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Questo è il mio blog: troverete i miei hobbies, ricami, pittura su porcellana, maglia, uncinetto, lettura, cucina, giardinaggio, vacanze ...recensioni, consigli e curiosità

This is my blog. You will find my hobbies with pictures of embroidery, painting porcelain, a few recipes, plants and flowers, my holidays ...


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martedì 29 marzo 2011

Torino - museo nazionale del risorgimento

Sabato scorso ci siamo presi una mattina tutta per noi e abbiamo curiosato a Palazzo Carignano il nuovo allestimento del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano; una trentina di sale ordinate per periodo storico sino alla prima guerra mondiale, contenenti cimeli, abiti d'epoca, bandiere, carrozze, dipinti, documenti, divise, armi etc etc. Ovviamente il pezzo forte del museo è l'aula del parlamento subalpino, nella sala elittica seicentesca progettata da Guarino Guarini, sala nella quale l’8 maggio 1848, si insediarono i 204 deputati del Regno Sardo, avanguardia storica del primo Parlamento Italiano.
Un'idea del museo la trovate in questo semplice filmato

lunedì 28 marzo 2011

Di che colore è il cavallo bianco di Garibaldi?

Di che colore è il cavallo bianco di Garibaldi?
Così recita un indovinello tranello della mia gioventù.... e la risposta parrebbe semplice e banale: bianco. Ma ne siamo certi?
Ci raccontano gli storici che, sbarcato a Marsala nel maggio 1860, Garibaldi ricevette in dono da un marchese locale una cavalla bianca che chiamò come la città siciliana. Marsala, la cavalla, lo accompagnò nelle sue avventure sino nel 1876 quando questa morì all'età di circa 30anni. Ora, come mai nelle raffigurazioni dello storico incontro di Garibaldi e Vittorio Emanuele II avvenuto presso Teano il 26 ottobre 1860, Garibaldi monta un cavallo nero/fulvo?

Qui invece il dipinto di Carlo Ademollo, L'incontro di Teano.

What color is the white horse of Garibaldi? So says a trick riddle of my youth .... and the answer would seem simple and obvious: white. But are we sure? Historians tell us that landed at Marsala in May 1860, Garibaldi received a gift from a local Marquis a white horse named as the Sicilian town. Marsala, the horse, accompanied him in his adventures until it died in 1876 at the age of about 30 years. Now, why in the representations of the historic meeting of Garibaldi and Vittorio Emmanuele II took place at Teano October 26, 1860, Garibaldi riding a black/reddish horse? In the pictures painting by Pietro Aldi in Palazzo Pubblico in Siena, and the painting of Charles Ademollo.

domenica 27 marzo 2011

c'est typique italienne....

Vi racconto un episodio accadutomi ieri... percorrevo con mio marito via Garibaldi, via pedonale del passeggio, dello shopping, e di collegamento con i vari punti di interesse turistico del centro città. Alle mie spalle un gruppo di turisti francesi attira la mia attenzione quando una voce di donna esclama "c'est typique italienne ce n'est pas bon!" indicando un fast food self service nato sulla scia del più famoso mc americano. E vabbè, è un fast food con tutti i pro e tutti contro che questo tipo di locale ha ma ci sarebbero almeno due punti da chiarire. Principalmente il concetto che questo tipo di ristorazione è tutt'altro che tipico italiano ma nasce negli anni cinquanta in California e i piatti proposti nulla hanno a vedere con la tradizione italiana, quindi l'affermazione corretta sarebbe stata non è tipico italiano, ed eventualmente aggiungere, non è buono. Il secondo punto da chiarire è questa continua presunzione francese di essere migliori: nei formaggi, nel vino, ed ora anche nella cucina.... presunzione molto discutibile.
Se è vero che l'Unesco ha riconosciuto il pasto francese come patrimonio dell'Umanità con la motivazione "stare bene insieme, il piacere del gusto", è anche vero che nel novembre 2010 la Dieta Mediterranea è divenuta anch'essa Patrimonio mondiale dell’umanità premiando il nostro stile alimentare (il termine "dieta" deriva dall'etimo greco "stile di vita") basato essenzialmente su prodotti puri, ovvero, olio extravergine d’oliva, cereali, pesce, vino e verdure e frutta di stagione. Aggiungiamo poi che la cucina italiana è apprezzata e imitata in tutto il mondo grazie ai suoi prodotti genuini e alla sua grande varietà di piatti nati dai diversi contributi delle culture e dei popoli che nei diversi periodi storici vi si sono succeduti come celti, greci, etruschi, romani, longobardi, arabi, normanni, austriaci, spagnoli... E allora evviva l'Italia non solo per il suo 150à anniversario dell'Unità ma anche per il fritto misto alla piemontese, brasato al barolo, Bagna caoda, agnolotti, finaziera piemontese, gnocchi al castelmagno, vitello tonnato, gorgonzola, stracchino, taleggio, tortelli di zucca, agoni incarpione, panettone, cassoeula, canederli, risi e bisi, fegato alla veneziana, sarde in saor, focaccia di recco, trenette al pesto, torta pasqualina, prosciutto crudo di Parma, anolini, tortellini, vincisgrassi, olive all'ascolana, maccheroni alla chitarra, abbacchio alla cacciatora, coda alla vaccianara, saltinbocca alla romana, baccalà in guazzetto, bucatini all'amatriciana, la pastiera napoletana, pizza, impepata di cozze, spaghetti allo scoglio, anguilla marinata, sanguinaccio, strufoli, zeppole, sfogliatelle, morzeddu, frittole, orecchiette, taralli, cannoli siciliani, cassata, pasta alla norma, arancini di riso, caponata, malloreddus, porchetta, e si potrebbe continuare per ore. ... bon appétit

sabato 26 marzo 2011

Rose

Ancora uno schema, una composizione di rose, rosa e gialle, un bel ricamo per un quadro, per una tenda, un cuscino, un centro tavola... tante idee

venerdì 25 marzo 2011

bye bye ufficio... ci si rivede lunedì

... E anche questo venerdì è arrivato, la settimana di lavoro in ufficio è terminata e mi aspetta un week end pieno di tante cose: acquisti, pulizie, ma anche incontri con gli amici e un po' di tempo per il mio amore... no stavolta non intendo il ricamo, ma proprio il mio adorato maritino.
Vi lascio la foto della veduta che ho dal mio ufficio, un giardino fiorito nel centro città.
Buon week end!

Italia di cioccolata - CioccolaTO'

Per i festeggiamenti del 150° anniversario dell'unità d'Italia, in uno stand posizionato in Piazza Vittorio Veneto ecco l'Italia di cioccolato fondente, 13 metri e 14 tonnellate. Sullo stivale sono stati riprodotte sculture di cioccolato dei principali monumenti italiani: Mole antonelliana, Duomo di Milano, Colosseo, Bronzi di Riace, etc etc... un'Italia per golosi.

25 marzo 2011 - Annunciazione del signore

Oggi per il calendario liturgico si festeggia la solennità dell'Annunciazione del Signore Ave, speranza nostra, ave, benigna e pia, ave, piena di grazia, o Vergine Maria. Ave, fulgida rosa, roveto sempre ardente, ave, pianta fiorita dalla stirpe di Iesse.
In te vinta è la morte, la schiavitù è redenta
ridonata la pace aperto il paradiso. O Trinità santissima, a te l'inno di grazie, per Maria nostra Madre, nei secoli dei secoli. Amen.
L'Annunciazione di Orazio Gentileschi esposta presso la Galleria Sabauda di Torino http://www.museitorino.it/galleriasabauda/

un bel paesaggio

una casetta dai tetti rossi, un giardino fiorito e in lontananza un lago, forse, un cielo azzurro... un bel paesaggio da ricamare

giovedì 24 marzo 2011

papaveri

Anche se siamo appena entrati nei mesi primaverili, un bel papavero che occhieggia da questo post ci preannuncia le belle giornate di sole che ci aspetteranno.

mercoledì 23 marzo 2011

martedì 22 marzo 2011

ancora uno schema floreale... d'annata

Continuo col presentare le pagine dell'album di ricamo del 1965... ecco una bella composizione di crochi

lunedì 21 marzo 2011

21 Marzo - Equinozio di Primavera

Che dice la pioggerellina di Marzo? Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell’orto, sul fico e sul moro ornati di gèmmule d’oro? Passata è l’uggiosa invernata, passata, passata! Di fuor dalla nuvola nera, di fuor dalla nuvola bigia che in cielo si pigia, domani uscirà Primavera guernita di gemme e di gale, di lucido sole, di fresche viole, di primule rosse, di battiti d’ale, di nidi, di gridi, di rondini ed anche di stelle di mandorlo, bianche... Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell’orto, sul fico e sul moro ornati di gèmmule d’oro? Ciò canta, ciò dice: e il cuor che l’ascolta è felice. Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dell’orto - Angiolo Silvio Novaro

sabato 19 marzo 2011

19 marzo - TORINO inaugurazione museo automobile

Riapre oggi a Torino dopo 4 anni di lavori il Museo Nazionale dell'Automobile: 19000 metri quadrati, un itinerario di scenografie e contributi multimediali dedicati all'auto e alla sua evoluzione. Oltre 200 auto di 85 marche provenienti da 8 paesi: Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Polonia e Stati uniti.
Tra i modelli più preziosi l'automobile a vapore progettata da Virginio Bordino nel 1854, il primo modello di Peugeot circolante in Italia nel 1892, poi il modello d'esordio della Fiat ossia la Fiat 4HP, l'Itala appartenuta alla Regina Margherita, l'Isotta Fraschini di Rodolfo Valentino, la Cisitalia del 1948 della quale un esemplare è esposto a New York nel museo di Modern Art e tanto altro ancora.

Rose

venerdì 18 marzo 2011

Torino - 150° anniversario unità d'Italia

Dopo giorni di pioggia una bella giornata di sole ha accompagnato i festeggiamenti per i 150 anni dell'unità d'Italia e la giornata torinese del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Torinesi, turisti stranieri, scolaresche hanno atteso il presidente davanti a Palazzo Madama e poi davanti a Palazzo Carignano sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Una giornata da immortalare in questo collage:

andando indietro nel tempo

Che giornata proficua!!!Ho messo ordine fra libri, riviste e carte varie e cosa ho trovato? un bellissimo album di schemi per ricami a punto croce, niente popodimenoche del 1965, sarà appartenuto a mia mamma, e allora ecco che ho deciso di condividerlo un po' per volta con voi

giovedì 17 marzo 2011

Fratelli d'Italia

Tutti, o quasi, sanno che l'inno italiano è "Fratelli d'Italia" e che fu scritto da Goffredo Mameli... ma quanti conoscono il nome di chi lo ha musicato?
Fratelli d'Italia venne scritto nell'autunno del 1847 da un giovane genovese, Goffredo Mameli appunto, ma fu musicato da Michele Novaro, che nato a Genova dopo gli studi di composizione si trasferì a Torino per lavorarvi come tenore al teatro regio.
Sotto i portici di via Barbaroux sul calpestio dell'ingresso di un negozio al numero civico 4, in occasione delle olimpiadi invernali del 2006 è stata posta la lapide della foto che ricorda il maestro Michele Novaro.
*** Presque tous sait que l'hymne italien est "Fratelli d'Italia» et a été écrit par Goffredo Mameli ... mais combien connaissent le nom de la personne qui a ecrit la musique? "Fratelli d'Italia" a été écrit par un jeune Génois, Goffredo Mameli précisément, dans l'automne de 1847, mais il a été mis en musique par Michele Novaro, qui était né à Gênes, après avoir étudié la composition, il s'installe à Turin pour travailler comme un ténor au Théâtre Royal. Sous les arcades de Via Barbaroux sur le trottoir à l'entrée d'une boutique au numéro 4, à l'occasion des Jeux olympiques d'hiver de 2006 a été posée la plaque commémorant le professeur Michele Novaro. *** The Italian hymn "Fratelli d'Italia" was written by Goffredo Mameli ... but how many know the name of the person who wrote the music? "Fratelli d'Italia" in the autumn of 1847 was written by a young Genoese, Goffredo Mameli, but was set to music by Michele Novaro, who was born in Genoa, after studying composition, he moved to Turin to work as a tenor at the Theatre Royal. Under the arcades of Via Barbaroux on the pavement of the entrance of a shop at number 4, on the occasion of the 2006 Winter Olympics has been given the commemorating plaque of the teacher Michele Novaro.

17 marzo.... festa nazionale

Preghiera per l'Italia
Proteggi, o Signore, la Patria nostra che amiamo e serviamo. Proteggi l'Italia che è stata grande nei secoli gloriosi. Proteggi l'Italia nei suoi Eroi, nei suoi Genii,
nei suoi Santi, nei suoi bimbi, nelle sue donne e nelle sue madri,
nel lavoro quotidiano dei suoi figli. Rendici sempre più coscienti del suo nome e della sua storia. E fa che ognuno sia degno d'esser figlio dell'Italia nostra. Proteggi la Patria nostra e fa che sia fiera,
ma non superba, forte, ma non violenta, distributrice di amore, di bellezza,
di giustizia a tutte le genti,
come Frate Francesco l'ha sognata e Dante l'ha cantata.
E così sia.
-
Nino Salvaneschi

martedì 15 marzo 2011

Ai tempi di Torino capitale d'Italia....

In questo periodo in cui si fa tanto parlare di risorgimento, di unità d'Italia, a me sorge una curiosità, ma quando la capitale era Torino, quando c'erano i Savoia e la corte, cosa si mangiava? Sicuramente tra Sei e Settecento Torino capitale del Ducato di Savoia era una città in evoluzione: si arricchiva di palazzi, di chiese, di piazze, di ville di collina e palazzine di caccia. Costruzioni sfarzose con scenografici giardini e giochi d'acqua per celebrare la potenza sabauda, e fu appunto
nella seconda metà del Settecento che nacque la cucina piemontese.Le ricette erano tratte da “Il cuoco piemontese”, pubblicato a Torino nel 1776 introdusse i nuovi principi culinari appresi a Parigi, reinterpretando le ricette e sostituendo gli ingredienti originali con quelli che meglio corrispondevano al temperamento piemontese, più facili da reperire o che semplicemente venivano giudicati di migliore qualità: la birra lasciò spazio all’acquavite di vino, il vino bianco secco prese il posto dello champagne, le varietà di cipolle d’Ivrea e i cardi di Chieri furono preferiti a tutti gli altri, etc.

Una portata sabauda che potrebbe essere cucinata ai giorni nostri è "Carciofi alla galeotta", per realizzarla occorre pulire i carciofi e tagliarli in quattro, eliminando la barba interna. Sbiancarli con il limone e metterli in una pentola con un trito di scalogno, prezzemolo, funghi, uno spicchio d'aglio intero, una fetta di limone e un po' d'olio. Durante la cottura versare un mestolo di brodo di carne e sfumare con un bicchiere di vino bianco. Una volta cotti servire con succo di limone.

Che ne dite di provare? io uno di questi giorni lo farò e vi farò sapere.

Marzo 1821 Soffermàti sull’arida sponda, Vòlti i guardi al varcato Ticino, Tutti assorti nel novo destino, Certi in cor dell’antica virtù, Han giurato: Non fia che quest’onda Scorra più tra due rive straniere; Non fia loco ove sorgan barriere Tra l’Italia e l’Italia, mai più! L’han giurato: altri forti a quel giuro Rispondean da fraterne contrade, Affilando nell’ombra le spade Che or levate scintillano al sol. Già le destre hanno stretto le destre; Già le sacre parole son porte: O compagni sul letto di morte, O fratelli su libero suol. Chi potrà della gemina Dora, Della Bormida al Tanaro sposa, Del Ticino e dell’Orba selvosa Scerner l’onde confuse nel Po; Chi stornargli del rapido Mella E dell’Oglio le miste correnti, Chi ritogliergli i mille torrenti Che la foce dell’Adda versò, Quello ancora una gente risorta Potrà scindere in volghi spregiati, E a ritroso degli anni e dei fati, Risospingerla ai prischi dolor: Una gente che libera tutta, O fia serva tra l’Alpe ed il mare; Una d’arme, di lingua, d’altare, Di memorie, di sangue e di cor. Con quel volto sfidato e dimesso, Con quel guardo atterrato ed incerto, Con che stassi un mendico sofferto Per mercede nel suolo stranier, Star doveva in sua terra il Lombardo; L’altrui voglia era legge per lui; Il suo fato, un segreto d’altrui; La sua parte, servire e tacer. O stranieri, nel proprio retaggio Torna Italia, e il suo suolo riprende; O stranieri, strappate le tende Da una terra che madre non v’è. Non vedete che tutta si scote, Dal Cenisio alla balza di Scilla? Non sentite che infida vacilla Sotto il peso de’ barbari piè? O stranieri! sui vostri stendardi Sta l’obbrobrio d’un giuro tradito; Un giudizio da voi proferito V’accompagna all’iniqua tenzon; Voi che a stormo gridaste in quei giorni: Dio rigetta la forza straniera; Ogni gente sia libera, e pera Della spada l’iniqua ragion. Se la terra ove oppressi gemeste Preme i corpi de’ vostri oppressori, Se la faccia d’estranei signori Tanto amara vi parve in quei dì; Chi v’ha detto che sterile, eterno Saria il lutto dell’itale genti? Chi v’ha detto che ai nostri lamenti Saria sordo quel Dio che v’udì? Sì, quel Dio che nell’onda vermiglia Chiuse il rio che inseguiva Israele, Quel che in pugno alla maschia Giaele Pose il maglio, ed il colpo guidò; Quel che è Padre di tutte le genti, Che non disse al Germano giammai: Va’, raccogli ove arato non hai; Spiega l’ugne; l’Italia ti do. Cara Italia! dovunque il dolente Grido uscì del tuo lungo servaggio; Dove ancor dell’umano lignaggio Ogni speme deserta non è; Dove già libertade è fiorita, Dove ancor nel segreto matura, Dove ha lacrime un’alta sventura, Non c’è cor che non batta per te. Quante volte sull’Alpe spiasti L’apparir d’un amico stendardo! Quante volte intendesti lo sguardo Ne’ deserti del duplice mar! Ecco alfin dal tuo seno sboccati, Stretti intorno a’ tuoi santi colori, Forti, armati de’ propri dolori, I tuoi figli son sorti a pugnar. Oggi, o forti, sui volti baleni Il furor delle menti segrete: Per l’Italia si pugna, vincete! Il suo fato sui brandi vi sta. O risorta per voi la vedremo Al convito de’ popoli assisa, O più serva, più vil, più derisa Sotto l’orrida verga starà. Oh giornate del nostro riscatto! Oh dolente per sempre colui Che da lunge, dal labbro d’altrui, Come un uomo straniero, le udrà! Che a’ suoi figli narrandole un giorno, Dovrà dir sospirando: io non c’era; Che la santa vittrice bandiera Salutata quel dì non avrà.
-
Alessandro Manzoni

lunedì 14 marzo 2011

poesie del risorgimento

La Spigolatrice di Sapri 
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Me ne andavo un mattino a spigolare 
quando ho visto una barca in mezzo al mare: 
era una barca che andava a vapore,
 e alzava una bandiera tricolore. 
All’isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
 s’è ritornata ed è venuta a terra;
 sceser con l’armi, e noi non fecer guerra. 
 Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra, 
ma s’inchinaron per baciar la terra.
 Ad uno ad uno li guardai nel viso: 
tutti avevano una lacrima e un sorriso.
 Li disser ladri usciti dalle tane: 
ma non portaron via nemmeno un pane; 
e li sentii mandare un solo grido: 
Siam venuti a morir pel nostro lido.
 Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro un giovin camminava innanzi a loro.
 Mi feci ardita, e, presol per la mano, gli chiesi: – dove vai, bel capitano? - 
Guardommi e mi rispose: 
– O mia sorella, vado a morir per la mia patria bella. 
- Io mi sentii tremare tutto il core, né potei dirgli:
 – V’aiuti ‘l Signore! - Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Quel giorno mi scordai di spigolare,
 e dietro a loro mi misi ad andare: 
due volte si scontraron con li gendarmi,
 e l’una e l’altra li spogliar dell’armi. 
Ma quando fur della Certosa ai muri,
 s’udiron a suonar trombe e tamburi, 
e tra ‘l fumo e gli spari e le scintille piombaron loro addosso più di mille.
 Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Eran trecento non voller fuggire, parean tremila e vollero morire; 
ma vollero morir col ferro in mano, 
e avanti a lor correa sangue il piano; 
fun che pugnar vid’io per lor pregai, 
ma un tratto venni men, né più guardai; 
io non vedeva più fra mezzo a loro
 quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro. 
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! -
Luigi Mercantini

Anniversario Unità d'Italia

Il 17 marzo si celebreranno i 150 anni dell'Unità d'Italia.
Con legge del Regno di Sardegna n. 4671 del 17 marzo 1861 infatti il Re Vittorio Emanuele II assunse per sé e suoi Successori il titolo di Re d'Italia. Tre bandiere tricolore saranno il logo dell'evento a rappresentare i tre giubilei del 1911, 1961 e 2011, in un collegamento ideale tra le generazioni.
*** Le 17 mars nous celebrons le 150e anniversaire de l'unification de l'Italie. Par la loi du Royaume de Sardaigne n 4671 Mars 17, 1861 Le roi Vittorio Emanuele II a pris pour lui-même et ses successeurs le titre de roi d'Italie. Trois drapeaux tricolores seront logo de l'événement pour représenter les trois jubiles de 1911, 1961 et 2011, dans un lien idéal entre les générations.
*** On March 17 we will celebrate the 150th anniversary of the unification of Italy. By the law of the Kingdom of Sardinia No 4671 March 17, 1861 King Vittorio Emanuele II took for himself and his successors the title of King of Italy. Three tricolor flags will be the event's logo to represent the three anniversaries of the 1911, 1961 and 2011, in an ideal link between generations.

sabato 12 marzo 2011

Torta ortolana

Cosa c'è di più semplice e veloce di una torta salata?
che facciate voi la sfoglia o che venga acquistata al supermercato, con la torta salata possiamo usare solo ciò che abbiamo in frigorifero o sbizzarrirci con la fantasia.
Dalla semplice torta salata di spinaci e ricotta, oppure brie e radicchio, broccoli e scamorza affumicata, e così via....
Quella che ho fatto oggi è con verdure varie e scamorza silana, un tripudio di carote, zucchine, broccoli, peperoni... tutta da mangiare.

adolescenti in gita scolastica

Marzo è iniziato, la primavera si avvicina.... per molte scuole è tempo di visite didattiche, le vecchie gite scolastiche tanto attese dai ragazzi. Anche Torino, soprattutto quest'anno, è meta di queste gite. Infatti ecco che passando per la centralissima piazza Castello scorgo un gruppo di ragazze, zainetto in spalla e macchina fotografica a portata di mano. Sorridono, ammiccano e poi si mettono in posa mentre una di loro si dispone a fotografarle. Quale sfondo avranno scelto, mi domando. Il palazzo Madama con la juvarriana facciata, o forse il lato medioevale del castello degli Acaja o la facciata di palazzo reale racchiuso della cancellata con le statue equestri dei dioscuri Castore e Polluce? ... no nulla di tutto questo, a fare da sfondo un cartellone pubblicitario di una nota marca di profumi che sfoggia un marinaio muscoloso e tatuato. chissà cosa riferiranno di aver visto nella capitale sabauda!

mercoledì 9 marzo 2011

mercoledì delle ceneri - inizia il tempo di Quaresima

Con l'espressione Le Ceneri, nella chiesa cattolica si indica il primo giorno della Quaresima, in preparazione alla Pasqua. In questo giorno il sacerdote sparge un pizzico di cenere benedetta sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronarli all'impegno penitenziale della Quaresima. Il gesto è accompagnato da una formula di ammonimento, scelta fra due possibilità: «Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai» oppure «Convertiti e credi al Vangelo». E' attraverso queste formule che si rivela il significato spirituale delle Ceneri,ovvero un invito a percorre il tempo quaresimale come un'immersione più comsapevole nel mistero pasquale, nella morte e risurrezione di Cristo. Veniamo infatti rimandati alle origini della storia umana, quando il Signore disse ad Adamo dopo il peccato originale: “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!” (Gen 3,19). La parola di Dio richiama la nostra fragilità, la nostra morte, che ne è la forma estrema, invitandoci al realismo e alla saggezza, ma spingendoci anche a comprendere che l’uomo ritornerà polvere, ma una polvere preziosa agli occhi di Dio, perché Dio ha creato l’uomo destinandolo all’immortalità. Grazie a Gesù che ha voluto condividere con ogni uomo la sorte della fragilità, attraverso la sua morte in croce; morte che è stata la via per la risurrezione, attraverso la quale Cristo è diventato sorgente di una grazia donata a quanti credono in Lui e vengono resi partecipi della stessa vita divina.

martedì 8 marzo 2011

8 marzo

Donna
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni...
Però ciò che è importante non cambia:
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'è un'altra delusione.
fino a quando sei viva, sentiti viva.Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite... insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
-
Madre Teresa di Calcutta

domenica 6 marzo 2011

Frittelle di mele

Anche il tempo di Carnevale è agli sgoccioli e allora come dolce domenicale cosa poteva essere più adatto di un bel piatto di frittelle di mele? Ecco quel che serve:
Nello specifico occorre:
2 o 3 mele, meglio se renette
150 gr di farina,
30 gr di zucchero
1 uovo
200 gr di latte
Per la pastella occorre sbattere con la frusta il latte, il tuorlo dell'uovo, un pizzico di sale e la farina setacciata. Occorre mescolare fino a quando non si ottiene un composto omogeneo e denso. A parte si monta a neve l'albume dell'uovo con lo zucchero, poi viene incorporato al composto, e si mescola il tutto in modo da incorporare aria e mantenere il composto montato.
Intanto occorre sbucciare le mele e togliere il torsolo, poi affettarle con uno spessore di 1/2 cm. Per evitare che si anneriscano per effetto dell'ossidazione si possono spruzzare con succo di limone. Una volta passate le fettine di mela nella pastella si fanno dorare nell’olio caldo. Una volta dorate da entrambe le parti posarle su carta assorbente da cucina, in modo da assorbire l’olio in eccesso, e infine cospargerle con dello zucchero. Ed ecco le mie frittelle di mele:

venerdì 4 marzo 2011

Neve marzolina

Ecco come appariva Torino questa mattina, quando mi sono recata in ufficio. Uno strato di neve ricopriva tetti, monumenti e strade. Per fortuna dopo tutta la notte di neve la giornata si è evoluta al bello e nel pomeriggio splendeva addirittura il sole.

pon pon da sera

giovedì 3 marzo 2011

pon pon... mania

Ancora una sciarpa in questo filato pon pon pile...avvolgente,morbida morbida e caldissima per questo freddo fine inverno .

martedì 1 marzo 2011

Dedicato a marzo

La siepe s'è desta
Nei boschi, da sera a mattina, si schiudono fresche sorprese: leggero sui prati cammina Marzo, incantevole mese. È già non più sonnolento il rio, né risuona si dura la terra: nel tiepido vento già verzica la verzura. Ancora non c'è l'usignolo ricolmo di note e di trilli, ma lungo le prode e nel brolo già fremono e ciarlano i grilli. E, guarda, la siepe s'è desta coperta di fiori, odorosa: il pesco s'ammanta di festa schiudendo i suoi petali rosa. C'è pioggia, c'è vento, c'è sole: è marzo, ogni cosa ha un incanto; è marzo, che piange e non vuole, che mostra il sorriso tra il pianto.
-
Alfred de Musset

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Award...

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

Avviso

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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