In questo periodo in cui si fa tanto parlare di risorgimento, di unità d'Italia, a me sorge una curiosità, ma quando la capitale era Torino, quando c'erano i Savoia e la corte, cosa si mangiava?
Sicuramente tra Sei e Settecento Torino capitale del Ducato di Savoia era una città in evoluzione: si arricchiva di palazzi, di chiese, di piazze, di ville di collina e palazzine di caccia. Costruzioni sfarzose con scenografici giardini e giochi d'acqua per celebrare la potenza sabauda, e fu appunto
nella seconda metà del Settecento che nacque la cucina piemontese.Le ricette erano tratte da “Il cuoco piemontese”, pubblicato a Torino nel 1776 introdusse i nuovi principi culinari appresi a Parigi, reinterpretando le ricette e sostituendo gli ingredienti originali con quelli che meglio corrispondevano al temperamento piemontese, più facili da reperire o che semplicemente venivano giudicati di migliore qualità: la birra lasciò spazio all’acquavite di vino, il vino bianco secco prese il posto dello champagne, le varietà di cipolle d’Ivrea e i cardi di Chieri furono preferiti a tutti gli altri, etc.
Una portata sabauda che potrebbe essere cucinata ai giorni nostri è "Carciofi alla galeotta", per realizzarla occorre pulire i carciofi e tagliarli in quattro, eliminando la barba interna. Sbiancarli con il limone e metterli in una pentola con un trito di scalogno, prezzemolo, funghi, uno spicchio d'aglio intero, una fetta di limone e un po' d'olio. Durante la cottura versare un mestolo di brodo di carne e sfumare con un bicchiere di vino bianco. Una volta cotti servire con succo di limone.
Che ne dite di provare? io uno di questi giorni lo farò e vi farò sapere.
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