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Questo è il mio blog: troverete i miei hobbies, ricami, pittura su porcellana, maglia, uncinetto, lettura, cucina, giardinaggio, vacanze ...recensioni, consigli e curiosità

This is my blog. You will find my hobbies with pictures of embroidery, painting porcelain, a few recipes, plants and flowers, my holidays ...


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giovedì 12 aprile 2012

Pranzo di Pasqua 2012

Finalmente riesco a postare le foto del pranzo di Pasqua.
Come gli anni scorsi ho realizzato tutto in casa, semplicemente,  per me e per mio marito.
Ecco il menu:
Bauletti di bresaola suletto di insalata verde
salame cotto
pasticcio di agnolotti caserecci
Orata al cartoccio e aromi
Colomba

Il pasto è stato accompagnato da vini italiani:
un Nero d'Avola per le prime portate  mentre al momento del dolce un buon prosecco.
Nei prossimi giorni vi spiegherò i singoli piatti.
                                                        
BUONA  PASQUA

e dopo le feste... pulizia del forno!!!!

In questi giorni di  festa il forno ha fatto il suo dovere ed ora è giusto procedere alla sua pulizia per averlo nuovamente profumato e splendente, pronto per accogliere nuove portate da cuocere.
Certo la pulizia del forno è un’incombenza alquanto antipatica che di solito, almeno a me succede così, si rimanda. Ma rimanda oggi, rimanda domani, il forno non si pulisce da solo.
Per fortuna esistono prodotti come Emulsio ilSalvambiente Sgrassatore. Supermarsiglia, efficace al 100% su unto, grasso e sporco ostinato.




Lo potete usare su tutte le superfici dure che necessitano di essere sgrassate a fondo.

Il flacone si può riutilizzare tantissime volte e si comprano solo le ricariche, così la spesa è più leggera, risparmi e in più riduci gli imballi in plastica aiutando l’ambiente. Una soluzione semplice ed efficace come un normale sgrassatore

Ecco come si prepara:- Inserire la ricarica nel flacone. Non tagliarla.
- Riempire interamente il flacone con acqua.
- Avvitare il tappo e agitare bene.
- Il detergente è pronto!
- Utilizzare come un normale detergente.
- Risciacquare

mercoledì 11 aprile 2012

frittata economica

Vi ho spiegato come ho fatto le colombe nelle quali ho utilizzato solo i tuorli d'uovo e tre albumi per la glassa.
Con i restanti albumi, mi spiaceva gettarli via, sarebbe oltretutto stato antieconomico perchè con essi e l'aggiunto di un uovo intero si può fare una deliziosa frittata. Ecco cosa ci serve:
Albumi
1 uovo intero
delle erbe per frittata
un pizzico di cerea
un cucchiaino di curcuma Tec Al
una bella grattata di parmigiano o grana
sale e pepe q.b.

Una volta sbattuti gli albumi e l'uovo unire gli altri ingredienti, aggiustare di sale e pepe, aggiungere un cucchiaino di curcuma radice polvere Tec -Al che oltre al sapore conferisce un piacevole colore dorato anche se i tuorli sono in "minoranza" :-)
A questo punto si procede come una normale frittata meglio se in una padella antiaderente.... ed ecco qua la frittata economica... vi assicuro che ottima gustosa e anche salutare in quanto a basso contenuto di colesterolo.



martedì 10 aprile 2012

tempo di colomba pasquale - 3 e ultima fase

Eccomi qui, vi ho lasciato giusto il tempo di festeggiare la Pasqua, lo so che però eravate curiose di sapere come sono venute le colombe!!!! ecco allora la terza ed ultima parte.
Intanto nei giorni scorsi mi sono procurata delle forme in cartone di media dimensione così da non avere  problemi ad infornarne un paio contemporaneamente.
Imburrato lievemente le forme ho provveduto a suddividere nelle tre colombre l'impasto.
Per la glassa ho utilizzato tre albumi  messi da parte, dal momento che per l'impasto ho usato solo i tuorli, e 100 g di zucchero a velo. Ho montato gli albumi con lo zucchero e poi li ho versati sulle tre colombe. A tutte e tre ho aggiunto della granella di nocciole, mentre solo a due ho posto sopra alla glassa delle mandorle intere.

Infine, preparare il forno preriscaldandolo a 180 ° C e poi dentro la prima! e nel giro di qualche minuto inizia a crescere...


Dopo circa 20 minuti, apriamo il forno e copriamo con un foglio di stagnola, questo fa sì che la glassa non diventi troppo scura. Continuaiamo la cottura per altri 30 minuti. Per verificare la cottura fate la prova dello stuzzicadente, infilzate la colomba con uno stuzzicadente se rimane pulito è cotta!
E via con le altre due!
Insomma al termine delle cotture mi sono trovata con tre belle colombe da 600 g l'una... una spolverata di zucchero a velo ed ecco a voi le mie colombe:

venerdì 6 aprile 2012

Grandinata su Torino ... interrompe anche la partita

Siamo ad Aprile, pochi giorni da Pasqua ma al clima caldo dei giorni scorsi, caldo record per il periodo, questa sera è arrivata la doccia fredda... o meglio la grandinata.
Guardate come si presentava il mio balcone!!!
E i miei poveri narcisi tete-a-tete!!!!

La grandinata ha anche interrotto la partita Torino-Reggina...pensate un po'!

giovedì 5 aprile 2012

Tempo di colomba pasquale - 2^ fase

Oggi ho provveduto a fare il secondo impasto con i seguenti ingredienti:

100 g di zucchero
60 g di acqua
200 g farina 00
100 g burro
280 g di canditi
3 tuorli
aroma di mandorla
sale

Si scioglie lo zucchero nell'acqua e lo si unisce al primo impasto e a questo si uniscono i  tuorli, si mescola con il frullatore con ganci e si unisce la farina setacciata. Lavorare il tutto  a lungo in modo che risulti tutto ben amalgamato, aggiungere un pizzico di sale, una fialetta di aroma alla mandorla (ma se preferite potete usare la vaniglia o il limone, questo dipende dai vostri gusti), aggiungete il burro ammorbidito e continuate ad amalgamare sino ad ottenere un composto cremoso al quale aggiungerete i canditi.





A piacere potete usare cedro candito o arancio o canditi misti e anche uvetta. Io ho preferito cedro e arancio. Amalgamate ancora con il frullatore a ganci e a questo punto occorre far riposare l'impasto per agevolare la seconda lievitazione.
Ed ecco come appare dopo un'ora di lievitazione:
A domani per la terza ed ultima fase ...

tempo di colomba pasquale - 1a fase

Anche quest'anno non comprerò la colomba. Basta con questi prodotti industriali, olii vegetali, olii di palma e chissà che altro! Come l'anno scorso la faccio da me.
La mia colomba è fatta in più fasi.
La prima fase prevede un impasto che al termine risulta così, vellutato, elastico ma non appiccicoso.


Ingredienti usati nella prima fase dell'impasto:
20 g di lievito di birra
4 tuorli d'uovo
125 g di acqua tiepida
125 g di burro ammorbidito
90 g di zucchero
100 g di farina 00
400 g di farina manitoba

Iniziamo con lo sciogliere il lievito in acqua tiepida e nel frattempo separare i tuorli dagli albumi e tenerli a parte.
Aggiungere al lievito una parte dei tuorli e lo zucchero mescolando con una impastatrice o con un frullatore con i ganci.
Unire un po alla volta la farina setacciandola in modo che non si formino grumi.Quando questa si è amalgamata nell'impasto unire i restanti tuorli, e il burro ammorbidito e impastare, impastare, impastare. Il segreto è impastare a lungo  fino a quando si ottiene un impasto morbido ma non appiccicoso.
A questo punto lo si fa riposare a temperatura ambiente, magari coprendo il contenitore con la stagnola o la pellicola per alimenti.
Io ho terminato la prima fase alle 21, e ora siccome non inizierò la seconda prima di domani pomeriggio, ho riposto il contenitore in frigorifero affinchè non lieviti troppo.... e vi assicuro che è già cresciuto di molto.











mercoledì 4 aprile 2012

Risotto alle fragole

Ho un po' di post arretrati da proporvi....su consiglio della mia collega Loredana ho sperimentato il riso alle fragole, piatto che è un cavallo di battaglia della figlia Sara, e che gentilmente mi ha passato la ricetta.

un piatto che ha decisamente un sapore di primavera!!!

E adesso vi propongo la ricetta, un po' modifica rispetto all'originale, o perchè  faccio qualche ritocco nelle dosi o perchè mi trovo in casa qualche ingrediente diverso ma affino.

Ingredienti per 4 persone:
240 g Riso per risotti
250 g di fragole
50 g di burro
1 cipolla media
1 bicchiere di vino rosso
40 g di parmigiano reggiano
brodo vegetale q.b.

Pulire e lavare le fragole, tagliare a tocchetti risparmiandone 4 che lascerete intere per decorare quando alla fine impiatterete.
Pulire e tritare la cipolla, e farla rosolare a fuoco basso con il burro. Io di solito la faccio appassire in poco meno di un dito d'acqua e poi aggiungo o l'olio o il burro per rosolarla.
Quando la cipolla si è dorata aggiungete il riso che deve tostare per alcuni minuti avendo l'accortezza di mescolarlo per far sì che tutto il riso venga tostato. La tostatura del riso consente a questo di prendere subito il bollore senza rilasciare troppo amido.
A questo punto versiamo il bicchiere di vino rosso, io ho usato quello che di norma beviamo pasteggiando ovvero del grignolino. Fatelo evaporare  ed iniziate a versare un mestolo di brodo sul riso. Ne aggiungerete un'altro quando questo sia stato assorbito  e via di questo passo, un mestolo alla volta, a cottura quasi ultimata aggiungete le fragole a fettine  e mescolando delicatamente continuate la cottura. Le fragole conferiranno un bel colore al riso e anche un piacevole profumo. A cottura ultimata, a fuoco spento aggiungete il parmigiano grattugiato e mantecate. Lasciate riposare qualche minuto e impiattate decorando  i piatti con le fragole tenute da parte.
Un piatto di realizzazione semplice ma d'effetto sofisticato. Vi farà fare bella figura!

martedì 3 aprile 2012

Nuova collaborazione - Caseificio Spadi Enzo

Sono molto contenta di presentarvi una nuova collaborazione, questa volta con il Caseificio Spadi Enzo di Roccastrada in provincia di Grosseto che mi ha gentilmente inviato i suoi prodotti.
Ho ricevuto quattro tipi diversi  di formaggio:
il Grotta - pecorino stagionato in grotta
Pecorino stagionato Dop
Caciotta mista alta Maremma
Ricotta salata


Grazie al Caseificio Spadi Enzo

Naturalmente non ho resistito alla curiosità e alla golosità, perchè a me i formaggi piacciono davvero molto, e questi vi assicuro sono davvero eccellenti!!!
Del resto non poteva che essere così considerando l'esperienza di quest'Azienda, infatti la Famiglia Spadi è legata alla lavorazione del latte e del formaggio da tempo ormai immemorabile. Gli antenati Spadi, originari di Marradi, un paesino nell'appennino toscano  tra Firenze e Faenza, facevano quella che veniva chiamata "la transumanza", ovvero in inverno raggiungevano le coste tirreniche in maremma, dove il clima più mite permetteva pascoli più verdi ed in estate tornavano verso le fiorite montagne dell'appennino. Erano circa due settimane di cammino a piedi, con tutti i pericoli e le difficoltà che si potevano incontrare sulle strade rurali dell'Italia antica. Negli anni ‘40 Angelo Spadi trovò moglie a Roccastrada, un pittoresco paesino medioevale  sulle colline tra Siena e Grosseto, dove decise di stabilirsi sfruttando il mestiere che aveva praticato fin da bambino ovvero fare il formaggio.
    Il primo "caseificio" non si può neanche chiamare tale: era una soffitta in cui venivano portati a braccio secchi di latte, versati poi in un pentolone gigante dove avveniva la cagliata. Il piccolo Enzo Spadi allora bambino guardava con ammirazione suo padre Angelo che come per magia trasformava  il latte, in qualcosa di solido, il formaggio. Le delizie prodotte in questa piccola "fucina" dei sapori andavano a ruba nel paesino di Roccastrada e presto la voce si sparse nelle zone limitrofe tanto che a comprare "formaggio Spadi" arrivava pure gente da Siena o da Grosseto. Spadi Angelo decise quindi di dedicare tutto a questo mestiere e portare l'attività in un fabbricato per aumentare la produzione. Per un ex-pastore questo era un investimento enorme ma i fatti gli dettero ragione.
Nel 1977 Enzo Spadi prese in mano le redini dell'attività continuando con la stessa passione il vecchio mestiere del casaro lasciatogli dal padre. Nel 1997 il Caseificio Spadi Enzo si è trasferito in un nuovo stabilimento più grande, destinando il vecchio alla produzione della ricotta e si è dotato di un sistema moderno di produzione che non esclude, anzi, migliora l’arte delle mani esperte del casaro.
In totale l’area coperta del reparto produzione è di 1500 mq con 22 addetti fissi più alcuni stagionali.
Nel corso degli anni il caseificio si è specializzato nella produzione di formaggi di latte ovino, formaggi a base di latte misto ovino/bovino e di ricotta ottenuti sempre con lavorazioni seppure molto standardizzate con forte richiamo alla tradizione.



Invito tutte/i voi a visitare il loro sito e a scoprire i prodotti
http://www.caseificio-spadi.it
e anche  la loro pagina facebook, cliccando su "mi piace"
http://it-it.facebook.com/pages/Caseificio-Spadi-Enzo/347241325415

lunedì 2 aprile 2012

La speranza che va oltre la fine - Poesia di Carol WojtYla

In occasione del settimo anniversario della morte di Carol Wojtyla vi propopngo una sua meditazione:


La speranza che va oltre la fine

Sono un viandante sullo stretto marciapiede della terra,
in mezzo corrono macchine, partono razzi interplanetari...
dappertutto un moto centrifugo,
(l'uomo... sola scheggia di mondo che abbia un moto diverso...)
questo moto non giunge al nucleo immortale,
non libera dalla morte -
(l'uomo... sola scheggia di mondo che abbia un moto diverso...)
sono un viandante sullo stretto marciapiede della terra,
e non distolgo il pensiero dal Tuo Volto
che il mondo non mi svela.
                           -
                 Carol Wojtyla

lunedì 26 marzo 2012

Il Salvambiente Emulsio - detergente Pavimenti

Aria di primavera!
Aria di pulizie per preparare la nostra casa alla bella stagione, alle feste che ci attendono! 
Beh non è che fare le pulizie di casa sia una cosa così esaltante, lo ammetto,  però vi dirò che da quando uso i prodotti di Emulsio-ilSalvambiente mi trovo molto meglio che con altri prodotti.


Intanto perchè non mi sento in colpa per la plastica e la CO2 che i detersivi producono, non ho più mal di schiena nel portare a casa la spesa perchè  anzichè il flacone intero compro solo la ricarica che è così comoda e leggera e poi perchè il risultato è notevole.
Emulsio il Salvambiente Pavimenti è addatto a tutti i tipi di pavimenti: io uso quello alla lavanda ma so che esiste anche agli agrumi, il mio pavimento è pulito e le stanze hanno un delicato profumo.

Una volta acquistato il kit iniziale composto da flacone e  ricarica non necessitiamo più di altri flaconi di plastica ma basta la ricarica concentrata che pesa solo 30 grammi ed è  100% idrosolubile e biodegradabile.
Col kit iniziale, quando occorre utilizzare il detergente, bisogna solo aggiungere l'acqua alla ricarica già presente nel flacone, attendere qualche minuto, scuotere leggermente il flacone e il detersivo è pronto per l'uso. Terminato il detergente non si butta il flacone ma lo si riutilizza infinite volte acquistando unicamente la ricarica. Per capire megli come lo si usa guardate questo filmato cliccando qui  e visitate il sito de ilSalvambiente.

mercoledì 21 marzo 2012

la busia dle fomne - poesia dialettale

Eccomi qui all'appuntamento con la poesia dialettale... questa volta qualcosa di divertente e ironico, un'epigramma di Giovanni Maria Regis, detto "L'eremita Canavesano" che vennero raccolte in "Folìe Piemonteise" del 1830.

LA BUSIA DLE FOMNE
Ti 't em giure che Lussìa
L'ha mai dit una busìa:
Ciamje un po' vair' ani a l'ha,
e't vedra ch'a la dirà.


LA BUGIA DELLE DONNE
Tu mi giuri che Lucia
non ha mai detto una bugia:
Chiedile un po' quanti anni ha,
e vedrai che la dirà.

martedì 20 marzo 2012

Equinozio di primavera!!!!

Oggi è l'equinozio di primavera!!!! ovvero notte e giorno, in quanto a durata, si equivalgono in ogni parte del mondo, infatti l'insolazione sarà della durata di circa 12 ore.
Inizia così la Primavera, la durata delle giornate si allunga, le temperature dovrebbero essere più miti, qualche pioggia, gli alberi si risvegliano con gemme e fiori.
Insomma si va verso la bella stagione con gran vantaggio per il nostro umore un po abbacchiato dal grigiume invernale.
E allora buon equinozio!!!

lunedì 19 marzo 2012

tortina rustica e gustosa con broccoli

Eccomi qui con un'altra tortina salata veloce veloce:


Ingredienti:
pasta sfoglia o briseè
broccoli scottati
scamorza affumicata
pinoli
cannella regina in polvere Tec-Al
sale e pepe bianco in polvere Tec-Al

Innanzitutto la sfoglia... per chi ha tempo e voglia se la può fare.
Per chi come me rientra dal lavoro verso le 19 bisogna ottimizzare i tempi e quindi si opterà per quella già pronta in vendita nei supermarket.
Stendere la sfoglia nella teglia con la carta da forno, punzecchiare la sfoglia con una forchetta.
A parte sbollentare le cime di broccoli pulite in acqua salata, tagliare a cubetti la scamorza affumicata.
Sistemare i broccoli sulla sfoglia aggiungere la scamorza a tocchetti, spolverare di cannella, aggiustare di sale e pepe e aggiungere i pinoli.
Rivoltare i bordi della sfoglia lungo la teglia e sistemare i ritagli di sfoglia. Nel frattempo preriscaldare il forno a 180 ° C e infornare per circa 40 minuti.
La cannella  e il pepe aggiungono ai piatti quella marcia in più rendendoli accattivanti.
Visitate il sito dell'azienda Tec-Al srl per vedere quanti prodotti può offrire e quanta esperienza quest'azienda può vantare.
Erbe aromatiche, additivi chimici, miscele personalizzate

19 marzo - San Giuseppe


Il 19 marzo, per molti "festa dei papà" è prima di tutto il giorno in cui si ricorda San Giuseppe.
San Giuseppe fu lo sposo di Maria, il capo della “sacra famiglia” nella quale nacque per opera dello Spirito Santo, Gesù. Viene indicato come un esempio di paternità. Fino ai trent’anni della vita del Messia, fu sempre accanto al figlio con fede e obbedienza, lo mise in salvo in Egitto quando fu necessario, si preoccupò nel cercarlo allorché dodicenne era scomparso nel tempio, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, lo aiutò con Maria a crescere “in sapienza, età e grazia”. Lasciò probabilmente Gesù poco prima che che iniziasse la vita pubblica, spirando serenamente tra le sue braccia e per questo viene venerato anche quale patrono della buona morte.
Giuseppe era, come Maria, discendente della casa di Davide, fu  artigiano  nella  lavorazione del legno. Di lui non si conoscono  molte cose, per lo più gli episodi della sua vita derivano dai cosiddetti vangeli apocrifi è proprio in questi che   viene raccontato  l'episodio in cui Giuseppe viene scelto come sposo di Maria. Si racconta che  vi sarebbe stata una gara tra gli aspiranti alla mano della giovane. Quella gara fu stata vinta da Giuseppe, in quanto il bastone secco con cui si accompagnava sarebbe improvvisamente e prodigiosamente fiorito.
San Giuseppe non è solamente il patrono dei padri di famiglia ma anche patrono degli artigiani e degli operai,  in maniera specifica di falegnami, di ebanisti e di carpentieri.
Il  culto di San Giuseppe è stato nel tempo molto diffuso come è testimoniato dalla diffusione di sue reliquie:
nella chiesa di Notre-Dame di Parigi ci sarebbero gli anelli di fidanzamento di Guseppe e di Maria;
nella chiesa parigina dei Foglianti si troverebbero  frammenti di una sua cintura;
Ad Aquisgrana i calzari che avrebbero avvolto le sue gambe e i camaldolesi della chiesa di S. Maria degli Angeli in Firenze dichiarano di essere in possesso del suo bastone.

sabato 17 marzo 2012

prendete una tisana con me? ... Fragolina di bosco e ribes Valverbe

Che giornata!
Dopo una settimana d'ufficio il sabato quanti giri: per mercato, supermarket, negozi, e poi i lavori di casa.
Mi merito proprio una pausa energizzante con una tisana di quelle buone buone, genuine!
Scaldo l'acqua e ... ho scelto! Fragolina di bosco e ribes Valverbe.


Che profumo!
Mi direte, ma quante storie una tisana è una tisana!!!
Eh no! Questa è fatta di erbe biologiche, non OGM, essicate  "a freddo" con un metodo che le priva dell'acqua ma ne conserva i principi attivi oltre che il profumo.
La Valverbe si avvale di una superficie coltivata di 16,2 ettari di piante officinali distribuite su tre stazioni altimetriche.
Dopo essere state pulite, setacciate, macinate nella giusta pezzatura e miscelate nelle giuste  proporzioni secondo antiche ricette, le erbe vengono sterilizzate  dalla carica batterica e confezionate in filtri a doppio incarto con filo di cotone biologico, senza punto metallico, utilizzando energia solare fornita da un impianto fotovoltaico da 27 Kwp.
Non si scherza! e poi  la maggior parte delle erbe  nasce e cresce sui territori alpini tra i 500 e i 1500 metri nelle vallate adiacenti il Monviso,
!
Io ne sono entusiasta! Ma adesso vi lascio perchè sono appena trascorsi i 10 minuti di infusione consigliati dall'azienda agricola Valverbe per questa tisana.
Già perchè su ogni confezione sono riportati anche i consigli specifici per ogni singola tisana per ottenere un'ottima bevanda. Ad esempio per questa è consigliato aggiungere il succo di 1/2 limone e viene spiegato che è ottima anche fredda.
Mi sa che mi accompagnerà anche quest'estate come bevanda dissetante e rinfrescante!!!

OGGI SAN PATRIZIO: AUGURI!!!

Patrizio d'Irlanda fu vescovo e missionario di origini scozzesi, è il patrono dell'Irlanda e viene ricordato il 17 marzo, data della sua morte.
Secondo la tadizione irlandese in Irlanda non vi sarebbero più serpenti da quando appunto san Patrizio li cacciò in mare e legata a San Patrizio è anche la tradizione del pozzo senza fondo, il pozzo appunto di San Patrizio, dal quale si aprirebbero le porte del Purgatorio.
A San Patrizio si deve anche il simbolo irlandese del Trifoglio, in quanto il Santo avrebbe spiegato sfogliando appunto un trifoglio il mistero cristiano della Trinità.

mercoledì 14 marzo 2012

E' già primavera!

Ci voleva! dopo tutto il freddo patito nei mesi scorsi, la neve e il gelo.... ci voleva proprio!
ma il sole, il calore dei suoi raggi, la luce che ci raddrizza l'umore!!!!
Che sia già primavera?
Qui nei viali e nei giardini le piante hanno già le gemme e peschi e ciliegi sono già in fiore.... ovviamente sono alberi ornamentali che rendono gradevole i giardini di questa città, ma scalda il cuore vedere questi fiori rosei....

lunedì 12 marzo 2012

Kavafis ... una recensione in trasferta

Qualche tempo fa ho pubblicato una poesia di Costantino Kavafis e un mio attento lettore ha pensato di mandarmi via mail la recensione delle poesie di questo autore, ed io ho il piacere di proporvela.

Kavafis _ Le memorie e la passione

Questa è una recensione per cosi dire, fuori dagli schemi. Non leggo poesie da molto tempo, ma tutti le hanno scritte, almeno qualche volta, negli anni della gioventù, o dell’adolescenza, quando l’amore, l’incantatore primo, ipnotizza e turba i sensi, forzando ad usare le parole su strade sconosciute per trovare un senso. Questo secondo libro della collana poeti del 900, mi ha insegnato che la poesia va letta piano, lentamente. Volevo leggerla e l’unico modo era appunto quello. Ho dovuto frenarmi e far scendere parola a parola, quasi goccia a goccia, il senso nella mente, per poterne scoprire la poesia. E poi non ho voluto abbandonarla e cosi, faticando le ho lette tutte. Quasi un lavoro. E questo in minima parte, riconosce l’oscuro lavoro del poeta. Che insegue, non c’è dubbio la parola giusta, il verso compiuto. Tanto più per uno come kavafis, che resta un enigma, per me, dietro agli occhiali con le lenti appena fumè, il vestito inappuntabile, con il gilet, e la pochette ed i gemelli. In una Alessandria, risonanze infinite, sepolto vivo, a coltivare i suoi fantasmi della memoria, ulteriore mito ad una città che non si è fatta mancare nulla. Non sono poesie per tutte le stagioni. Sono poesie di rassegnata disperazione dietro la passione, urlanti bestemmie dietro la raffinata citazione erudita. Sconvolgenti. Anche perché manca assolutamente una dimensione storica attuale. Non vi è nessun riferimento se non in una, al paese ed al mondo dove viveva. Eppure,se in questo non è epica, ma lirica, apparentemente, sono dimenticate, infrequenti accidenti, inciampi , se pensiamo a come ben minori poeti furono premiati. Ci si domanda se la letteratura italiana del 900 disse qualcosa, di simile. No, la voce di tale poeta è unica e solo con il tempo verrà fatta giustizia .

sabato 10 marzo 2012

che sbadata... decorazione tavola per san Valentino con Ecobioshopping

Care amiche,
purtroppo sono un po' indietro con la pubblicazione di ricette e di post vari... ho parecchi lavoretti e progetti da condividere.
Stasera mi sono accorta che non vi ho messo a parte della decorazione che ho realizzato per la cenetta di San Valentino, e quindi rimedio subito, ecco qua


Per realizzarlo ho utilizzato il piatto Dedra di Ecobioshopping, un piatto rettangolare a tre scomparti in polpa di cellulosa, ideale come base per appoggiarvi queste tre candele dai colori caldi e dal tenue profumo di  frutta, completa la decorazione un ramo di orchidee... cosa c'è di più romantico di una cena a lume di candela?

Per creare un'atmosfera particolare non è necessario utilizzare materiali costosi, è importante un po' di fantasia. Ad esempio il vassoio che ho utilizzato è in polpa di cellulosa che deriva dai residui di lavorazione della canna da zucchero e dal bamboo a crescita spontanea. 
Cosa c'è di meglio di utilizzare prodotti naturali, biodegradabili e compostabili?





giovedì 8 marzo 2012

un pensiero da donna a donna

Condivido con voi questa bella poesia che stamane una mia amica mi ha omaggiato per la festa della donna... praticamente una mimosa virtuale.



un grazie a Katia e ancora Auguri!

festa della donna... e oltre


Ogni anno in questo giorno, 8 marzo, ricorre la festa della donna, una ricorrenza che oggi ha perso il suo significato sociale e storico originario in quanto venne istituita per ricordare le 129 operaie morte nel 1908 in un incendio perchè imprigionate nello stabilimento di camicie Cotton di New York.
Avrebbe ora  forse più senso ricordare le ancora tante vittime del lavoro, uomini e donne, anzichè sguazzare nell'aspetto commerciale odierno della festa tra mazzolini di mimose e cioccolatini, cene e spogliarelli... ma forse i commercianti non gradirebbero.
E allora che fare?... festeggiare pensando a tutti quei lavoratori, uomini e donne, che prestano la loro opera in condizioni di sicurezza precarie, a tutte quelle donne che vengono violentate nel corpo o  psicologicamente,  a quelle donne che sono ancora oggi oggetto di mutilazioni genitali, a quelle che subiscono il mobbing sul posto di lavoro, e a tutte quelle che vivono situazioni di violenza all'interno delle mura di casa. Con l'auspicio che tutto ciò accada sempre di meno, a tutte le donne Buona festa!!

mercoledì 7 marzo 2012

dedicato ai nostri amici gatti




Quest'oggi vi propongo questa poesia tratta dal libro di T.S. Eliot "il libro dei gatti tuttofare", raccolta di poemi con i gatti come protagonisti, da questo libro è stato tratto il famoso musical Cats. 

buon divertimento



Il gatto Morgan si presenta

Una volta ero un pirata e  navigavo i sette mari,
ma ora sono in pensione ed ho un posto tranquillo:
Sicchè mi troverete a curare i miei affari
e sorvegliare la porta di una piazza di Bloomsbury.

Ho un debole per le pernici, vado pazzo per i fagiani,
e la panna del Devon la bevo in un piattino;
ma mi accontento di un bicchiere se offre la casa
con un boccone di pesce quando ho finito il mio giro.

Non ho raffinatezze, i miei modi son rozzi,
ma la mia giacca è di buon taglio, e so farmi onore;
e poi tutti dicono, e mi sembra che basti:
"Morgan è imbattibile, ha proprio un gran cuore"

Ho viaggiato parecchio nelle terre di Barberia,
e la mia voce non ha  le note dell'organo;
eppure posso affermare, senza vanteria,
che le ragazze hanno un debole per Morgan.

Dunque se avete affari con Faber, o Faber,
vi do questo consiglio per avere successo:
risparmierete tempo, risparmierete fatica,
se farete amicizia col Gatto all'ingresso.
                                                      MORGAN

 

Cat Morgan Introduces Himself
From Old Possum's Book of Practical Cats by T. S. Eliot



I once was a Pirate what sailed the 'igh seas -
But now I've retired as a com-mission-aire:
And that's how you find me a-taking' my ease
And keepin' the door in a Bloomsbury Square.

I'm partial to partridges, likewise to grouse,
And I favour that Devonshire cream in a bowl;
But I'm allus content with a drink on the 'ouse
And a bit o' cold fish when I done me patrol.

I ain't got much polish, me manners is gruff,
But I've got a good coat, and I keep meself smart;
And everyone says, and I guess that's enough:
`You can't but like Morgan, 'e's got a kind 'art.'

I got knocked about on the Barbary Coast,
And me voice it ain't no sich melliferous horgan;
But yet I can state, and I'm not one to boast,
That some of the gals is dead keen on old Morgan.

So if you 'ave business with Faber - or Faber -
I'll give you this tip, and it's worth a lot more:
You'll save yourself itme, and you'll spare yourself labour
If jist you make friends with the Cat at the door.
                                                               MORGAN


 



 

giovedì 1 marzo 2012

FUTURA - Lucio Dalla

Vi posto il testo di una delle tante belle canzoni del compianto Lucio Dalla, un grande artista e uomo.

Chissa chissa domani
su che cosa metteremo
le mani
se si potra contare
ancora le onde del mare
e alzare la testa
non esser cosi' seria
rimani
i Russi i Russi gli Americani
no lacrime non fermarti
fino a domani
sara' stato forse un tuono
non mi meraviglio
e' una notte di fuoco
dove sono le tue mani
nascera' e non avra'
paura nostro figlio
e chissa come sara' lui domani
su quali strade camminera'
cosa avra nelle sue mani
(le sue mani)
si muovera e potra' volare
nuotera' su una stella
come sei bella
e se una femmina si
chiamera' Futura
Hu Hu Hu
il suo nome detto
questa notte
mette gia' paura
sara' diversa bella
come una stella
sarai tu in miniatura
ma non fermarti voglio
ancora baciarti
dammi i tuoi occhi
non voltarti indietro
che tutto il mondo sembra
fatto di vetro
e sta' cadendo a pezzi
come un vecchio presepio
Di piu'
muoviti piu' in fretta
di piu' benedetta
piu' su nel silenzio
tra le nuvole piu' su
che si arriva alla luna
si la Luna non e' bella
come te questa Luna
e' una sottana americana
allora su mettendoci
di fianco piu' su
guida tu che sono stanco
piu' su in mezzo i razzi
e a un batticuore piu' su
son sicuro che c'e' il sole
ma che sole
e' un cappello di ghiaccio
questo sole e' una catena
di ferro senza amore
amore aamore a . . .amore
lento lento adesso batte
piu' lento ciao come stai
il tuo cuore lo sento i tuoi
occhi cosi' belli non
li ho visti mai
ma adesso non voltarti
voglio ancora baciarti
non girare la testa
dove sono le tue mani
aspettiamo che ritorni
la luce di sentire una voce
aspettiamo senza avere
paura domani.
paura domani.  

martedì 28 febbraio 2012

Che ne dite di una tisana?

Cosa c'è di meglio che concedersi una pausa, un momento di relax, sorseggiando una tisana?
Dovrebbe diventare un'abitudine quotidiana infatti, oltre a proprietà rilassanti che aiutano a combattere lo stress che ci opprime ogni giorno, sono anche un ottimo rimedio contro tanti fastidi a seconda delle erbe con le quali sono preparate.
Ovviamente c'è tisana e tisana, ma sicuramente chi conosce la mia attenzione per i prodotti genuini e la salvaguardia dell'ambiente non può che immaginare che quella che vi offro quest'oggi è una tisana di qualità, una tisana Valverbe.

Nelle Vallate alpine adiacenti il Monviso ad un'altitudine compresa tra i 500 ed i 1500 mt s.l.m. la Valverbe coltiva, essica e confeziona direttamente le proprie tisane in filtro con impianti tecnologicamente avanzati.
Le erbe, biologiche e fresche di raccolto, vengono disidratate con un sistema innovativo di essicazione  a freddo che preserva l'integrità della membrana cellulare e con essa i principi attivi, l'aroma e il sapore della pianta fresca.
Il confezionamento, in bustina a doppio incarto, senza punto metallico e con filo di cotone da agricoltura biologica, avviene utilizzando energia prodotta dall'impianto  fotovoltaico da 27 KwP.
Una filosofia di vita per garantire sorsi di salute ai consumatori e all'ambiente.
Ed ora una buona tisana alla VIOLA BALSAMICA VALVERBE


Una tisana Valverbe a base di timo foglie, eucalipto foglie, menta piperita foglie, pino montano aghi, viola blu fiori 10% e lavanda fiori, tutte piante della flora italiana ad azione balsamica  combinate  per favorire il benessere delle vie respiratorie.
Con questi sbalzi di temperature è quello che ci vuole per prevenire ed alleviare raffreddori... e poi dovreste sentire il profumo!!!  è un vero peccato che via internet non si possano condividere anche i profumi, vi assicuro che in questo caso sarebbe un'esperienza ricca e coinvolgente.
Vado a bere la tisana, prima che si freddi.... a presto.


domenica 26 febbraio 2012

La felicità sta nelle piccole cose:come trascorrere una bella domenica e spendere poco

Qui a Torino week end con un bel sole dopo tanto freddo e neve.
Certo sarebbe bello andare al mare o sulla neve della montagna, ma con l'aria di crisi che tira è meglio risparmiare ma   anzichè piangerci addosso su quello che avremmo potuto fare abbiamo iniziato a pensare come poter  trascorrere, anche se in economia, una bella domenica pomeriggio. Ed ecco la soluzione: qui in cintura, a veramente pochi chilometri dalla città, ci sono luoghi magari già conosciuti ma che a ben guardare offrono sempre qualche piacevole sorpresa.
Così, dopo pranzo abbiamo fatto un salto a Chieri.
Chieri,  che si trova sulle colline  a circa  a 15 km da Torino, in epoca medievale era conosciuta come la città delle cento torri, torri che oggi o sono state abbattute o comunque inglobate negli edifici. Questa località divenne famosa a livello europeo per la produzione del fustagno e la coltivazione del gualdo, una pianta dalla quale si estraeva un colorante per tessuti che regalava alle stoffe una caratteristica colorazione azzurra. A partire dall'Ottocento Chieri  si specializzò così nell'industria tessile: telerie e tendaggi, ancora oggi vengono prodotti in alcuni stabilimenti ancora operativi.
Parcheggiata l'auto ci avviamo verso il centro storico, passando davanti alla chiesa di San Bernardino
all'interno della quale si conservano tre dipinti del pittore Guglielmo Caccia detto il  Moncalvo (una pala raffigurante l'incoronazione delle Vergine fra i santi Giorgio Guglielmo Rocco e Sebastiano con sullo sfondo la città di Chieri, un'altra pala con la Vergine e Gesù bambino e un dipinto raffigurante San Nicola da Tolentino)
Lasciando alla nostra sinistra la chiesa entriamo nel centro storico ben riconoscibile dall'arco trionfale  eretto nel 1580  per celebrare fastosamente i soggiorni a Chieri della corte sabauda e la nascita degli eredi ducali negli anni compresi tra il 1580 e il 1586.
Passato l'arco  è possibile fare una piacevole passeggiata caratterizzata dal fatto che alzando lo sguardo alle facciate delle case si possono scoprire resti di epoca medievale. Molti palazzi di via Vittorio Emanuele, la principale via cittadina conservano decorazioni in cotto di qualità eccezionale, fasce decorative, e soffitti a cassettoni del periodo tardo medievale.


Urbanisticamente infatti Chieri ha ben conservato la struttura di Comune medievale: dalla rocca centrale  si dipartono in cerchi concentrici le contrade che corrispondono ai successivi ampliamenti della cinta muraria.

Di sicuro interesse è la collegiata, Santa Maria della Scala ovvero il Duomo, la più celebre chiesa di Chieri.  La facciata è caratterizzata al centro dalla grande ghimberga del portale maggiore, decorata con elementi vegetali di stile francese: qui è collocata la madonna del melograno, copia recente della statua fiamminga originale di fine Trecento che è conservata all'interno della chiesa.


Al fianco della chiesa sono addossati il campanile romanico a base quadrata e il battistero, risalente all'episcopato del vescovo torinese Landolfo del XI secolo. 

Al di sotto del presbiterio si può visitare la  cripta romanica sulla cui volta  si conserva l'affresco raffigurante la Vergine assisa tra S. Pietro e Paolo, del XV secolo circa.  All'interno della chiesa affreschi di scuola Jaqueriana raffiguranti la Natività, la Presentazione al Tempio, e la Adorazione dei Magi,  documentano in Chieri i modi della pittura cortese della prima metà del Quattrocento. Appartengono anche alla fase quattrocentesca i bellissimi stalli del Coro, decorati dalle rappresentazioni delle piante medicinali, dei Profeti e degli Apostoli.
Alla sinistra della navata assume un particolare valore  devozionale la Cappella della Beata Vergine delle Grazie,  eretta per implorare la fine dell'epidemia di peste del 1630. Mentre di fronte a questa cappella, dall'altra parte della navata si accede al battistero. Qui un anziano signore si offre di farci da guida e raccontarci la storia del battistero. Le mura nella parte bassa ossia quella più antica sono  a «spina di pesce», col riutilizzo di mattoni provenienti da edifici di epoca romana.
Entrando non si può non essere colpiti dal ciclo di affreschi che orna la parte alta delle pareti. Rappresenta la «Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo San Giovanni» ed è opera del pittore chierese Guglielmetto Fantini, che la affrescò verso il 1435. Si può ammirare l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, l'ultima cena, la lavanda dei piedi, Giuda che riceve i trenta denari, Gesù davanti a Pilato, la flagellazione,  l’incoronazione di spine, Pilato che si lava le mani, e infine la crocifissione. Sotto la grande scena della Crocifissione, si trova la Pala Tana, che deve il nome al chierese Tommaso Tana, cavaliere morto  nel 1503. Fu dipinta da Francesco Berglandi e Gomar Davers: lo parte centrale rappresenta la Natività,  in alto, la Madonna col Bambino tra San Gerolamo e San Giorgio e lungo la predella, Cristo e i Dodici Apostoli.

Sulla sinistra, la statua della Madonna del Melograno, opera di uno scultore ignoto di area franco-fiamminga dei primi anni del '400; fino al 1981 era  sulla facciata del Duomo e poi fu rimossa e sostituita con una copia per preservarla dal degrado.  Un'apertura nel pavimento conduce al sito archeologico del Battistero; qui gli scavi, condotti a partire dagli anni '60 portarono alla luce tracce di una prima occupazione risalente al I sec. a.C.,  e di  un cimitero paleocristiano.

Un punto molto interessante di Chieri è la rocca dove si trova la chiesa di San Giorgio.

Posta appunto  in posizione dominante sulla collina, la chiesa  sorge sulle rovine del castello del X secolo. All'inizio del XII secolo la chiesa era in stile gotico ma un incendio la distrusse. Così venne ricostruita affiancata da questo originale campanile a forma di pagoda mentre l'attuale facciata è opera dell'architetto Vittorio Vittone e risale al 1750 circa.

Ecco un'altra veduta della chiesa di San Giorgio, da qui abbiamo  potuto ammirare il panorama collinare fatto di tetti, e colline che circondano Chieri.

Non è romantico? E con questa immagine suggestiva chiudo il resoconto di questa domenica pomeriggio, semplice ma che ci ha regalato qualche gratuita emozione.

sabato 25 febbraio 2012

Sono tornata.. con una ricetta gustosa grazie a Tec-al e alle sue spezie

Buona serata, nonostante il surplus di lavoro che mi ha tenuto lontana dal blog e mi ha fatto incazzare come sicuramente avrete letto nel mio post precedente (anzi approfitto per dire grazie a Doc del blog"un neurone vagando ha creato..." e alla purtroppo anonima amica di Pavia che mi hanno sopportata e supportata con le loro belle parole)eccomi qui.
Questa sera vi propongo una ricetta veloce e gustosa: Seppioline in guazzetto di peperoni



Gustosa non solo per gli ingredienti ma anche per il contributo dato dall'azienda Tec-Al srl di Traversetolo specializzata in spezie e aromi, di quest'aziendaq con cui ho il piacere di collaborare ho usato per questa ricetta l'aglio disidratato in granuli.

Ed eccovi gli ingredienti:

mercoledì 22 febbraio 2012

Come sono contenta....

come sono CONTENTA lasciatemelo dire, proprio CONTENTA, tutta maiuscola!!!
Oggi riunione in ufficio, per comunicare, come se non ne fossimo già a conoscenza,  che oltre alle istanze di revisione  e di modifica e oltre a  quelle di cancellazione ci sono anche una marea di dossier con domande d'iscrizione e chiaramente ci sono dei termini per evaderle e chiaramente siamo sempre e soltanto i soliti 4 gatti.... e chiaramente i clienti chiamano, sollecitano, ti fanno perdere tempo quando manco loro sanno cos'hanno fatto (ti dicono, "mah devo aver presentato una domanda..." come se ne avessimo solo di un tipo! e ti viene il dubbio che forse hanno agito sotto l'impulso di qualche allucinogeno...)... e tu devi  tacere e ingoiare e improvvisarti Sherlock Holmes altrimenti  son pronti con la classica frase " e si sa come lavorano gli enti pubblici!"
Perchè come lavorano gli enti pubblici? Siamo certi che lavorano tutti nella stessa maniera?
Non è che forse c'è del marcio e del buono anche lì, fra quelli che tanto facilmente li si chiama fannulloni?
Non è che forse ci sono uffici pubblici che non rispondono al telefono, che puoi provare a qualsiasi ora, e quando magari hai il dito usurato dalle prove e riesci finalmente a prendere la linea  ti rispondono "il collega è fuori stanza"...   è così inverosimile ammettere che esistono realtà dove invece poco manca che al cittadino si faccia da balia?
E poi parliamo anche di un altro punto sul quale tutti hanno sempre da ridire, e pensano di saperla lunga: lo stipendio!!!!
Quanto pensate che "prende" un dipendente pubblico? non parliamo di dirigente o funzionario, ma dell'impiegatuccio, quello che si sente le lamentele del privato e delle imprese sulle troppe tasse e balzelli, come se ogni imposta entrasse direttamente nelle sue tasche... Sentiamo quanto sarà mai uno stipendio di un impiegato? se immaginate cifre astronomiche beh ridimensionate la vostra fantasia,a seconda dell'anzianità di servizio  di poco, pochissimo si superano i 1000 euro netti, che però lo ammetto io stessa son fin troppi per coloro che davvero scaldano solo la sedia!!
 ma per gli altri? quelli che lavorano, che non passano ore tra pausa caffè e sigaretta? ...
beh sappiatelo, vi faccio una rivelazione, è uguale.... E' uguale per me che nel mio ufficio poco manca che non riesca ad alzare la testa dalle pratiche com'è uguale per quelli dell'ufficio poco distante, pur dello stesso ente, che devono inventarsi come tirare alle 16, l'ora in cui questi ultimi escono e tornano a casa, mentre se va bene a me resta ancora da far straordinario per un po'.
Io ho un passato da dipendente di impresa privata e di studio di commercialista e vi posso  assicurare che lavoravo meno ma soprattutto avevo qualche soddisfazione in più. Nel pubblico le amministrazioni ti raccontano la bella favoletta del "lavorare in gruppo" per cui "tutti per uno e uno per tutti", ovvero qualcuno tira il carro anche per gli altri e zitto e mosca. Mai nessun capo va da un dipendente a dirgli che non lavora abbastanza, ma si fanno riunioni in cui è il team che deve raggiungere l'obiettivo.
Poi cerchi uno sfogo,  un po di comprensione con qualcuno e vieni visto pure male come quello che si lamenta del lavoro quando altri non riescono ad averlo, o a tenerselo, beh provate a sentirvi l'ansia che arriva quando quello che fate non basta mai, e poi ne riparliamo.
Oggi, chiaramente è una giornata no, e quindi sul blog ci sta  anche questo mio eccesso di contetezza, sarcastico ovviamente.


domenica 19 febbraio 2012

torta per San Valentino

Eccola qua la torta che ho preparato per la festa di San Valentino!!!
L'ho fatta a rate, purtroppo in settimana riuscire anche a fare qualcosa di diverso dalle solilte cene non è facile. In questi casi invidio le casalinghe a tempo pieno, non perchè lavorino di meno, ma perchè possono organizzare il loro tempo in modo più fruttuoso. Uscire di casa alle 7 del mattino per andare in ufficio e uscirne alle 18, passare di corsa a fare la spesa e tornare  a casa alle 19 significa trascurare un po la casa e la cucina. Poi arrivata a casa si ricomincia anche quando non si avrebbe voglia.
E così il 13 nel tardo pomeriggio eccomi a casa a fare la torta. Quale faccio?

COMPLEANNO

Eccomi qui.... oggi giornata dedicata a me e al marito non solo perchè è domenica e una volta tanto ci riposiamo e facciamo gli innamorati :-) ma perchè oggi è il mio Compleanno!!!!

sabato 18 febbraio 2012

18 febbraio - Beato Angelico

Oggi si ricorda e festeggia Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (nato a Vicchio nel 1395 circa –  morto nel 1455), anche conosciuto come Giovanni da Fiesole detto il Beato Angelico o Fra' Angelico. Beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1984, anche se già dopo la sua morte era stato chiamato Beato Angelico la  religiosità emozionante delle  sue opere e per le sue personali doti di umanità e umiltà. Fu il Vasari, a chiamarlo "Angelico". In pittua il frate domenicano unì i principi rinascimentali  ai valori medievali, l'attenzione alla figura umana e il valore mistico della luce, un'illuminazione piena  e un cromatismo delicato inseriti in una costruzione prospettica

Famosa è questa annunciazione esposta al museo del Prado a Madrid


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venerdì 17 febbraio 2012

poesie in dialetto

Le mie amiche blogger più affezionate già lo sanno che amo la poesia e che appena ne ho occasione ne pubblico qualcuna che mi colpisce.
Oggi vi propongo una poesia che ho scovato per caso  in un libro su una bancarella.
Penso che sia carina e adatta a questo periodo di carnevale, la poesia parla

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Award...

Award...
assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

Avviso

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

bolle