco della chiesa sono addossati il campanile romanico a base quadrata e il battistero, risalente all'episcopato del vescovo torinese Landolfo del XI secolo.
Al di sotto del presbiterio si può visitare la cripta romanica sulla cui volta si conserva l'affresco raffigurante la Vergine assisa tra S. Pietro e Paolo, del XV secolo circa. All'interno della chiesa affreschi di scuola Jaqueriana raffiguranti la Natività, la Presentazione al Tempio, e la Adorazione dei Magi, documentano in Chieri i modi della pittura cortese della prima metà del Quattrocento. Appartengono anche alla fase quattrocentesca i bellissimi stalli del Coro, decorati dalle rappresentazioni delle piante medicinali, dei Profeti e degli Apostoli.
Alla sinistra della navata assume un particolare valore devozionale la Cappella della Beata Vergine delle Grazie, eretta per implorare la fine dell'epidemia di peste del 1630. Mentre di fronte a questa cappella, dall'altra parte della navata si accede al battistero. Qui un anziano signore si offre di farci da guida e raccontarci la storia del battistero. Le mura nella parte bassa ossia quella più antica sono a «spina di pesce», col riutilizzo di mattoni provenienti da edifici di epoca romana.
Entrando non si può non essere colpiti dal ciclo di affreschi che orna la parte alta delle pareti. Rappresenta la «Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo San Giovanni» ed è opera del pittore chierese Guglielmetto Fantini, che la affrescò verso il 1435. Si può ammirare l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, l'ultima cena, la lavanda dei piedi, Giuda che riceve i trenta denari, Gesù davanti a Pilato, la flagellazione, l’incoronazione di spine, Pilato che si lava le mani, e infine la crocifissione. Sotto la grande scena della Crocifissione, si trova la Pala Tana, che deve il nome al chierese Tommaso Tana, cavaliere morto nel 1503. Fu dipinta da Francesco Berglandi e Gomar Davers: lo parte centrale rappresenta la Natività, in alto, la Madonna col Bambino tra San Gerolamo e San Giorgio e lungo la predella, Cristo e i Dodici Apostoli.
Sulla sinistra, la statua della Madonna del Melograno, opera di uno scultore ignoto di area franco-fiamminga dei primi anni del '400; fino al 1981 era sulla facciata del Duomo e poi fu rimossa e sostituita con una copia per preservarla dal degrado. Un'apertura nel pavimento conduce al sito archeologico del Battistero; qui gli scavi, condotti a partire dagli anni '60 portarono alla luce tracce di una prima occupazione risalente al I sec. a.C., e di un cimitero paleocristiano.
Un punto molto interessante di Chieri è la rocca dove si trova la chiesa di San Giorgio.
Posta appunto in posizione dominante sulla collina, la chiesa sorge sulle rovine del castello del X secolo. All'inizio del XII secolo la chiesa era in stile gotico ma un incendio la distrusse. Così venne ricostruita affiancata da questo originale campanile a forma di pagoda mentre l'attuale facciata è opera dell'architetto Vittorio Vittone e risale al 1750 circa.
Ecco un'altra veduta della chiesa di San Giorgio, da qui abbiamo potuto ammirare il panorama collinare fatto di tetti, e colline che circondano Chieri.
Non è romantico? E con questa immagine suggestiva chiudo il resoconto di questa domenica pomeriggio, semplice ma che ci ha regalato qualche gratuita emozione.
10 commenti:
Torino dintorni sono unici, e'una delle grandi citta'che riserva molte sorprese sia nello stesso centro che appena al di fuori.per me rimane sempre la citta'dei grandi dispiaceri e delel grandi conquiste, senza vie di mezzo.bella domenica pomeriggio.noi casa malati
Niente di più vero!
Bellissime foto.
Grazie degli auguri.
Bau!
Con la mia famigliola siamo pienamente d'accordo con te :) Poi qui a Torino e dintorni è possibilissimo trascorrere il tempo spendendo poco, ci sono mille cose da vedere e da fare! A Chieri siamo stati solo una volta di passaggio, ma grazie alle tue minuziose descrizioni torneremo di sicuro!!
Bau bau
Mirty
Molto bella Chieri con questi vari monumenti,e le tue foto li valorizzano molto.
A volte andiamo a cercare posti lontani caratteristici quando vicino a casa ci sono dei paesini molto belli.Ciao a presto.
Molto bella la nostra Italia... Grazie per avermi fatto conoscere questo bel paesino... Molto belle le fotografie.
Ale
Ahi Lucy mi spiace che non stiate bene. Del resto quest'anno non è iniziato bene neppure per me, influenza, mal di testa, raffreddori, mal di denti.... spero che ti rimetterai presto.
grazie della visita.
Bau Mirty, mi fa piacere che tu condivida la mia scelta per la gita della domenica. Chieri ha molti punti d'interesse, itinerari di don Bosco, ghetto ebraico, percorso romanico e quello barocco. Buona passeggiata! bau
GRazie Gianna a presto!!!!
Grazie anche a Paola e ad Ale per essere passate di qua.... in verità ci sono località che riservano sempre qualche piacevole sorpresa e ora di relax.
buona settimana!
Grazie per averci fatto conoscere questa bella città. il Piemonte è una regione che mi ha sempre affascinata, ma che non conosco praticamente per nulla...spero di rimediare presto, magari, come dici tu, in tempi migliori ;-)
complimenti per il tuo blog, si vede che tratti i vari argomenti con tanta passione.
Baci
Anna Luisa
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