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Questo è il mio blog: troverete i miei hobbies, ricami, pittura su porcellana, maglia, uncinetto, lettura, cucina, giardinaggio, vacanze ...recensioni, consigli e curiosità

This is my blog. You will find my hobbies with pictures of embroidery, painting porcelain, a few recipes, plants and flowers, my holidays ...


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sabato 30 luglio 2011

valtournenche

Non potevo gironzolare per la Valtournenche senza visitare il paese omonimo. Il comune di Valtournenche si trova all'interno della Comunità montana del Cervino a circa 1500 metri sul livello del mare. Se anzichè attraversare l'abitato per proseguire per Cervinia ci si sofferma a visitare questo centro si scoprono angoli curiosi di storia, come la Chiesa Parrocchiale, dedicata a S. Antonio, interamente ricostruita intorno al 1850.
Al suo interno è interessante osservare come il lato destro del presbiterio sia stato adibito a un piccolo museo di Arte Sacra in cui sono conservati alcuni arredi provenienti anche dalle altre cappelle della Parrocchia. La Chiesa si affaccia sulla piazzetta delle guide, qui oltre ad una tipica fontana
si può notare come i palazzi circostanti riportino sulle loro mura numerose targhe poste a ricordo delle famose Guide della Valtournenche.

Sulla strada che attraversa l'abitato una statua in legno ricorda la figura di Amé Gorret e sormonta una fontana. Amè Gorret ebbe un importante ruolo nella conquista del Cervino. Giovanissimo prese parte infatti al primo tentativo di scalata del Cervino, nel 1870 invitò le guide di Valtournenche a costituirsi in società e successivamente pubblicò la "Guide de la Vallée d'Aoste" in collaborazione con lo storico Claude Bich.
Insomma, nel suo piccolo, Valtournenche si è rivelata interessante e curiosa, oltre che immersa nel verde della vallata. Veramente una sosta gradita!

martedì 26 luglio 2011

Torta decorata per anniversario

La mia torta per l'anniversario di matrimonio, che è stato lo scorso mese di giugno, però eravamo in montagna e non potevo spadellare nell'agriturismo, e così ora mi sono sbizzarrita. Pandispagna di 6 uova, farcitura di panna e pesche macerate nel porto, il tutto rivestito di pasta di zucchero fatta con i mashmallow e decorata con fiori di marshmallow e ghiaccia reale. Una delizia per il palato e per essere il mio primo esperimento di torta rivestita di zucchero devo dire che anche per gli occhi è abbastanza un bel vedere. Che ne dite? Ecco il passo passo fotografico della torta...

lunedì 25 luglio 2011

terremoto...

Eccomi qui... il terremoto di oggi mi ha spronato a scrivere per rassicurarvi... è stata una scossa intensa e qui a Torino si è sentita piuttosto bene anche se l'epicentro era nel pinerolese. Tuttavia non vi sono stati danni, e questo ciò che ha più importanza. Per fortuna è avvenuta di giorno, la notte essere svegliati di soprassalto da questi eventi è sempre più traumatico. L'ufficio nel quale lavoro è stato velocemente evacuato al suono dell'allarme. Qualche minuto fuori in strada e poi ognuno è tornato alle sue occupazioni sperando che non si ripetesse.

martedì 19 luglio 2011

Pomeriggio a Issogne

Eccomi a continuare il racconto dei tre giorni valdostani… Dopo aver visitato il castello di Verres e il suo abitato abbiamo pranzato. Da Verres ci siamo poi spostati a Issogne. Lasciata l’auto nel piazzale abbellito da alberi e dal monumento agli alpini, si sale verso il centro del paese e a pochi metri sulla destra appare l’ingresso del castello. Un vialetto conduce ad un ampio prato delimitato da siepi di rose e di ortensie fiorite, sulla destra una fontana realizzata con antiche macine di mulino.
Raggiunta la biglietteria nella dependance, siamo arrivati sul filo di lana, appena in tempo per la visita guidata. Ci accompagna una ragazza, giovane ma preparata, che ci introduce all’interno del cortile. Se di fuori il castello appare come un palazzo spoglio e anonimo all’interno è una vera sorpresa. Il castello occupa tre lati, mentre il quarto si affaccia su un giardino all’italiana. La guida ci fa notare come sulle facciate del cortile si trovi il “mirroir puor les enfants” affreschi raffiguranti i rami della famiglia Challant con le alleanze matrimoniali allo scopo di trasmetterle ai posteri. Al centro della corte la fontana del melograno, una vasca ottagonale con al centro un albero di melograno in ferro battuto dove l’acqua fuoriesce da piccoli draghetti. La fontana voleva rappresentare la fertilità (il melograno) e la forza (le foglie di quercia) della casata Challant. L’edificio presenta al piano cortile un porticato con volte a crociera nelle cui lunette si trovano affreschi raffiguranti scene di vita quotidiana, ad esempio il fornaio inforna il pane appena impastato, il sarto misura le pezze di tessuto mentre le guardie sedute al tavolo giocano a carte; affreschi che oltre a decorare servivano a celebrare l’abbondanza e la pace che regnavano grazie alle capacità diplomatiche del signore del castello. A metà del porticato una porta conduce alla sala da pranzo comunicante con la cucina tramite un passavivande. La cucina è divisa in due parti da un’arcata e caratterizzata da tre grandi camini. Accanto i locali destinati alla dispensa e alla scala principale vireè, ossia una scala a chiocciola in pietra, a lato della quale si trova la sala d’onore del castello. Si accede alla sala di giustizia tramite una bussola in legno, la bussola è una porta doppia che si trova anche in altri locali per creare una sorta di anticamera tra ambienti che si aprono su spazi più freddi in modo da ridurre la dispersione di calore. Nella salle basse l’arredamento è costituito da stalli in legno i cui originali si trovano nel Museo di Torino,le pareti sono decorate con motivi che imitano stoffe e paesaggi di caccia e di vita cortese visti attraverso un colonnato. Salendo al primo piano si entra nella camera di Marguerite de La Chambre che comunica con un piccolo ambiente quadrato voltato a crociera, l'oratorio di Marguerite, affrescato con scene della vita della Vergine. Sempre al primo piano si trova la stanza di René di Challant che comunica con la cappella. Una cancellata in legno separa l'ambiente della cappella in una parte destinata ai signori del castello e in una destinata al personale di servizio. L'altare è arricchito da un bel trittico fiammingo. Al secondo piano si trova la stanza di Giorgio di Challant arredata come quella sottostante appartenuta a Marguerite de la Chambre, comprende cioè un letto a baldacchino del XVI secolo (più corto dei nostri letti perché pare che a quel tempo si dormisse seduti per agevolare la digestione), una credenza e una sedia in stile tardogotico. Dalla camera di Giorgio di Challant si accede al suo oratorio privato, un piccolo locale quadrato, completamente affrescato con scene della crocifissione ad opera di un anonimo artista autore anche degli affreschi dell’oratorio di Marguerite de La Chambre. Accanto vi è la "sala del re di Francia", che deve il suo nome dall'aver probabilmente ospitato il re di Francia Carlo VIII durante il suo passaggio in Italia nel 1494. Terminata la visita ci soffermiamo ancora nel giardino, per riposarci un po sulle panche all’ombra e fare qualche foto dell’esterno, da qui oltre la cinta del castello spingendo lo sguardo più in là si ammira il castello di Verres. Come prima giornata è stata abbastanza impegnativa, ci avviamo al B&B per rinfrescarci e cambiarci per la sera. La nostra meta è Cervinia, dove ci fermiamo per la cena. Evidentemente questo periodo è ancora considerato bassa stagione perché nel parcheggio sostano appena quattro auto compreso la nostra e nella via pedonale del passeggio solo qualche anima. Scendiamo dall’auto e dopo pochi passi ci rendiamo conto del perché di tanto deserto: un vento gelido spazza la via centrale e il termometro digitale accanto all’insegna di un negozio segna 11 gradi nonostante siano le ore 19e30 del 24 giugno. Del resto abbiamo lasciato la nostra città per scappare dall’afa e dunque di che ci lamentiamo?  Passeggiamo un po’ infreddoliti e giunti al termine della via ci appare l’imponenza del monte Cervino che nasconde un po’ la sua cima dietro una bella nuvoletta.
Qualche foto e poi a cena nel calduccio di un locale tipico rivestito in legno. Al termine della cena ci dirigiamo decisamente a passo svelto verso l’auto e torniamo al B&B per la notte. Domani altri castelli ci attendono.

venerdì 15 luglio 2011

Valle d'Aosta - castello di Verres

Venerdì 24 giugno con un minimo di bagaglio e armati di macchina fotografica e cinepresa siamo saliti in auto con destinazione la Valle d’Aosta. Abbiamo lasciato l’autostrada all’uscita di Verres dove però abbiamo avuto un inconveniente: non trovavamo più il biglietto di entrata in autostrada. Panico: mio marito era dell’idea che l’avessimo smarrito nella sosta caffè fatta a Scarmagno, mentre io ero certa che dall’auto non si era mosso. Tuttavia non si è trovato e così al casello abbiamo pagato 7 euro e rotti e ci è stato rilasciato il tagliando di mancato pagamento per restanti 64 euro ovvero per la tratta più lontana che dovrebbe essere Taranto (noi che invece eravamo entrati in autostrada a Torino). Diciamo che la vacanza non è iniziata sotto i buoni auspici ma il paesaggio e la cittadina di Verres hanno presto dissolto il nostro malumore.
Il castello di Verres
Scalinata di piazza Chanoux mulattiera
Parcheggiato l’auto ci siamo avviati verso il castello. Ora dovete sapere che per raggiungere il castello di Verrès vi sono due strade: · una mulattiera appena rimessa a nuovo che parte dal centro paese ovvero dalla scalinata di piazza Emile Chanoux · la strada asfaltata che parte da piazza Europa. La prima percorre la vecchia mulattiera, riadattata ma comunque abbastanza ripida; la seconda sale sino ad una piazzola seconda piazza dalla quale una stradina in discesa, poco più di 100 metri porta all’imbocco dell’ultimo tratto di mulattiera da percorrere per giungere al’ingresso del castello. E sì perché il castello è costruito su uno sperone roccioso a strapiombo sul fiume Evançon, questo perché il castello era una fortezza militare costruita intorno alla fine del 1200, ma ricostruita tra il 1360 e il 1390 da Ibleto di Challant. Noi ovviamente non avendo trovato l’indicazione per la strada asfaltata ci siamo fatti la mulattiera!!!!ohi ohi … che arrampicata sotto il sole!!
Torrente Evançon
Comunque arrivati all’ingresso il panorama è piacevole, si domina il centro di Verres con l’antica Collegiata e poco lontano si scorge il castello di Issogne.



La Collegiata

Il castello di Verres è un grosso cubo di 30 metri di lato e dalle mura spesse 2 metri. Ha un ponte levatoio, che immette in un ambiente che non è ancora il cortile del castello. Questo si raggiunge solo dopo aver passato un portone gotico. Il cortile è quadrato con al centro un pozzo collegato alla cisterna che aveva lo scopo di raccogliere l’acqua piovana, infatti il cortile non è coperto dal tetto. Ciò che attira l’attenzione è lo scalone che corre seguendo le mura e conduce ai piani superiori; è una scala ad archi rampanti. Dal cortile, a piano terra, si aprono su ogni lato delle porte. Qui si trova la cucina e due grandi saloni con la volta a botte che doveva essere in origine adibiti a magazzino per l’artiglieria e a sala d’armi. Salendo lo scalone, al primo piano i locali erano gli appartamenti dei signori del castello: vi è una cucina con tre grandi camini collegata alla sala da pranzo da un passavivande e la camera da letto. Le stanze erano riscaldate da grandi camini in pietra e dalle braci poste in appositi angoli delle stanze. Queste stanze erano illuminate da finestre a bifora molto eleganti, trecentesche, più ampie rispetto a quelle degli altri locali. Il secondo piano non è al momento visitabile, si devono ultimare i lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza. L’interno non è fotografabile né si possono fare riprese e così sarà per gli altri castelli che visiteremo. La visita è stata molto interessante, il ragazzo che ci ha fatto da guida ci ha spiegato gli usi passati ed attuali del castello. Infatti ai giorni nostri nel castello di Verres si svolge ogni anno il Galà di carnevale, una cena in costume che apre il carnevale con la presentazione dei personaggi i conti Caterina e Pierre.

mercoledì 13 luglio 2011

Eccomi tornata a postare, non che le mie vacanze siano state così lunghe ma continuo ad avere problemi con il pc e così utilizzo quello di mio marito quando è libero… quasi mai. Allora, in queste settimane cadeva il mio terzo anniversario di matrimonio, e così ci siamo chiesti cosa ci regaliamo? Visto che entrambi eravamo stanchi, visto che qui in città l’afa si faceva sentire e visto che il week end del 25 giugno da noi si allungava per la festività di San Giovanni che è festa patronale, perché non andare da qualche parte? Messo mano ad internet e valutato che tre giorni non consentono di andare troppo lontano senza stress, abbiamo optato per la Valle d’Aosta. Entrambi abbiamo sempre sentito parlare dei castelli valdostani e quale occasione migliore per fare un giro!!!
Così grazie a internet abbiamo trovato un grazioso agriturismo immerso nel verde a 1600 metri in Valtournenche, ad appena 7 km da Cervinia.

Un posto bellissimo... prossimamente ve ne parlerò, per ora guardete dove sono stata! non sembra di veder apparire Heidi da un momento all'altro?

mercoledì 6 luglio 2011

Un giardino medievale in centro città


Oggi nella pausa pranzo ho fatto quattro passi sino in piazza Castello che è praticamente l'ombelico di Torino. Ho visto molti turisti, soprattutto cinesi e giapponesi ma soprattutto sono andata a curiosare nel fossato di palazzo Madama. Vi chiederete che mai ci sarà nel fossato da attirare la mia attenzione, beh soddisfo subito la vostra curiosità: c'è un giardino medievale! Tutto intorno a Palazzo Madama corre il nuovo Giardino Medievale che è stato inaugurato e aperto al pubblico ieri. Il giardino è stato ricostruito seguendo i documenti medievali della versione quattrocentesca dell'architetto Ludovico D'Acaja: l’hortus ovvero l'orto, il viridarium cioè il bosco e il frutteto, e il iardinum domini vale a dire il giardino del principe. A questi si aggiunge la presenza di alcuni ambienti tradizionali come la falconara, la porcilaia e il recinto delle galline, anche se gli animali non sono vivi ma sono semplici sagome di legno. Per ora ho curiosato dall'alto, ma uno di questi giorni andrò a vedere da vicino, per adesso vi pubblico alcune foto prese da piazza castello.

lunedì 4 luglio 2011

Nozze fiabesche nel Principato di Monaco

Si è celebrato sabato scorso nel principato di Monaco il matrimonio religioso tra Charlene Wittstock e il principe Alberto. Il rito religioso si è svolto il giorno dopo a quello civile nel cortile d'onore del Palazzo Reale alla presenza di 850 invitati. Tra gli ospiti Carlo e Camilla di Borbone, Mario Pescante vice presidente del Comitato Olimpico, Umberto Tozzi, Roberto Cavalli, Giorgio Armani, Karl Lagerfeld, Roger Moore, Naomi Campbell, Nicola Sarkozy e molti altri.

La sposa bellissima indossava un abito creato da Giorgio Armani, veramente spettacolare eppure semplice, dritto con un lungo strascico questo abito si dice che abbia richiesto 2500 ore di lavoro per confezionarlo e ricamarlo con circa 40 mila cristalli Swaroski e perle che creavano fantasie floreali.

Molti hanno paragonato il matrimonio del Principe monegasco con quello reale inglese, e qualche malelingua lo ha definito il più noioso dell'anno. Personalmente non lo ritengo tale e credo che questa mia idea venga ampiamente condivisa anche da altri. La cerimonia religiosa sicuramente ha di per sè un certo tono serioso, come del resto deve essere, in quanto il matrimonio cattolico ha dei valori più profondi di quello civile (per chi è credente, ovviamente). Tuttavia la cerimonia è stata resa leggera dalle musiche: Celebration di PAul McCartney, dall' interpretazione di Andrea Bocelli che ha intonato l'Ave Maria di Schubert , sino a 'Click Song', una canzone tradizionale sudafricana interpretata da Pumez Matshilkiza.

Altro che noioso! Bellissima l'emozione degli sposi, la dolce espressione di Charlene, le complici ma romantiche strizzatine d'occhio fra Charlene e il suo Principe. Piuttosto bisognerebbe stendere un pietoso velo sulla cronaca che Rai1 ha trasmesso, in quanto il giornalista Franzelli e le sue ospitihanno parlato sopra ai momenti più importanti e solenni della cerimonia raccontando pettegolezzi, anedotti sportivi e politici fuori luogo.

Come nel matrimonio reale inglese non sono mancate signore con mise eccentriche, e soprattutto cappellini curiosi... eccone alcuni

Grazie a Dio a Monaco non ci sono state Pippe a rubare la scena alla sposa e neppure lati B a turbare i sonni ..... solo l'emozione di due sposi per il loro futuro e le loro responsabilità.

Quindi speriamo che come nelle belle favole Charlene e il suo PRincipe possano vivere felici e contenti.

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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by Renata

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