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domenica 17 settembre 2023

villa Grock il museo del Clown

 Da un po di tempo io e mio marito avevamo intenzione di visitare Villa Grock e finalmente ci siamo riusciti. La villa, il giardino e il museo  che si trovano sulla collina di Oneglia sono stati riportati al loro antico splendore per  affascinare  i visitatori grandi e piccoli.


La villa in stile eclettico orientale è immersa in un giardino incantato, le fontane ed il laghetto col ponticello orientale completano una scenografia fiabesca.






La villa  era stata fatta costruire da Grock un grande clown e dedicata ai professionisti del circo, un viaggio nella creatività  della battuta, con riferimenti musicali, stanze in cui ci si riflette in specchi magici o la stanza del baule dove si presenta al pubblico la vestizione del clown, la sua trasformazione attraverso gli abiti di scena, il trucco.

Adrien Wettach, il clown Grock, era figlio di un orologiaio che la sera si esibiva in una birreria anche accompagnato dal figlio di sei anni che suonava una fisarmonica. La passione per il circo gli venne proprio dal genitore il quale, verso il 1880, aveva fatto parte, per brevissimo tempo, del Circo Martinelli. A quattordici anni Adrien entrò nella carriera circense come illusionista, funambolo e uomo-serpente. Dopo qualche tempo abbandonò l’ambiente e si dedicò a vari mestieri, quindi espatriò e, in Ungheria, si unì a un clown, chiamato Alfredo e successivamente imparò a suonare una moltitudine di strumenti musicali.


Nel 1903 fece coppia con altro eccentrico musicista, Marius Galante detto Brick; fu allora che  assunse il soprannome di Grock e si esibì con il compagno in Francia, Belgio, Spagna, Turchia e Sudamerica.
Fu poi a Parigi all'Olimpia e a Londra al Coliseum con spettacoli sempre più lunghi e divertenti, tanto da diventare il clown più famoso ed apprezzato di tutti i tempi.
La storia del clown e della villa è davvero interessante, la visita curiosa e il paesaggio veramente magico, consiglio la visita di questa dimora spettacolare!


giovedì 31 agosto 2023

Fontanile...un bel paese...dipinto

 Nell'alto Monferrato astigiano c'è un paesino che si distingue per i suoi murales. Si arriva in paese e si parcheggia sotto il muraglione del fosso e qui si ammira il primo dipinto, una cinquantina di metri dipinti mattone per mattone imitando un antico muro dove viene raccontata la storia di questo paese col suo fossato, con le donne che vi lavavano i panni e le gite in barca dei ricchi signori.





Su un lato della piazza del muraglione il murales "Gita in bicicletta" ricorda l'impresa di cinque ciclisti del paese che nel 1912 si recarono in svizzera in bicicletta.


Sempre su questa piazza altro murales con scene di vita rurale : una bimba mangia un gelato, tre signori anziani chiacchierano su una panchina ed un contadino che accompagna il carro dei buoi



Salendo sopra il muraglione abbiamo avuto il piacere di incontrare il pittore di questi murales all'opera: Luigi Amerio con cui ci siamo intrattenuti parlando dell'opera che stava eseguendo, alcune scene del mercato medievale di Fontanile


Entrando nel cuore del paese e percorrendo le sue vie    si può trovare l'antica sartoria 

La spezieria


alcune scene di mercato


i bambini che giocano a nascondino
un insieme del paese e dei suoi personaggi


Passeggiare per Fontanile è davvero piacevole, alla scoperta di angoli particolari che ci narrano di altri tempi.
Visitate Fontanile, una piacevole domenica astigiana.


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giovedì 24 agosto 2023

L'arte della Moda - ultima parte

 

Nella sezione della mostra dedicata agli anni venti viene spiegato che è l'ordine e il realismo ad esprimere al meglio l'arte di questo decennio e che nella moda  si rispecchiano in semplicità e funzionalità. Così viene vista la donna moderna nel periodo postbellico , libera ed emancipata, a cui gli stilisti , tra cui Coco Chanel e Jean Patou dedicano abiti leggeri e colorati.







Sono di questi anni le creazioni di Maria Monaci Gallenca che espone una mantella in velluto e Mariano Fortuny y Madrazo con un copriabito in velluto e seta



Rosa Rodrigo - Anselmo Bucci  - 1923/1925 - olio su tela collezione Matteo Maria Mapelli


Degli anni trenta sono esposti abiti come quello di Elsa Schiapparelli , abito da sera in seta raso e organza e guanti in viscosa


Il ritratto eseguito da Paulo Ghiglia della contessa Mara 
Braida Carnevale con l'abito con bolerino della sartoria 
Ventura è abbinato al medesimo abito.





Arriviamo poi agli anni 50, Gigliola Curiel presenta 
questo abito detto Curriellino in Faille di seta e 
conservato a Milano all'archivio Curiel












Ho trovato molto bello l'abito da gran sera di Balenciaga realizzato in raso di seta, canutiglia, tulle, cristalli e paillettes prestato alla mostra dalla collezione fiorentina Massimo Cantini Parrini 


come anche il pigiama palazzo di GAlatzine




Carwash dress di Pierre CArdin

A partire dal ventesimo secolo molti stilisti trassero ispirazione dalle opere d'arte astratte e dai cubisti


Totem - Germana Marucelli

Molto particolare questo abito di Germana Marucelli, la  creatrice di moda dove l'attenzione si pone sulle linee e sui colori.

Con questi immagini concludo questo viaggio nella mostra sulla moda, devo dire che ne sono rimasta davvero soddisfatta e vi dirò di più, ne sono uscita esausta per l'ampiezza e la quantità di opere esposte, è davvero tanta roba!

Spero che la ripropongano in qualche altra città perchè merita di essere vista.



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domenica 13 agosto 2023

ancora souvenir dalla mostra di Forlì

Eccomi nuovamente qui a parlarvi della mostra sulla moda di Forlì che ho visitato, le sale erano veramente molte, tre piani, parecchia gente e molta cura nell'allestimento. Ci siamo lasciati lo scorso post con l'abito di Claudia Cardinale per il Gattopardo e la mostra continua con abiti di diversi periodi ma su quello stile per le diverse occasioni.

Abito femminile in seta indiana e rasatello di cotone


Ciascun abito ha abbinato una tela raffigurante abiti dell'epoca


Evening - James Tissot  - olio su tela - Musee d'Orsay Parigi


Frou Frou - Georges Jules-Victor Clairin 

Une Soiree - Jean Beraud Olio su tela - Musee d'Orsay Parigi

Completo femminile  della sarta Marianna Cantelli  - periodo 1878-1891 in seta, pekin, madreperla, intaglio e perline - Collezione Palazzo Morando

Sicuramente questi sono abiti molto eleganti, proprio di un altra epoca, ma non danno l'impressione di essere altrettanto comodi...insomma non li immagino indossati per un lavoro d'ufficio 😉

In questo post vi presento anche un abito che ha fatto la storia del cinema, fu indossato da Romy Schneider nel film Ludwig di Luchino Visconti nel 1973, si tratta di un abito da visita in velluto e seta nello stile del 1880, ecco l abito in mostra e indossato durante le riprese







Tralasciando questi abiti d'altri tempi, in mostra c'erano anche stilisti moderni
Camicia Merveilleuse -Gianfranco Ferrè - Autunno/inverno 2003/2004 -Chiffon e raso di set - Centro Ricerca Ferrè- Milano

Abito da sera. Coco Chanel - Georgette di seta - 1920

Panciotto di Marinetti - Fortunato Depero

Alta moda primavera/estate 2005 - Christian Dior by John Galliano - Organza con ricami in argento - Dior Heritage Collection

Con questi modelli vi saluto, continueremo nel prossimo post a curiosare fra le opere in mostra a Forlì. 
A presto!
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giovedì 3 agosto 2023

L'arte della moda a Forlì

La visita alla città di Ferrara è stata l'occasione per recarci nella vicina Forlì per una mostra a cui tenevo davvero molto: "Forlì, l'arte della Moda " che si è svolta da marzo al 28 luglio  ai musei Civici San Domenico.

Ci tenevo visitarla perchè era un occasione unica  di vedere tutti insieme opere di Boldini che io amo molto, Boccion, Fontana, Matisse, Hayez e tanti altri , ma non solo anche abiti di famosi stilisti, in tutto circa 300 opere esposte!


La mostra racconta la moda e gli stili nella storia, ma anche come la moda stessa abbia fatto la storia: L'abito visto come messaggio di ostentazione di ricchezza e di uno stato sociale e di cambiamento di generazione sino ad arrivare all'abito come mezzo di protesta.

La mostra inizia con la moda della rivoluzione francese, con le tipiche marsine e gli abiti a panier, un intelaiatura fatta di stecche d'osso o di balena e prosegue presentando i vari tipi di abiti, femminili e maschili, a seconda delle epoche










Successivamente vengono mostrati abiti  in cui il famoso vitino da vespa si alza sotto al seno per scendere con linee fluide e morbide 







Un abito che sicuramente ha attirato l'atrenzione di molti visitatori è quello indossato da Claudia Cardinale nel film Gattopardo



E con questo bell'abito vi lascio dandovi appuntamento per un nuovo post su questa interessante ed originale  mostra. A presto!

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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