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giovedì 6 febbraio 2025

PAESAGGI: da Migliara a Pellizza da Volpedo a Novara

In una domenica di gennaio abbiamo ancora una volta deciso di dedicarci all'arte scegliendo questa volta la mostra "Paesaggi : Realtà impressione, simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo".

La mostra che è ospitata al Castello di Novara sino a 6 aprile 2025 si articola in nove sale dove sono esposte una settantina di opere. Protagonista di queste opere è il paesaggio di Lombardia e Piemonte nel periodo compreso fra il 1820 e l'inizio del Novecento.




Giovanni Migliara - veduta di Lambrugo - dettaglio


Massimo D'azeglio - La morte del conte Josselin Montmorency

Antonio Fontanesi - Aprile sul lago di bourget

Verso la metà dell'800 la pittura di paesaggio tra Milano, Genova e Torino trova una ventata di novità con artisti stranieri: a Milano Julius Lange è l'autori di una serie di vedute alpestri
Jules Lange - Paesaggio nordico con montagne



Con l'Unità Nazionale la pittura di paesaggio sperimenta un'adesione più sincera alla realtà, a questo proposito un intera sala viene dedicata a Antonio Fontanesi che dopo aver trovato rifugio a Lugano nel 1848 a causa della sua partecipazione alla prima guerra d'indipendenza italiana, Fontanesi si trasferì a Ginevra dove conobbe un importante artista Alexandre Calame. Fontanesi iniziò lo studio del paesaggio in plen air e così fecero altri pittori come Pittara , Carcano, etc



Carlo Pittara - Buoi al carro




Serafin de Avedano - Primavera

Tra gli anni Sessenta e Settanta il paesaggio non è più percepito come u na veduta scenografica basata su rigide norme compositive e prospettiche ma come accordi cromatici studiati dal vero con una pittura più attenta a ricreare l'effetto visivo attraverso una ricostruzione pittorica 


Filippo Carcano -Venezia





Eugenio Ginuos  - pianura lombarda


Un altra sala è dedicata alle opere degli anni ottanta dove la pittura ha un tratto sintetico, con pennellate veloci più leggere e sfumate



Lorenzo Delleani - Giochi di bimbi e Capitonbolo




Paolo Sala - leggendo Praga




Mosè Bianchi - la prima neve

una sezione della mostra è dedicata a Leonardo Bazzaro con dipinti realizzati fra il 1900 e il 1905 ambientati per lo più in ambito privato dell'artista con la moglie che spesso è la protagonista di questi lavori

Leonardo BAzzaro - tra le ortensie


Leonardo Bazzaro - passa la funicolare



Angelo Morbelli - per sempre




CArlo Fontana -l'Aquilone

Agli inizi del 900 Pelliza da Volpedo afferma di volersi dedicare quasi esclusivamente alla pittura di paesaggio studiando Turner, Constable e Fontanesi  approfondisce il tema della luce


Pellizza da Volpedo - Valletta a Volpedo


La mostra si conclude con due opere di Pellizza da Volpedo, la mia preferita è quella che vi posto qui sopra, di cui mi piacciono i colori , la posa e la luce. 
Nell'insieme la mostra l'ho trovata molto interessante, e la location del castello di Novara offre sempre dei bei allestimenti in spazi comunque ampi anche se molto frequentati.  
I vicini giardini e il centro di Novara offrono,  dopo la mostra, l'occasione per una piacevole passeggiata, uno sguardo alle vetrine e alla vicina Cattedrale e alla Basilica di San Gaudenzio con la sua maestosa cupola progettata da Alessandro Antonelli. Se poi vi addentrate nel centro della città e vi trovaste ad avere un certo languorino, un buchetto allo stomaco, allora potrete scoprire le vetrine della Camporelli, una storica fabbrica di biscotti che ne tramanda la ricetta da cinque generazioni. 
Anche qui a Novara , vi prendo per la gola :-)















domenica 12 gennaio 2025

CANALETTO, VAN WITTEL, BELLOTTO IL GRANDE TEATRO DELLE CITTA' - IN MOSTRA A CUNEO


 Questo week end abbiamo deciso di fare un giro a Cuneo e in special modo di andare presso il complesso monumentale San Francesco ove si svolge sino al 30 maro 2025 una mostra interessante "Canaletto, Van Wittel, Bellotto - il grande teatro delle città". Questa mostra riunisce dodici opere , alcune provenienti dalla Gallerie Nazionali di Roma. Ammirando queste opere si ha come  l'impressione di fare un gran tour come avveniva un tempo per i giovani aristocratici  attraverso un itinerario culturale di due tra le città più conosciute d'Italia: Roma e Venezia.

Nella mostra, il cui ingresso è gratuito e il cui biglietto offre l'ingresso a  tariffa ridotta alle Gallerie d'Italia di Torino, Milano, Napoli, e Vicenza,  Si possono ammirare opere di tre maestri della veduta :

Giovanni Antonio Canaletto, Gaspar Van Wittel e Bernardo Bellotto ai quali sono state affiancate le opere del piacentino Giovanni Paolo Pannini. 

Attraverso questo opere viene raccontata la trasformazione artistica  urbana di città come Roma e Venezia,  tramite scenografie dove si mescolano realtà ed immaginazione, in cui sono rappresentate feste, cerimonie ed eventi mondani.

Ho apprezzato molto le vedute di Canaletto di una Venezia lagunare ricca di dettagli  ma anche quelle romane di Van Wittel,  nonchè le pitture di rovine classiche e fantasiose del Pannini. In mostra anche presente una veduta di Dresda dipinta dal Bellotto .

Van Wittel - Roma veduta di piazza del Quirinale

Van Wittel - Roma veduta del Tevere di Castel Sant Angelo





Van Wittel - Roma veduta di villa Medici

Le vedute di Van Wittel in mostra esplorano la Roma Barocca settecentesca infatti Van Wittel fu un pittore di origini olandesi considerato il precursore del vedutismo moderno.


Canaletto - Venezia veduta del canal grande con  ca' Foscari - dettaglio

Canaletto _ veduta di Venezia con ponte di rialto da villa Dolfin


Canaletto veduta di piazza san Marco a Venezia e procuratie - particolare

Il Canaletto invece nelle sue opere cattura il fascino senza tempo di Venezia con vedute caratterizzate da una particolare attenzione per la luce e dalla precisione dei dettagli.
Bellotto - piazza del mercato di Dresda

Bellotto fu allievo e nipote del Canaletto. Continuò l'arte del maestro facendo conoscere il vedutismo anche al di fuori dell'Italia.

Completano l'esposizione due opere, che vi posto qui sotto, di Giovanni Paolo Pannini pittore piacentino 



La mostra c è piaciuta molto, chi fosse interessato ha tempo sino al 30 marzo per visitarla, è anche un ottima occasione per fare un giro a Cuneo a curiosare nelle vetrine dei suoi negozi, e perchè no fare una tappa nella bella caffetteria storica Arione dove potrete gustare i veri cuneesi al Rum o se preferite nelle varianti grand marnier, nocciola, caffè. Sono dei cioccolatini deliziosi prodotti quotidianamente e che hanno la caratteristica di dover essere consumati entro 40 giorni dalla loro preparazione per gustarne a pieno ogni sfumatura di sapore.

Allora, vi ho convinti a visitare Cuneo? :-)





venerdì 5 gennaio 2024

Le ceramiche Lenci

 Sempre a dicembre siamo stati a vedere la mostra dedicata alle ceramiche della manifattura torinese Lenci.

L'esposizione realizzata grazie alla donazione dei  collezionisti Giuseppe e Gabriella Ferrero  è visitabile  sino a 31 dicembre ai Musei Reali.

L'allestimento all'interno di ariose teche si compone di 132 opere di 17 artisti fra cui Sturiani, Grande, Vacchetti, Porcheddu, Chessa e altri.


Le porcellane Lenci nascono con un procedimento che parte da terraglia tenera composta da argilla bianca. Si disegna il bozzetto, si modella la scultura in plastilina da cui si ricava un calco di gesso.  Con la tecnica del colaggio lo stampo viene riempito di argilla liquida. Una volta solidificato si estrae il pezzo e lo si corregge. Poi lo si  cuoce a circa 1000 gradi ottenendo il biscotto di colore bianco/avorio. Si applica la decorazione con vernice ricca di silice e di ossidi di piombo che con un ulteriore cottura diventa trasparente.




Le sculture Lenci divennero  oggetti alla moda molto apprezzati in Italia e all'estero, mentre oggi sono oggetto di collezionismo.

Tra le due guerre l'avvento dello stile Art Deco ha ridonato agli oggetti l'idea della decorazione. Vasi e scatole si abbelliscono quindi di paesaggi e nature morte.



Alla fine degli anni 20 le porcellane Lenci rappresentano statuine in atteggiamenti teneri  e amorosi: un bacio rubato, una timida dichiarazione d'amore, un matrimonio di altri tempi.







Si affaccia anche il gusto per il mondo infantile della fiaba: nani, gnomi o acrobati.


Una mostra davvero interessante soprattutto per la sottoscritta che ama le porcellane e decorarle a terzo fuoco.

















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domenica 31 dicembre 2023

VENARIA REALE ---- SOVRANI A TAVOLA, la mise en place

Eccomi a mostrarvi la seconda parte della mia visita alla mostra "Sovrani a Tavola " alla Venaria Reale. In un paio di sale sono state  presentate delle mise en place, ovvero delle tavole apparecchiate.

In una prima sala presenta una mise en place in uso nel Palazzo Reale di Napoli ai tempi di Ferdinando IV con porcellane del Servizio delle Vedute Napoletane anche detto dell'Oca. Questo servizio fu realizzato intorno al 1793 



Mise en place al Palazzo reale di Napoli : piatti  del Servizio Vedute Napoletane - centro tavola 
 Dessert per 60 coverti, provenienti da Capodimonte. Questo comprende 114 elementi in biscuit tra figure, gruppi, bustini, vasi e vasetti, realizzati, come il vasellame, dalla Real Fabbrica Ferdinandea (1773-1806), prestigiosa manifattura di porcellana, in grado di competere con quelle della precedente Fabbrica Reale di Capodimonte (1743-1759), la manifattura di Carlo III.








In un altra sala è esposta una tavola divise in tre parti.  




Questo perchè  il  Quirinale ha concesso alcuni importanti servizi della corte d’Italia provenienti dalla raccolta di oggetti destinati alla tavola reale a fine Ottocento. I servizi scelti fanno parte della Vasella Vecchia del Quirinale che rivelano il gusto della principessa Margherita, nel 1878 prima regina d’Italia, ispirato ai canoni di eleganza del Settecento. Sassone per parte di madre, Margherita apprezzava la porcellana di area germanica. La raffinata manifattura di Meissen viene qui rappresentata da servizi allestiti per due occasioni: 



il servizio a Fiori blu con corona reale e dorature per il pranzo, con la tazza per il
 consommé o potage di apertura, 




e il servizio “a medaglioni” con rilievi “Dulong”, cui si ispira l’elegante Medaglioni della Richard Ginori per la tavola presidenziale, apparecchiato per il dessert, con piatti dalle tese a traforo. 




È un omaggio alla manifattura di Berlino la presenza al Quirinale di quattro servizi, tra cui lo splendido Fiori policromi con nervature dorate a rilievo, che mostra la mise en place per un pranzo.

Per quanto riguarda "i vetri" si tratta di due servizi in cristallo inciso e decorato, uno con il motto Fert e il nodo Savoia, l'altro sempre in cristallo ma decorato col grifone





Se anche voi siete appassionati di cose belle vi invito a vedere questa mostra, avete tempo sino al 28 gennaio.

Vi aspetto prossimamente per l'ultima "puntata" di questa mostra ... appuntamento con i Menu.

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