In una bella giornata di sole non c'è cosa migliore di una gita fuori porta, nella natura anche se a pochi chilometri dalla città.
Vi parlo di Lanzo Torinese, in questo paese alle porte della valle di Lanzo antico marchesato dei Savoia per tanti anni. Lanzo è interessante per la sua meridiana posta sul campanile della chiesa, per le marmitte dei giganti e per il ponte del Diavolo.
Il Ponte del Diavolo fu edificato nel 1300 a spese della Castellania di Lanzo, che per sostenere questa spesa impose una tassa sul vino per dieci anni. Il Ponte del Diavolo serviva a collegare Lanzo a Torino superando la Stura.
Il ponte, ha una luce di 37 metri, un'altezza di 16, lunghezza di 65 e larghezza minima di 2,27, ha la caratteristica di essere stato costruito a schiena d'asino, si trova in una stretta gola con le pareti a precipizio scavata dalle acque del fiume Stura. Nel 1500 venne chiuso da una porta che serviva durante le epidemie per impedire il passaggio dei forestieri e preservare il paese.
Lo si raggiunge con una bella passeggiata (consigliate scarpe comode e senza tacchi) lungo le rive del fiume all'interno del parco di Lanzo, praticamente immersi nel verde, con lo splendito panorama delle montagne delle valli di Lanzo.
Il nome del ponte deriva dalla leggenda secondo la quale fu il diavolo a costruire il ponte dopo che per ben due volte era crollato quello appena costruito. In cambio il diavolo avrebbe preso con sé l'anima del primo a transitare sul ponte, e per questo venne fatto passare un cagnolino ciò provocò l'ira del diavolo che avrebbe sferrato un gran calcio con una sua zampa sulle rocce circostanti, ecco perchè la conformazione di una di queste rocce è detta impronta del diavolo.
Il nome del ponte deriva dalla leggenda secondo la quale fu il diavolo a costruire il ponte dopo che per ben due volte era crollato quello appena costruito. In cambio il diavolo avrebbe preso con sé l'anima del primo a transitare sul ponte, e per questo venne fatto passare un cagnolino ciò provocò l'ira del diavolo che avrebbe sferrato un gran calcio con una sua zampa sulle rocce circostanti, ecco perchè la conformazione di una di queste rocce è detta impronta del diavolo.
Lungo il fiume, sotto il ponte, si possono ammirare dei fenomeni geologici dovuti all'azione vorticosa che l'acqua sulle rocce detti marmitte dei giganti. Se ne possono contare una ventina. Popolarmente le "Marmitte dei Giganti" sono considerate le pentole in cui il diavolo cucinò la minestra necessaria ai suoi aiutanti per la costruzione del ponte.
Ecco un collage di alcune immagini scattate a Lanzo: nella foto grande la caratteristica stazione ferroviaria tuttora funzionante, nelle foto piccole panorami nei dintorni del ponte del diavolo e al centro l'interno della stazione con la biglietteria di inizio 900.
L'idea per una bella gita.... a presto.
Nessun commento:
Posta un commento