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lunedì 20 agosto 2012

chewingum e uccellini... la Francia insegna

Vi ho scritto ieri che a poco a poco vi avrei parlato delle mie vacanze francesi.... eccomi qui. Qualcuno leggendo il titolo del post si chiederà "ma che c'azzecca?"
C'azzecca, c'azzecca direbbe Tonino! lo scoprirete solo leggendo eh eh

Vedo spesso sulla mia bacheca di facebook avvisi come questo


che gira in rete ormai dal 2009 e che avvisa sulla possibilità che gli uccellini possono scambiare le gomme per cibo e rimanere soffocati.
A parte questo aspetto,  che potrebbe verificarsi,  gettare sui marciapiedi le gomme da masticare non è proprio dimostrare di avere un gran senso civio, perchè i chewingum hanno un periodo di degradazione molto lungo, all'incirca 5 anni, con un impatto ambientale notevole per un rifiuto così banale.
Inoltre non tutti sanno che le gomme, sebbene utilizzate anche  per l'igiene dentale,   sono derivate dal petrolio e contengono aspartame che a seguito degli studi medici si è scoperto essere a lungo andare velenoso in quanto contiene metanolo che nel corpo umano  si trasforma in acido formico e formaldeide, una neurotossina mortale capace di provocare malattie croniche,  ma i chewingum, per dirla tutta,  contengono anche acetato di vinile (avete presente la nota colla Vinavil? ecco appunto quella) sul quale si stanno effettuando studi sull'eventuale cancerosità.
A parte ciò, non volevo iniziare una crociata contro i chewingum  ma semplicemente mostrarvi una cosa che durante la mia vacanza mi ha alquanto incuriosito ovvero come la città di Besançon abbia cercato di risolvere il problema di salvaguardare le strade lastricate, recentemente ristrutturate, disponendo nelle vie centrali pannelli come questi sui quali appiccicare le gomme masticate.... e c'è chi li usa come potete vedere dalle foto che ho scattato. Curioso no?




mercoledì 11 luglio 2012

AIGUES MORTES - nostalgia di vacanze

Che caldo!!!
però non è ancora tempo di vacanze e allora che si fa?
Si torna con la memoria ai luoghi visti negli anni passati, e mi viene in mente la bella Aigues Mortes, "le acque morte" in riferimento alle paludi della zona, città dove abbiamo ammirato la distesa rosa delle saline...

Il fait tellement chaud! Mais il est encore pas vacances !? Il revient avec les souvenirs des lieux vus dans le passé, et je me souviens des belles Aigues Mortes, "les eaux mortes", en référence aux marais de la région, la ville où nous avons admiré l'étendue de sel rose,

abbiamo partecipato, moderni viaggiatori, alla festa medievale e abbiamo assaporato il "brivido" di fare un giro su una giostra d'epoca.

nous avons assisté,  voyageurs modernes, le festival médiéval et nous avons apprécié le "thrill" de faire un tour sur un carrousel .



Arrivati ad Aigues Mortes siamo stati sorpresi da come la città si presenti ai visitatori con le sue imponenti mura che la circondano, la Torre di Costanza del 1220 e il canale che la costeggia.
Arrivé à Aigues-Mortes, nous avons été surpris par la façon dont la ville ce presente a les visiteurs avec ses murs massifs qui entourent la tour de Constance en 1220 et le canal latéral à lui.

All'interno delle mura ci siamo trovati proiettati nel Medioevo, bancarelle di abiti ed oggetti medievali perfettamente ricostruiti con una notevole attenzione ai dettagli, musicanti, esercenti e figuranti in costume medievale, bambini  a cavallo di pony, sfilate e tornei.
Dans les murs nous sommes trouvee projeté au Moyen-Age, des stands de vêtements et objets médiévaux complètement reconstruits avec une remarquable attention aux détails, des musiciens, des commerçants et des personnes en costumes médiévaux, des poneys pour enfants, des défilés et des tournois.





Un pomeriggio  trascorso immersi in  un'altra epoca, affascinati dalle musiche e dall'entusiasmo dei partecipanti. Dopo una pizza, questa non proveniente dal medioevo, gustata in un locale di Piazza san Luigi, ancora una passeggiata serale tra i vicoli di questa città della Camargue.
Un après-midi plongé dans un autre temps, fasciné par la musique et l'enthousiasme des participants. Après une pizza, une promenade en soirée dans les ruelles de cette ville de la Camargue.

Una veloce visita alla chiesa di Nostra Signora delle Sabbie che è il monumento più antico della città, visita veloce perchè la Chiesa non particolarmente ampia, piena di turisti ma soprattutto illuminata da centinaia di lumini accesi risulta molto calda rispetto alla temperatura esterna della sera.
Infine ci avviamo verso la nostra auto, ma non possiamo sfuggire al fascino della giostra coi cavallucci, le luci, la musica, tutto contribuisce a creare un'atmosfera d'altri tempi e noi diventiamo bambini e decidiamo di fare un giro, saliamo sulla giostra, al secondo piano, vediamo la gente che dal marciapiede con gli occhi all'insù ci osserva, poi una volta sistemati su un dondolo a due posti ecco che la giostra parte, e gira e piano piano gira sempre più veloce e ... ohi ohi che capogiri!!!! mi sa che non ho più l'età per queste cose!!!   :-)

Une visite rapide à l'église de Notre-Dame des Sables, qui est le plus ancien monument de la ville, visite rapide car l'Eglise n'est pas particulièrement grande, pleine de touristes, mais aussi éclairée par des centaines de bougies allumées est beaucoup plus chaud que la température extérieure la nuit. Enfin, nous nous dirigeons vers notre voiture, mais nous ne pouvons pas échapper à la fascination pour les chevaux de carrousel, lumières, musique, tout cela contribue à une atmosphère d'une époque révolue et nous devenons des enfants et décident de faire un tour, nous montons sur le carrousel , au deuxième étage, nous voyons des gens à partir du trottoir qui nous regardent avec des yeux révulsés, puis une fois placé sur une bascule à deux places qui fait partie du carrousel, et tourne lentement autour et fonctionne plus rapidement et ... oh oh le vertige! Je sais que je trop vieux pour ces choses

mercoledì 5 ottobre 2011

nostalgia di vacanze: Salin de Giraud

Queste belle giornate di ottobre (qui a Torino abbiamo ancora 25 gradi) mi fanno pensare con nostalgia alle scorse vacanze, alle località visitate e alle tradizioni di quei luoghi. Salin de Giraud ad esempio, dove ci siamo trovati un po per caso, e in sè il villaggio non ha molte attrattive se non per le saline. Noi ci siamo arrivati nel bel mezzo di una festa con spettacolo nell'arena ed abbiamo assistito protetti dalle tansenne al passaggio dei tori nelle vie del paese verso l'arena ovvero all'ABRIVADO. La festa prevedeva la corsa camarghese e lo spettacolo nell'arena con i rasateur ovvero il torero che, non uccide il toro, ma deve riuscire a prendere dei fiocchi e delle coccarde infilate fra le corna del toro. Il rasateur non deve essere un mestiere tranquillo, infatti un avviso esposto accanto alla locandina della festa avverte che i rasateur Imbert, Gautier, Thierry previsti dalla locandina, essendo feriti, vengono sostituiti da altri tre Maine, Faure e Ferriol!!
Lasciato il villaggio alle sue tradizioni siamo andati a vedere le saline, lievemente colorate di rosa.
Il tempo di qualche foto sotto il sole che picchiava e poi in auto diretti allo stagno di Vaccares per vedere i fenicotteri rosa. Lasciata l'auto all'inizio dello stagno ci siamo avvicinati piano piano per non spaventarli.... uno spettacolo!

martedì 20 settembre 2011

Tarascona

Nel nostro girovagare siamo arrivati anche a Tarascona e in piena festa medievale.
Davvero piacevole vedere come gli abitanti e gli espositori delle bancarelle fossero abbigliati in stile medievale. Ma a farci ricordare piacevolmente questa città è stato sicuramente lo spettacolo che si stava svolgendo in piazza al nostro arrivo. La compagnia dell'Hippogriffe si stava esibendo con i propri animali.
Specializzata in falconeria ha presentato parecchi rapaci facendo eseguire ad ognuno un numero o facendoli volare in mezzo al pubblico: Gufi reali, Civette, Aquile, Falchi, ma anche un numero di dressage con il cavallo Zephyr.
E' stato davvero uno spettacolo emozionante e unico, mai visto prima, e se qualcuno di voi fosse interessato può curiosare sul sito http://www.hippogriffe.net/

pont du gard... continua il viaggio fotografico

Riprendo a parlarvi delle mie vacanze francesi. Oggi vi propongo una località alquanto conosciuta: Pont du Gard.
Quest'opera maestosa, risalente al 19 a. C. è un ponte romano su tre livelli che fa parte del patrimonio dell'umanità dell'Unesco.

Il primo livello, quello più in basso è percorribile a piedi, infatti è una strada spaziosa; il terzo livello, quello più in alto è occupato dall'acquedotto romano, ovvero un cunicolo rettangolare di circa 2 metri per 1.20 circa, che serviva a rifornire di acqua la città di Nimes.
Il ponte attraversa il fiume Gardon: in queste foto potete vedere come sotto il ponte fervano attività sportive quali la canoa e sulle piccole spiaggette la balneazione.
L'accesso al ponte è pedonale. Si giunge in auto sino ad un grande parcheggio, da questo si passa per un'area di servizi molto ben attrezzata dove si trova la biglietteria, alcuni bar, dei negozi, toelettes, delle aree espositive e per seminari. Parcheggio, accesso al ponte e ai servizi costa 15 euro per ogni auto, e sicuramente merita la spesa l'ammirare da vicino questa costruzione in pietra che assolutamente non impiega cemento e che a tuttoggi si presenta ai nostri occhi.

giovedì 2 giugno 2011

Aprile a Padova

Continuo il racconto della vacanza primaverile in Veneto. Intera giornata dedicata a Padova.... e sì ce ne sono di cose da vedere. Siamo arrivati intorno alle 10 di mattina e abbiamo parcheggiato vicino alla chiesa della Torricella, non lontana dalla bella Piazza di Prato della Valle.

Ci siamo diretti subito verso questa piazza per ammirarne l'architettura armoniosa e per visitare la Basilica di Santa Giustina. Chiesa dalla struttura monumentale, ricorda come spazi e dimensioni la romana Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. Entriamo in Santa Giustina per la visita accolti dai grifi posti sulla scalinata; l'interno, 122 metri a croce latina e a tre navate è di stile rinascimentale. La visita è stata interessante in quanto nella Basilica, a destra, si apre un passaggio per il Pozzo dei Martiri dove sono raccolte tutte le reliquie dei martiri padovani; sulla destra una gabbia in ferro che si dice abbia contenuto le reliquie di San Luca. Di qui si prosegue e si giunge al Sacello di S. Prosdocimo, una piccola cappella con decorazioni marmoree.
Una volta visitata la chiesa di Santa Giustina ci siamo avviati verso la Basilica del Santo, ovvero Sant'Antonio da Padova. Seppur con la facciata in restauro abbiamo fatto le foto ricordo d'obbligo davanti alla Basilica e alla statua equestre del Gattamelata. All'interno nonostante sia riccamente ornata, lo sguardo va subito alla cappella a sinistra dove in un sepolcro di marmo verde sono conservate le spoglie del Santo. Qui diligentemente ci si mette in fila per passare davanti alla tomba e sfiorarne il marmo con la mano, lasciare un foglietto con una preghiera o una richiesta e magari anche un cero nell'apposito cesto. Un'altra cappella molto visitata è quella nella quale è esposto il tesoro della Basilica, con arredi sacri e reliquie del Santo. Terminata la visita alla Basilica si può accedere al Chiostro o meglio ai chiostri ben 4 ognuno diverso. Uscendo dalla Basilica decidiamo di fare una pausa per il pranzo, ma subito dopo riprendiamo la visita della città con le sue vie e piazze più importanti. Percorriamo via Roma poi svoltiamo a sinistra e ci fermiamo per rinfrescarci con un gelato in piazza delle Erbe sulla quale si affiacciano le logge del palazzo della ragione e l'alternarsi del colore delle tende realizza un enorme tricolore italiano in onere dei 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Alle spalle della piazza delle Erbe troviamo la piazza della Frutta, dove stanno finendo di smontare le bancarelle del mercato e di ripulire la piazza. Continuiamo la passeggiata sino in piazza dei Signori dove ammiriamo l'orologio astronomico poi decidiamo di visitare il Duomo. Scopriamo che il Duomo e il Battistero si affacciano sulla piazza del Monte di Pietà ed accanto all'arco Vallaresso. Il Duomo è ancora chiuso, decidiamo di attendere in loco l'apertura ma fa davvero caldo e non c'è una panchina dove sedersi e riposare. Scopriamo che invece il Battistero è aperto e visitabile con pochi euro: Entriamo. L'interno è fresco e subito ci conquista con le sue pareti dipinte. Il Battistero è romanico e intitolato a San Giovanni Battista, è del XII secolo, quadrato ma con un alto tamburo circolare e cupola. Il ciclo di affreschi commissionati a Giusto de' Menabuoi rappresenta ancora oggi uno dei cicli pittorici più spettacolari e meglio conservati del trecento che raccontano le storie della Genesi, dell'Apocalisse e di S.Giovanni Battista. Bellissimo..... ma la visita a Padova non è ancora finita e presto vi racconterò il resto.
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