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l'amicizia dipinta da Picasso |
Questa sera complice forse un po' la serata cittadina afosa, mi sento un po Marzullo con le sue riflessioni notturne, e stasera tutto gira intorno all'amicizia.
E' già, proprio di quel legame profondo tra due persone con cui c'è sintonia, affinità, fiducia, interessi e passioni reciproche e condivisioni di esperienze e valori.
Per ognuno di noi di certo le prime amicizie risalgono all'infanzia, magari alla scuola dove abbiamo imparato a confrontarci con gli altri e a conoscere altre persone, anche se a volte si era ancora immaturi e quindi si poteva a volte pretendere di essere sempre al centro dell'attenzione.
Nell'adolescenza l'amicizia diventa veramente importante, un punto di riferimento, o almeno così si crede a quell'età.
Si giunge poi all'età adulta e qui si dovrebbe arrivare a trovare il giusto equilibrio, a non idealizzare troppo l'amico, ma a vivere una certa reciprocità che ci garantisce che il rapporto sia equilibrato, maturo e che entrambe le persone si sentano valorizzate e apprezzate.
Tuttavia può accadere che le delusioni prima o poi arrivino, ma servono anche quelle per aiutarci a maturare e a capire ben presto quali sono i valori dell'amicizia, e gli amici sinceri.
Devo dire che io sono una persona che crede molto nel valore dell'amicizia, e per questo penso di avere molte conoscenze, anche da lungo tempo, ma sempre meno amiche.
Perchè questa convinzione?
Perchè sono obiettiva: spesso ho dovuto ammettere con me stessa che la mia idea di amicizia era solo mia e non ugualmente sentita e partecipata da altre persone.
L'amica per me è la persona alla quale confido le mie emozioni più personali, che mi racconta i suoi dispiaceri e le sue gioie, è quella persona che cerco di coltivare dedicandole tempo e disponibilità, pur rispettando i suoi spazi, quindi è davvero un misto di stima e rispetto.
Una persona con cui non dovrebbe esserci competizione ma complicità, empatia, un completamento di noi stessi. Insomma, per me mantenere un'amicizia richiede impegno ma sopratutto reciprocità.
Quindi se reputo una persona amica e questa mi ferisce magari allontanandosi da me senza motivo è chiaro che ci rimango male e mi sento usata, perchè magari l'ho ascoltata per ore al telefono, ho sprecato tempo ed energie a consolarla e improvvisamente non sai neppure perchè ce l ha con te.
Devo dire che l'esperienza però insegna, ad ogni età, infatti se una volta rincorrevo la persona "persa" ora non lo faccio più, non ho più voglia di farlo, sono una assertrice del principio che il mio tempo è ugualmente prezioso come quello delle altre persone e che merito di impiegarlo in cose più costruttive e allettanti.
Questo anche perchè ho realizzato che spesso le persone "fanno amicizia" solo per non essere sole, e questo non è corretto nei confronti dell'altro perchè l'amicizia dovrebbe essere un condividere, un dare e ricevere, "io ascolto te, i tuoi problemi, i tuoi progetti e poi tu dai lo stesso spazio a me" invece sempre più comunemente è un rapporto utilitaristico unilaterale, che a lungo andare esaspera e non porta a nulla se non alla lacerazione del rapporto.
Anche perchè, arrivata all età di 58 anni ho capito da mo' che
1) la persona che ti ha deluso una volta, molto probabilmente lo farà ancora;
2) se una persona non ti cerca più è perchè non ha interesse a volerti nella sua vita e allora perchè perder tempo a cercarla
Così, col tempo, ho imparato da loro stesse, a "tagliare": a tagliare quelle persone che non mi danno alcun valore aggiunto.
Quindi morale della serata: Circondiamoci solo di persone che, come noi faremmo per loro, loro ci sono sempre per noi!
E voi cosa ne pensate? siete stati delusi/e da pseudo amicizie ? come avete reagito? cosa avete cambiato?
Aspetto i vostri commenti e vi auguro buona notte
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