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sabato 31 marzo 2018

La Pasqua dei poveri

         La Pasqua dei poveri


Forse per noi che non abbiam pane,
forse più bella è la tua Santa Pasqua,
o Gesù nostro, e la tua mite frasca
si spande, oliva, nelle stanze quadre.
Povero il cielo e povere le stanze,
Sabato Santo, il tuo chiaror ci abbaglia,
e il nostro cuore fa una lenta maglia
col cielo, che ne abbraccia le speranze.
Semplice vita, alle nostre dimande
tu ci rispondi: Su, coraggio, andate!
Noi t'ubbidiamo; e questa povertà
non ha bisogno più d'altre vivande.
Noi siamo tanti quanti alla campagna
sono gli uccelli sulle mosse piante,
cui sembra ancor che le parole sante
giungan col vento e l'acqua che li bagna.
A noi non visti, nelle grige stanze,
miriadi in mezzo alla città che fuma,
Sabato Santo, la tua luce illumina
solo le mani, unica festa, stanche.
A noi la pace che verrà, operosa
già dentro il cuore e sulla mano sta,
che ti prepara, o Pasqua, e che non ha
che il solo pane per farti festosa.

Carlo Betocchi (1899 -1986)

domenica 25 marzo 2018

Annunciazione

Per la chiesa cattolica il 25 marzo è la solennità dell'Annunciazione, ovvero dell'annuncio del concepimento dato alla vergine Maria dall'Arcangelo Gabriele qui rappresentato in una tavola dipinta dal maestro di Aix e conservata nella chiesa di Santa Maddalena ad Aix en Provence


RADONITZA (Annuncio della Pasqua ai morti)

 Radonitza
 
 
    Vento di primavera
traslucido come spada:
esilia dal sépalo affilato
 il boccio cremisi che ancora trema,
come dall’anima lo spirito,
il sangue dalla vena.
L’inverno, occulto stelo
che cullò le intenzioni, incubò le mortali esitazioni,
falcia senza un grido;
le psichiche vecchiezze recide
dalla terribile vita.
Pasqua d’incorruzione!
Nel vento di primavera
l’antica chiesa indivisa
 annuncia ai morti che indivisa è la vita:
su lapidi d’ipogei
posa i sepali che ancora tremano
e al centro, al plesso, al cuore,
là dov’è sepolto il Sole,
 là dov’è sepolto il Dono,
 il piccolo uovo cremisi del perenne tornare,
  dell’umile, irriconoscibile
 trasmutato tornare.
Pasqua che sciogli ogni pena!
Cristina Campo (1923 - 1977)

mercoledì 21 marzo 2018

primavera


Con questo particolare del dipinto "La primavera" del pittore Alma Tadema si annuncia il primo giorno di primavera e ben si combina a questi versi della canzone di Fabrizio De Andrè
“Primavera non bussa, lei entra sicura, come il fumo lei penetra in ogni fessura. Ha le labbra di carne, i capelli di grano, che paura, che voglia che ti prenda per mano. Che paura, che voglia che porti lontano”

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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