Mi è stato prestato da un'amica, il romanzo di Alessandro Perissinotto "le colpe dei Padri".
L'ho letto facilmente, l ho trovato scorrevole. E' ambientato a Torino, in una Torino attuale ma con richiami al passato, nonostante tocchi temi che lo rendono un qualcosa di ibrido, vorrebbe essere forse un giallo psicologico con dei risvolti sociali e storici.
L'autore racconta attraverso se stesso, come intervistatore del protagonista, la storia dell'ingegner Guido Marchisio dirigente di una multinazionale, che separatosi dalla moglie convive ora con Carlotta una giovane, molto più giovane di lui e molto bella.
Marchisio è un uomo in carriera che gode della stima all'interno dell 'azienda, ma nell'autunno del 2011 succede qualcosa che stravolgerà la sua vita. incontra un uomo che lo scambia per un vecchio amico d'infanzia, un compagno di giochi nelle umili strade della Falchera. Ci deve essere un errore, Marchisio proviene da una famiglia bene del centro di Torino e non ha mai frequentato il quartiere di periferia, ma sembrerebbe proprio che quest'uomo abbia conosciuto un suo sosia, tale Ernesto Bolle.
A poco a poco, giorno dopo giorno Marchisio torna col pensiero sull'accaduto e si insinua in lui un dubbio: chi è Ernesto Bolle?
Inizia ad indagare e così risale al passato, alla sua mancanza di ricordi e di foto di un certo periodo che i genitori giustificano con una scusa banale, e così il lettore viene catapultato nella Torino industriale degli anni 70 in cui Guido Marchisio è cresciuto , con gli scioperi e le contestazione nelle fabbriche fino alle azioni terroristiche delle brigate rosse.
Il protagonista scoprirà una verità amara, un bambino, Ernesto, che aveva vissuto nel quartiere povero della Falchera, figlio di due giovani idealisti simpatizzanti del terrorismo del tempo e scopre che la sua vita è stata finora piena di inganni: nell'incidente stradale in cui morirono i genitori Ernesto perse la memoria e la sua famiglia adottiva si inventò una nuova realtà.
Ma oltre ai dubbi sulla sua identità Guido Marchisio vive una situazione nuova anche dal punto di vista lavorativo, l'azienda è in fase di ristrutturazione e Marchisio è ora un dirigente, non integerrimo, succube del suo capo dottor Morani, e che deve scegliere chi mettere dei suoi dipendenti in cassa integrazione e per questo è logorato dai sensi di colpa e oggetto di minacce. Gli avvenimenti lo obbligheranno a rivedere le sue convinzioni e a prendere una decisione.
Il romanzo di Perissinotto pur essendo una lettura scorrevole, non banale e mai noiosa, è un romanzo duro e drammatico, in cui l'autore è capace di disegnare scenari temporali molto dettagliati. A me è piaciuto molto per l'originalità della storia e per la sua capacità di comunicare gli stati d'animo dei vari personaggi. Lo consiglio a tutti.