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Questo è il mio blog: troverete i miei hobbies, ricami, pittura su porcellana, maglia, uncinetto, lettura, cucina, giardinaggio, vacanze ...recensioni, consigli e curiosità

This is my blog. You will find my hobbies with pictures of embroidery, painting porcelain, a few recipes, plants and flowers, my holidays ...


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lunedì 14 marzo 2011

poesie del risorgimento

La Spigolatrice di Sapri 
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Me ne andavo un mattino a spigolare 
quando ho visto una barca in mezzo al mare: 
era una barca che andava a vapore,
 e alzava una bandiera tricolore. 
All’isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
 s’è ritornata ed è venuta a terra;
 sceser con l’armi, e noi non fecer guerra. 
 Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra, 
ma s’inchinaron per baciar la terra.
 Ad uno ad uno li guardai nel viso: 
tutti avevano una lacrima e un sorriso.
 Li disser ladri usciti dalle tane: 
ma non portaron via nemmeno un pane; 
e li sentii mandare un solo grido: 
Siam venuti a morir pel nostro lido.
 Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro un giovin camminava innanzi a loro.
 Mi feci ardita, e, presol per la mano, gli chiesi: – dove vai, bel capitano? - 
Guardommi e mi rispose: 
– O mia sorella, vado a morir per la mia patria bella. 
- Io mi sentii tremare tutto il core, né potei dirgli:
 – V’aiuti ‘l Signore! - Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Quel giorno mi scordai di spigolare,
 e dietro a loro mi misi ad andare: 
due volte si scontraron con li gendarmi,
 e l’una e l’altra li spogliar dell’armi. 
Ma quando fur della Certosa ai muri,
 s’udiron a suonar trombe e tamburi, 
e tra ‘l fumo e gli spari e le scintille piombaron loro addosso più di mille.
 Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! 
Eran trecento non voller fuggire, parean tremila e vollero morire; 
ma vollero morir col ferro in mano, 
e avanti a lor correa sangue il piano; 
fun che pugnar vid’io per lor pregai, 
ma un tratto venni men, né più guardai; 
io non vedeva più fra mezzo a loro
 quegli occhi azzurri e quei capelli d’oro. 
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti! -
Luigi Mercantini

Anniversario Unità d'Italia

Il 17 marzo si celebreranno i 150 anni dell'Unità d'Italia.
Con legge del Regno di Sardegna n. 4671 del 17 marzo 1861 infatti il Re Vittorio Emanuele II assunse per sé e suoi Successori il titolo di Re d'Italia. Tre bandiere tricolore saranno il logo dell'evento a rappresentare i tre giubilei del 1911, 1961 e 2011, in un collegamento ideale tra le generazioni.
*** Le 17 mars nous celebrons le 150e anniversaire de l'unification de l'Italie. Par la loi du Royaume de Sardaigne n 4671 Mars 17, 1861 Le roi Vittorio Emanuele II a pris pour lui-même et ses successeurs le titre de roi d'Italie. Trois drapeaux tricolores seront logo de l'événement pour représenter les trois jubiles de 1911, 1961 et 2011, dans un lien idéal entre les générations.
*** On March 17 we will celebrate the 150th anniversary of the unification of Italy. By the law of the Kingdom of Sardinia No 4671 March 17, 1861 King Vittorio Emanuele II took for himself and his successors the title of King of Italy. Three tricolor flags will be the event's logo to represent the three anniversaries of the 1911, 1961 and 2011, in an ideal link between generations.

sabato 12 marzo 2011

Torta ortolana

Cosa c'è di più semplice e veloce di una torta salata?
che facciate voi la sfoglia o che venga acquistata al supermercato, con la torta salata possiamo usare solo ciò che abbiamo in frigorifero o sbizzarrirci con la fantasia.
Dalla semplice torta salata di spinaci e ricotta, oppure brie e radicchio, broccoli e scamorza affumicata, e così via....
Quella che ho fatto oggi è con verdure varie e scamorza silana, un tripudio di carote, zucchine, broccoli, peperoni... tutta da mangiare.

adolescenti in gita scolastica

Marzo è iniziato, la primavera si avvicina.... per molte scuole è tempo di visite didattiche, le vecchie gite scolastiche tanto attese dai ragazzi. Anche Torino, soprattutto quest'anno, è meta di queste gite. Infatti ecco che passando per la centralissima piazza Castello scorgo un gruppo di ragazze, zainetto in spalla e macchina fotografica a portata di mano. Sorridono, ammiccano e poi si mettono in posa mentre una di loro si dispone a fotografarle. Quale sfondo avranno scelto, mi domando. Il palazzo Madama con la juvarriana facciata, o forse il lato medioevale del castello degli Acaja o la facciata di palazzo reale racchiuso della cancellata con le statue equestri dei dioscuri Castore e Polluce? ... no nulla di tutto questo, a fare da sfondo un cartellone pubblicitario di una nota marca di profumi che sfoggia un marinaio muscoloso e tatuato. chissà cosa riferiranno di aver visto nella capitale sabauda!

mercoledì 9 marzo 2011

mercoledì delle ceneri - inizia il tempo di Quaresima

Con l'espressione Le Ceneri, nella chiesa cattolica si indica il primo giorno della Quaresima, in preparazione alla Pasqua. In questo giorno il sacerdote sparge un pizzico di cenere benedetta sulla fronte dei fedeli per ricordare loro la caducità della vita terrena e per spronarli all'impegno penitenziale della Quaresima. Il gesto è accompagnato da una formula di ammonimento, scelta fra due possibilità: «Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai» oppure «Convertiti e credi al Vangelo». E' attraverso queste formule che si rivela il significato spirituale delle Ceneri,ovvero un invito a percorre il tempo quaresimale come un'immersione più comsapevole nel mistero pasquale, nella morte e risurrezione di Cristo. Veniamo infatti rimandati alle origini della storia umana, quando il Signore disse ad Adamo dopo il peccato originale: “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!” (Gen 3,19). La parola di Dio richiama la nostra fragilità, la nostra morte, che ne è la forma estrema, invitandoci al realismo e alla saggezza, ma spingendoci anche a comprendere che l’uomo ritornerà polvere, ma una polvere preziosa agli occhi di Dio, perché Dio ha creato l’uomo destinandolo all’immortalità. Grazie a Gesù che ha voluto condividere con ogni uomo la sorte della fragilità, attraverso la sua morte in croce; morte che è stata la via per la risurrezione, attraverso la quale Cristo è diventato sorgente di una grazia donata a quanti credono in Lui e vengono resi partecipi della stessa vita divina.

martedì 8 marzo 2011

8 marzo

Donna
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni...
Però ciò che è importante non cambia:
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'è un'altra delusione.
fino a quando sei viva, sentiti viva.Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite... insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
-
Madre Teresa di Calcutta

domenica 6 marzo 2011

Frittelle di mele

Anche il tempo di Carnevale è agli sgoccioli e allora come dolce domenicale cosa poteva essere più adatto di un bel piatto di frittelle di mele? Ecco quel che serve:
Nello specifico occorre:
2 o 3 mele, meglio se renette
150 gr di farina,
30 gr di zucchero
1 uovo
200 gr di latte
Per la pastella occorre sbattere con la frusta il latte, il tuorlo dell'uovo, un pizzico di sale e la farina setacciata. Occorre mescolare fino a quando non si ottiene un composto omogeneo e denso. A parte si monta a neve l'albume dell'uovo con lo zucchero, poi viene incorporato al composto, e si mescola il tutto in modo da incorporare aria e mantenere il composto montato.
Intanto occorre sbucciare le mele e togliere il torsolo, poi affettarle con uno spessore di 1/2 cm. Per evitare che si anneriscano per effetto dell'ossidazione si possono spruzzare con succo di limone. Una volta passate le fettine di mela nella pastella si fanno dorare nell’olio caldo. Una volta dorate da entrambe le parti posarle su carta assorbente da cucina, in modo da assorbire l’olio in eccesso, e infine cospargerle con dello zucchero. Ed ecco le mie frittelle di mele:

venerdì 4 marzo 2011

Neve marzolina

Ecco come appariva Torino questa mattina, quando mi sono recata in ufficio. Uno strato di neve ricopriva tetti, monumenti e strade. Per fortuna dopo tutta la notte di neve la giornata si è evoluta al bello e nel pomeriggio splendeva addirittura il sole.

pon pon da sera

giovedì 3 marzo 2011

pon pon... mania

Ancora una sciarpa in questo filato pon pon pile...avvolgente,morbida morbida e caldissima per questo freddo fine inverno .

martedì 1 marzo 2011

Dedicato a marzo

La siepe s'è desta
Nei boschi, da sera a mattina, si schiudono fresche sorprese: leggero sui prati cammina Marzo, incantevole mese. È già non più sonnolento il rio, né risuona si dura la terra: nel tiepido vento già verzica la verzura. Ancora non c'è l'usignolo ricolmo di note e di trilli, ma lungo le prode e nel brolo già fremono e ciarlano i grilli. E, guarda, la siepe s'è desta coperta di fiori, odorosa: il pesco s'ammanta di festa schiudendo i suoi petali rosa. C'è pioggia, c'è vento, c'è sole: è marzo, ogni cosa ha un incanto; è marzo, che piange e non vuole, che mostra il sorriso tra il pianto.
-
Alfred de Musset

lunedì 28 febbraio 2011

torta coccociocco

L'ho chiamata scherzosamente torta coccociocco, perchè è una torta al cocco con variante, unisce infatti il gusto del cocco e quello del cioccolato, ma appena accennato.
Vi assicuro che è molto delicata.
La ricetta è una mia libera interpretazione di una ricetta di una collega di lavoro, che guarnisce una torta al cocco con uno strato superficiale di nutella. Io invece ho preferito inserire un po di polvere amara di cioccolato all'interno.
Ingredienti:
200 gr di farina
200 gr di cocco grattugiato
80 grammi di burro
2 uova intere
100 gr di zucchero
1 bicchiere di latte
1 bustina di lievito
50 gr di cioccolato
Amalgamare lo zucchero con il burro, unire la farina, il cocco, e il cioccolato.
A parte montare gli albumi e sempre a parte i tuorli con un pizzico di sale. Unire al composto della farina, Sciogliere lo lievito nel latte e unire all'impasto. Mescolare, mescolare, mescolare e dopo aver imburrato una tortiera versarvi l'impasto e infornare in forno preriscaldato, cuocere a 180 gradi per circa 30 minuti.
Ed ecco il risultato appena uscito dal forno:

domenica 27 febbraio 2011

17 marzo... festa nazionale 150° anniversario unità d'Italia

Dopo varie perplessità e disaccordi da parte di partiti e associazioni industriali, sembra che vi sia una festività in più. Diciamo che quest'anno cade a fagiolo: se si scorre il calendario si vedrà che occasioni di ponti sono davvero pochine. Non che uno non pensi a lavorare, ma le ferie d'agosto ahimè sono ancora lontane e 25 aprile e Pasqua quest'anno "valgono" una festa sola. Però mi chiedo: son passati 150 anni dall'unità e decidiamo di festeggiare proprio ora che ce lo dicono in tutte le salse che l'Italia sta andando a rotoli? Comunque una curiosità a me resta: ma come sarebbe stata l'Italia se non fosse stata unita?!

sabato 26 febbraio 2011

frittata di zucca

La zucca che strano frutto della terra.... come cucinarla è per me sempre un enigma.
Alla fine scelgo di fare un risotto, oppure delle crocchette, o di farla al forno.
Questa sera mi sono ritrovata ancora con una fetta di zucca, piccola ma intanto come la faccio?
Perchè non in frittata mi son detta. Così com'è non è basterebbe per una porzione ma con l'aggiunta di qualche altro ingrediente che devo avere in frigorifero, magari rimedio una ricetta per due!
e allora eccomi al lavoro... ho passato velocemente nella pentola a pressione la fetta di zucca.
Poi tagliuzzata a fettine sottili.
A parte ho affettato sottili sottili due scalogni e li ho fatti appassire nell'olio in una padella antiaderente. Una volta dorati gli scalogni ho aggiunto la zucca tagliuzzata e cotto a fuoco basso ancora una decina di minuti.
Il tempo di sbattere due uova, alle quali ho aggiunto un po' di grana grattugiato, un po' di sale e pepe e un pizzico di santoreggia.
Rovesciato il tutto nella padella della zucca e cotto come una normale frittata...e pronto in tavola.
Più cotto e mangiato di così, praticamente in diretta, anzi vi saluto, andrei a mangiarmi la frittata! Buon appetito!

buon fine settimana

Orkut Commenti - Sabato

Orkut Commenti - Sabato Commenti

Sembrava che la primavera fosse ormai alle porte ma ancora è tempo di temperature basse e venticello fresco... febbraio sta per finire chissà marzo con la nomea di mese pazzerello che cosa ci riserverà?

giovedì 24 febbraio 2011

Ebook e Vriesia

Mio marito è praticamente andato fuori di testa per il suo ebook, in 15 giorni ha letto 9 romanzi di Simenon ed ha iniziato oggi il decimo. Per chi come lui ha dei tempi morti nei trasferimenti da e per lavoro l'ebook si è rivelato un ottimo investimento, un modo pratico e leggero per portarsi in giro libri senza il loro peso/ingombro. Da parte mia invece, sto attendendo con curiosità la fioritura della piantina che mio marito mi ha regalato: una vriesia. Una volta fiorita dovrebbe presentarsi con delle piume color rosso acceso.... non vedo l'ora

martedì 22 febbraio 2011

Aspettando il carnevale... a Ivrea

Sabato pomeriggio, passeggiata nel centro storico di Ivrea... uno sguardo alla vetrina golosa di una pasticceria con i prodotti locali. Viae, piazze e palazzi addobbati con i colori e gli stendardi Col Carnevale Ivrea ricorda un episodio di affrancamento dalla tirannia risalente al medioevo: la leggenda racconta che un barone che affamava la Città venne scacciato grazie alla ribellione della figlia di un mugnaio che, promessa sposa ad un giovane, non volle sottostare allo jus primae noctis. È proprio questo che si rievoca nella battaglia delle arance: il popolo, rappresentato dagli aranceri a piedi combatte a colpi di arance contro le armate del Feudatario, rappresentate dai tiratori sui carri, trainati da cavalli, che indossano protezioni e maschere che ricordano le antiche armature. Ma perché lanciare le arance? Nell'800 le arance erano frutti non comuni ad Ivrea che venivano usate come segno di omaggio e vennero poi usate come proiettili durante il Carnevale. Nei tre giorni di battaglia delle arance, per non essere fatti oggetto di lancio come vuole la tradizione bisogna indossare il berretto Frigio che rappresenta un marchio di eporediesità e di partecipazione attiva al Carnevale. Personaggi principali del Carnevale sono il Generale e la Mugnaia. Quest'anno chi volesse assistere alla battaglia delle arance deve trovarsi a Ivrea nei giorni 6, 7 e 8 marzo... senza dimenticare a casa il berretto frigio, ovviamente!

lunedì 21 febbraio 2011

Tempo di Carnevale

Carnevale vecchio e pazzo Carnevale vecchio e pazzo s'è venduto il materasso per comprare pane, vino, tarallucci e cotechino. E mangiando a crepapelle la montagna di frittelle gli è cresciuto un gran pancione che somiglia ad un pallone. Beve, beve all'improvviso gli diventa rosso il viso poi gli scoppia anche la pancia mentre ancora mangia, mangia. Così muore il Carnevale e gli fanno il funerale: dalla polvere era nato e di polvere è tornato. - Gabriele D'Annunzio

domenica 20 febbraio 2011

Tortina di cioccolato con cuore cremoso

Per il mio compleanno ho terminato il pranzo con un dolce semplice ma goloso e di semplice preparazione. Per questo dolce serve: 80 gr di zucchero 60 gr di burro 25 gr di farina 20 gr di cioccolato in polvere amaro 120 gr di cioccolato 2 uova Sciogliere a bagnomaria il cioccolato e il burro. A parte sbattere le uova con il cioccolato in polvere, lo zucchero e la farina. Aggiungere il composto al cioccolato tiepido. Spennellare gli stampini con un po' di burro e un po' di farina e riempirli per metà. Preriscaldare il forno a 220 gradi, poi posizionare gli stampini sulla leccarda e cuocere per circa 8 minuti. Terminare la cottura quando la superficie del tortino inzia a gonfiarsi e a screpolare. Lasciare intiepidire per una decina di minuti, poi capovolgere ogni stampino sul piatto da portata e servire ancora tiepidi. Si possono accompagnare con salse di fragole, o semplicemente con panna o con gelato alla crema. Io ho scelto di non accompagnarli con nessuna salsa: sono sfiziosi anche da soli e con il cioccolato morbido dentro sono di sicuro effetto.

venerdì 18 febbraio 2011

Il mio compleanno

Eccomi qui a mostrarvi questo quadro. E' molto particolare prima di tutto perchè è un lavoro artigianale del padre di una mia amica, la cui passione è realizzare quadri con monete che rappresentano grappoli d'uva, animali, cuori, segni astrologici e tanto altro ancora. Vi assicuro che la foto non rende giustizia. Dovrete fidarvi di me se vi dico che è un lavoro fatto con perizia e attenzione anche nei più piccoli particolari, dalla sistemazione delle monetine da 1 cent, al tralcio col viticcio, al pampino e alla cornice che ripropone il tema centrale del quadro: il grappolo d'uva. Il secondo motivo per il quale questo quadro è speciale è che mi è stato regalato dalla mia amica in occasione del mio ehm xy° compleanno. Grazie di cuore a Katia che ha avuto un così gentile pensiero e complimenti al suo papà.

martedì 15 febbraio 2011

tisana serale

Buonasera a tutti coloro che mi seguono. Questa sera vi offro una tisana, in una tazza speciale.
Speciale perchè dipinta a mano da me. Tazza in porcellana dipinta e cotta a terzo fuoco, completa del filtrino sempre in porcellana e coperchio.
Un'ottima idea da regalare come bomboniera, come ho fatto io per il mio matrimonio.
Vi auguro una rilassante serata.

lunedì 14 febbraio 2011

Jacques Prevert

Alicante

Un' arancia sulla tavola il tuo vestito sul tappeto E nel mio letto tu Dolce presente del presente Freschezza della notte Calore della mia vita.
- Jacques Prevert

AUGURI A TUTTI GLI INNAMORATI

domenica 13 febbraio 2011

Alda Merini

Torna amore
vela delicata e libera che occupi il pensiero della mia terra sto morendo sulla grandiosità di un fiume che è rosso di desiderio e vorrebbe travolgere il tuo amore
-
Alda Merini

sabato 12 febbraio 2011

Sagan

Sulla Follia
Ho amato fino alla follia,
ma ciò che gli altri chiamano follia
per me è l'unico modo d'amare
-
Francoise Sagan

venerdì 11 febbraio 2011

Valery

I passi
Nati dal mio silenzio,
posati santamente, lentamente,
i tuoi passi
procedono al mio letto
di veglia muti e gelidi.
Persona pura, ombra divina,
come dolci i passi che trattieni.
O iddii, quali indovino i doni che mi attendono
sopra quei piedi nudi!
Se da protese labbra, per acquietarlo,
all'ospite dei miei sogni prepari
d'un bacio il nutrimento,
non affretarlo il gesto tenero,
dolcezza di essere e non essere:
io vissi dell'attesa di te,
il mio lento cuore
non era che i tuoi passi.
-
Paul Valery

giovedì 10 febbraio 2011

Montale

Ripenso il tuo sorriso
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio di un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo, non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sè come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto si insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima di una giovinetta palma...
-
Eugenio Montale

mercoledì 9 febbraio 2011

D'Annunzio

Rimani Rimani! Riposati accanto a me. Non te ne andare. Io ti veglierò. Ti proteggerò. Ti pentirai di tutto fuorché di essere venuta a me, liberamente, fieramente.
Ti Amo. Non ho nessun pensiero che non sia tuo; non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te. Lo sai.
Non vedo nella mia vita altra compagna, non vedo alta gioia ... Rimani. Riposati. Non temere di nulla. Dormi stanotte sul mio cuore.
-
Gabriele D'Annunzio

martedì 8 febbraio 2011

Bavaglino ricamato

testo alternativo
ecco il bavaglino terminato. Quanta pazienza nelle sfumature di colore e nell'aida abbastanza piccola, ma quanta soddisfazione alla fine!!!

Hesse

Io ti chiesi
Io ti chiesi perchè i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.
Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perchè sei tanto triste.
-
Hermann Hesse

lunedì 7 febbraio 2011

Hikmet

Il più bello
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
-
Nazim Hikmet

domenica 6 febbraio 2011

Shakespeare

All'Amata
Se leggi questi versi,
dimentica la mano che li scrisse
t'amo a tal punto
che non vorrei restar
nei tuoi dolci pensieri,
se il pensare a me
ti facesse soffrire.
-
William Shakespeare

sabato 5 febbraio 2011

Secondo Pessoa...

E' l'amore che è essenziale
E' l'amore che è essenziale.
Il sesso è solo un accidente.
Può essere uguale
o differente.
L'uomo non è un animale
è una carne intelligente, anche se a volte malata.
- Fernando Pessoa

venerdì 4 febbraio 2011

progetto bavaglino

Ecco il prossimo progetto: ricamare un bavaglino.
Ho già scelto il soggetto, anche se non è stato facile perchè c'erano molti schemi che mi sarebbe piaciuto ricamare, comunque ho optato per un tenero bambi che guarda curioso una timida farfallina. Lo farò a punto croce, ma ora devo provvedere a centrare lo schema sull'aida del bavaglino.... Non vedo l'ora di iniziare a ricamare...

giovedì 3 febbraio 2011

Rimembri ancor... l'angolo della poesia

Da quelle imparate sui libri di scuola, quelle copiate nei nostri diari adolescenziali, quelle dei libri che hanno segnato i momenti importanti della nostra vita, o semplicemente quelle che ci ricordiamo ancora o che ancora ci emozionano... ho deciso di dedicare un angolo alla poesia iniziando dalle poesie d'amore dal momento che presto sarà la festa degli innamorati... sarebbe bello una poesia, un pensiero, una lettera d'amore al giorno sino al 14 febbraio. Che ne dite?
Chiederei ancora qualcosa
Chiederei ancora qualcosa
se possedessi il cielo,
le sue stelle
e il mondo
con le sue infinite ricchezze.
Sarei però contento
anche d'ogni piccola cosa
se lei fosse mia.
-
Rabindranath Tagore

mercoledì 2 febbraio 2011

Scarpette per bebè


Queste scarpette le ho sferruzzate per un bimbo, per tener caldi i suoi piedini, pensate che gli piaceranno?

Le ho lavorate col filato Baby Star di Laines du Nord, 100% lana Merino irrestringibile colore 71.

Le scarpine vanno bene per un piedino di circa 9 cm, hanno la soletta a punto legaccio, la tomaia davanti a trafori e il gambaletto a coste. Le ho poi legate con un nastro di organza in tinta.

borse di plastica bye-bye

Con il nuovo anno è entrata in vigore la direttiva CEE che ha decretato la fine della produzione delle borse in plastica. Dal 2011 infatti dovrebbero essere usate le borse biodegradabili, dico dovrebbero perchè intanto le vecchie borse di plastica possono ancora essere distribuite ed usate fino all'esaurimento delle scorte presenti al 31 dicembre 2010 negli esercizi commerciali a condizione che vengano date gratuitamente alla clientela.
Il condizionale è anche d'obbligo perchè sembra che il consorzio di riciclo plastica "CARPI" continui ad opporsi all'entrata in vigore del comma 1130 L. 296/06 opposizione che non è finalizzata al mantenimento della produzione di borse monouso in plastica, bensì alla progressiva introduzione di borse riutilizzabili in materiale riciclato e a loro volta riciclabili.
In base alla direttiva europea, infatti sembra che un imballaggio possa stare sul mercato se soddisfa almeno uno di quattro requisiti: essere riutilizzabile, recuperabile per via energetica, riciclabile, biodegradabile. A differenza del sacchetto di bioplastica che deriva da materie vegetali e che è solo biodegradabile, il sacchetto in polietilene non biodegradabili ha tutte le altre caratteristiche, e può essere usato più volte. Cos' il vecchio sacchetto di plastica soddisferebbe ben tre requisiti dei quattro richiesti, e siccome sarebbe sufficiente un requisito solo il consorzio non si spiega perchè l'uso dei sacchetti di plastica debba essere vietato.
Nel frattempo il garante della concorrenza e del mercato è intervenuto in quanto sembra che siano comparsi falsi sacchetti biodegradabili, ovvero borse di normale plastica ma "arricchita" con un additivo chiamato ECM che ne faciliterebbe la disgregazione senza eliminarne gli inquinanti. Il garante ha stabilito che questi sacchetti non possono essere nè pubblicizzati nè commercializzati come biodegradabili e compostabili perchè non lo sono.
Anche i sacchetti biodegradabili al mais non sarebbero interamente realizzati in "mater bi" la sostanza ricavata dal mais, ma conterrebbero anche una buona percentuale di poliestere per renderli maggiormente resistenti ma non coerenti con la normativa europea che indica come compostabili se presentano una permanenza di tre mesi a 50 gradi e un residuo finale non biodegradato non superiore al 10%.
Tuttavia le borse biodegradabili sono fragili, si rompono facilmente, ed hanno anche un cattivo odore. Quali sono allora le alternative? Possiamo usare le borse di carta, oppure in stoffa.
La foto sotto vi mostra una borsa che ho realizzato per contenere il pane e che sostituisce sia il sacchetto di carta sia la shopper. Realizzarla è stato veramente semplice, economica e veloce.
Economica perchè ho acquistato al mercato su una bancarella una federa per cuscino della fantasia che mi piaceva di più pagandola solo 1 euro. Nella parte chiusa a sacco ho fatto due pieghe, ognuna ad un lato in modo da ottenere un fondo piatto di circa 10 cm di larghezza, ho fatto delle cuciture tutt'intorno per rifinire meglio il fondo. All'apertura della federa ho realizzato una coulisse, piegando il bordo per un'altezza circa di tre cm nella quale far passare un cordino di nylon o di cotone che serve a chiudere e aprire la borsa arricciando la stoffa.
Appena al di sotto della coulisse ho cucito i manici, ricavati ritagliando la stoffa in eccesso della federa e rinforzandoli con due cuciture per tutta la loro lunghezza. Ed ecco la mia borsa porta pane!

Febbraio

Febbraio
E' febbraio un monellaccio
 molto allegro e un po' pagliaccio; 
ride, salta, balla e impazza .
 per le vie forte schiamazza;
 per le piazze e per le sale 
accompagna il Carnevale. 
Se fra i mesi suoi fratelli 
ve ne sono di più belli,
 il più allegro e birichino
 sempre è lui,
 ch'è il più piccino.
-
Manfredo Vanni

sabato 29 gennaio 2011

Ortrugo...questo sconosciuto

Ortrugo: chi è costui? L'Ortrugo è un vino! Per essere precisi è un vino bianco piacentino, come il più noto Gutturnio. Tuttavia è solo dagli anni settanta che il vitigno dell'Ortrugo ha ricevuto una rivalutazione, sino ad allora l'Ortrugo era considerato un vino da taglio. Il vino ha un gusto gradevole, secco, un poco sapido, che ben si accompagna con antipasti, salumi, primi piatti leggeri, piatti di verdura e di pesce. Ortrugo... ma cosa significa? Deriva dal dialetto Ortr ug che significa altra uva. Io l'ho usato sia per la cottura del risotto valdostano sia per accompagnarlo durante il pranzo. e' risultato un ottimo abbinamento.

venerdì 28 gennaio 2011

Risotto valdostano

Questo è il risotto che ho preparato domenica scorsa.
300 g di riso
1 l di brodo
1/2 bicchiere di vino bianco secco
prezzemolo
parmigiano
burro
2 scalogni
Rosolate gli scalogni tagliati a fettine sottili in alcuni cucchiai d'olio e, non appena saranno diventati dorati, versate il riso e mescolatelo per alcuni istanti nel condimento, in modo da farlo leggermente tostare. Versare il vino, io ho usato un Ortrugo, e lasciarlo evaporare, poi aggiungere un mestolo di brodo e portaare il riso a cottura aggiungendo a mano a mano altro brodo. Quando il riso è quasi cotto aggiungere il prezzemolo lavato, asciugato e tritato. Incorporare il parmigiano, mantecare col burro. Imburrare uno stampo, io ne ho usato uno per plum cake, e versarvi il riso compattandolo. Mantenerlo caldo e sformarlo sul piatto da portata.
A parte si prepara la fonduta con
200 g di fontina
150 g di latte meglio se intero
2 tuorli d'uovo
30 g di burro
Tagliare la fontina a fettine sottili e metterla a bagno nel latte per un paio d'ore, poi aggiungere il burro e mettere il tutto in pentola a cuocere a fuoco basso mescolando continuamento con una frusta metallica sino a quando il formaggio è completamente fuso. Aggiungere i tuorli d'uovo e continuare a cuocere mescolando finchè inizia ad addensare. Quando inizia ad essere cremoso spegnere e versare sul riso.

lunedì 24 gennaio 2011

ADDIO MONDO CRUDELE

No, non sto per fare un insano gesto! Vi sto invece per raccontare l'ultimo spettacolo teatrale a cui ho assistito. Si tratta di una commedia tragicomica che ironizza sul ricorso alla psicologia contemporanea e ai suoi approcci sbagliati. La commedia inizia con una donna di nome bianca decide di buttarsi dal cornicione dello studio della propria psicologa.
La scena si svolge tutta sul cornicione dove Bianca inizia a raccontare le sue disavventure, il tradimento del marito, la delusione dalla terapia psicoanalitica,
Ma sul cornicione non è sola: gli aspiranti suicidi diventano due, entrambi pazienti della psicologa, ed entrambi stanchi della vita di coppia e così si susseguono colpi di scena e gag a non finire. Mentre risultano inutili i tentavi di dissuasione della dottoressa, giungono anche i rispettivi coniugi ed ovviamnte le forze dell'ordine. Il testo teatrale è opera di Tobia Rossi, precoce talento che nel 2003 con "Addio mondo crudele" vinse a Velletri il premio Nazionale Teatrale Eduardo de Filippo. A portarlo in scena la compagnia teatrale Affetti Collaterali, che ha saputo rendere l'ironia e strappare applausi e risate.

il mio keiki

Cos'è un Keiki? ma è il figlioletto dell'orchidea!!
Keiki infatti è una parola hawaiiana che significa bambino e viene usata per definire una piccola pianta nata per agamia (ovvero una riproduzione asessuata) delle orchidee specie le phalaenopsis, come la mia.
All'incirca un anno fa iniziava a spuntare una fogliolina, poi dopo mesi un'altra, poi si ingrandivano poi sono arrivate le radici e finalmente mi sono decisa a staccare il keiki dalla piante madre e a metterlo a dimora in un vaso tutto suo.
Mi sono dovuta procurare un vaso di plastica trasparente per orchidee e l'apposito terriccio fatto di corteccia di pino. Le orchidee sono molto delicate e così ho dovuto avere l'accortezza di lavare il vaso con della candeggina per disinfettarlo. Anche per a separazione del keiki ho dovuto provvedere tramite un coltellino sterilizzato. Insomma dopo tutte queste cure il keiki ora è nel suo vaso... ecco due foto, una del keiki nato dallo stelo dell'orchidea (una foto di qualche mese fa) e poi la foto del keiki invasato.

portaferri.... fatto

Ecco che uno dei propositi del nuovo anno si è realizzato, grazie a tanta pazienza e buona volontà. Ho realizzato il portaferri, rotolo morbido di stoffa imbottita nel quale contenere in modo ordinato i ferri per lavorare a maglia. Per realizzarlo avevo acquistato al mercato uno scampolo di trapuntino ed uno di tessuto di cotone. Ho ricavato dal trapuntino un rettangolo di cm 55 x 45 e ne ho orlato i lati. Dal tessuto di cotone ho invece ritagliato un rettangolo di cm 34 x 44. quest'ultimo l'ho sovrapposto al primo in modo da ricavarne una tasca, cucendone tre lati. A questo punto ho realizzato delle cuciture parallele a distanza l'una dall'altra di circa 2, 5 cm.

martedì 11 gennaio 2011

La mia sciarpa pon...posa

Ecco la mia sciarpa con il filato pon pon....
Sono molto soddisfatta perchè l'effetto finale della fantasia di colori è proprio come me la ero immaginata. E poi ho fatto in fretta a finirla, è calda, morbida morbida, insomma è probabile che ne seguiranno altre.
Come ho fatto?
Ho messo sul ferro 12 maglie, non nel modo tradizionale con il quale si inizia normalmente un lavoro a maglia ma prendendo il cordoncino chiuso fra due pon pon, avvolgendolo su se stesso due volte e infilandolo sul ferro: ho ripetuto per 12 volte così da ritrovarmi 12 maglie sul ferro.
Poi ho iniziato a lavorare a diritto le 12 maglie; voltato il lavoro ho fatto un ferro a rovescio e ho alternato un ferro a diritto ed uno a rovescio per una lunghezza di circa un metro e 50. Chiaramente ho dovuto unire più gomitoli, ben tre, annodando il cordino e fissando il nodo con un colpo di accendino, sì avete capito bene, un colpo di accendino, ma appena appena eh, sennò la sciarpa finiva tutta in cenere!!!
Al termine dell'ultimo gomitolo ho calcolato che mi restasse un po' di filato, per la precisione dovevano esserci tanti pon pon quanto era il numero delle maglie più una, quindi nel mio caso 13. La chiusura del lavoro non avviene nel modo tradizionale ma si lavora la prima maglia, ne risulta un'asolina che anzichè passare sul ferro si tiene fra due dita e la si gira su se stessa un paio di volte, il filato con i tredici pon pon viene passato dentro a questa asolina sino all'ultimo pon pon che si deve allineare a quelli dei giri precedenti, e così si deve operare per ciascuna maglia. L'ultima maglia si lavora nello stesso modo e poi si evita che il filato si sfili con un colpo di accendino. Io ho fatto u n nodino e ho fissato il tutto con due punti dati con l'ago, così tanto per essere sicura che non si disfasse. Ed il gioco è fatto, ecco pronta la sciarpa!
La sciarpa poteva anche essere lavorata tutta a diritto in tal caso il risultato sarebbe stato una serie di righe orizzontali formate dai pon pon, ogni riga divisa da una riga in cui i pon pon comparivano sull'altro lato del lavoro, ovvero sul rovescio, con un effetto di tipo onda da entrambi i lati.

domenica 9 gennaio 2011

progetto sciarpa con pon pon


Di norma non seguo le mode, ma questa che ha preso piede questo inverno mi ha attratta come il richiamo di una sirena di Ulisse.... Ho ceduto ed ho acquistato anch'io tre gomitoli (qui ne ho fotografati solo due) di questo filato che alterna cordoncino a pon pon di pile. La moda del momento sembra essere il realizzare con questo filato, a tinta unita o multicolore, delle sciarpe e non solo, berretti, borse, etc. Si lavora ai ferri e voglio cimentarmi anch'io, per la verità ho già iniziato e la lavorazione è semplice, veloce e offre parecchia soddisfazione. Secondo me la crazione di questi filati è stata un'ottima idea per riavvicinare le giovani generazioni al lavoro a maglia.... presto fotograferò il mio capolavoro :-)

giovedì 6 gennaio 2011

bwindi light masks collage

Questo collage l'ho realizzato con le foto di un'installazione luminosa posta all'interno di un cortile di un palazzo storico. I cromatismi delle quaranta maschere tutte identiche la cui forma è originaria di un'area al confine fra Congo e Uganda, poste nel buio originano una coreografia sui suoni bivocali dei Tuva, popolazione della Siberia ai confini con la Mongolia.

ancora luci...

luci d'artista in città

Nella mia città ogni anno, ormai da una dozzina d'anni, si tiene una manifestazione che si chiama "luci d'artista", da metà novembre a fine gennaio in centro sono visibili le installazioni luminose di arte contemporanea. Così stanotte, mentre le altre befane consegnavano doni o carbone, ho approfittato del giro notturno e della mia turboscopina e tra un dono e l'altro ho scattato fotografie per fissare l'immagine di queste opere luminose. Ed il risultato è il collage di foto che vedete.

lunedì 3 gennaio 2011

Anno nuovo... buoni propositi e progetti

Eccoci, abbiamo lasciato alle spalle il vecchio anno, e come ogni nuovo inizio si fanno progetti e propositi.
Da cosa iniziamo?
Beh non c'è che l'imbarazzo della scelta, ma da qualcosa bisogna pur partire...un bel proposito sarebbe quello di mettere ordine nelle varie cose, in particolare mi servirebbe mettere ordine nei miei ferri da maglia che ho seminato un po’ in giro per casa: un paio in un cassetto, un paio in una scatola, un paio infilzati in un lavoro in corso. Mi servirebbe un bel porta ferri e da qualche giorno sto pensando a come farlo. Lo immagino morbidoso, quindi un tessuto imbottito, colorato e che sia comodo da riporre e sia da sfilare i ferri che mi servono. Così giorni fa in giro al mercato ho visto un paio di scampoli che erano l'ideale per questo lavoretto.

Piatti di capodanno

Ecco un collage di alcune portate che ho preparato per capodanno.
Con le lenticchie che non ho fotografato non poteva mancare il cotechino che ho servito nella versione in crosta.
Praticamente ho cotto il cotechino e l'ho liberato del budello, a parte ho preparato una purè di patate mescolandole con burro, parmigiano grattugiato, noce moscata... e anche una purè di spinaci. Ho fatto imbiondire dell'aglio in olio d'oliva, poi tolto l'aglio ho fatto cuocere gli spinaci, li ho scolati e frullati e aggiunto sale. Su una pasta briseè distesa ho steso uno strato di purè di spinaci ed uno di patate e poi ho appoggiato al centro il cotechino e avvolto il tutto e chiuso. con la pasta briseè rimasta ho fatto delle semplici decorazioni come abetini e campanelle, che ho spennalato di uovo e poi infornato per 20 minuti.
Un'altra ricetta che ho realizzato è stata il tortino di carote.
Ho cotto in pentola pressione 8 etti di carote che poi ho frullato aggiungendo parmigiano reggiano, maggiorana, due uova sbattute. Ho mescolato il tutto e poi posto l'impasto dentro a degli stampini imburrati e cotti al forno a bagno maria per circa 15-20 minuti.
Li ho serviti tiepidi con una salsa tipo pesto.

domenica 2 gennaio 2011

Gita di fine anno...VIGEVANO

Per terminare al meglio l'anno io e mio marito abbiamo deciso di fare un giro a Vigevano. Un giro all'insegna dello slow living, ovvero del vivere senza fetta. Abbiamo infatti deciso di prendercela comoda, di lasciare l'auto a casa e usare il treno che dalla nostra città a Vigevano ci ha costretto a due cambi di cui uno su una carrozza/motrice unica che da Vercelli ci ha portato a Mortara, dove abbiamo finalmente cambiato per Vigevano. Diciamo che abbiamo apprezzato la lentezza come occasione per ammirare dai finestrini il paesaggio invernale, le risaie gelate, gli alberi spogli, le cascine etc etc.
Di origine longobarda Vigevano nacque come luogo fortificato corrispondente all'attuale cortile del Castello. Successivamente si sviluppò il borgo esterno, le cui case ed edifici sorsero sul luogo oggi occupato dalla famosa Piazza Ducale. Divenne Comune a partire dal 1198, ma solo a partire dal 1277 si lega alla storia delle potenti famiglie milanesi dei Visconti prima e degli Sforza poi. Il castello divenne residenza estiva, e poi adibito a dimora di prestigio grazie all'opera di artisti come Bramante.
E' infatti la sua famosa torre a svettare sulla piazza Ducale. Purtroppo non siamo stati fortunati e abbiamo trovato il castello chiuso alle visite, in parte in restauro, così abbiamo dovuto accontentarci di visitare il Duomo e le chiese di San Francesco e san Dionigi. Nel collage di foto la piazza ducale, la facciata del Duomo, la torre del bramante e un caratteristico lampione, un particolare di un presepe napoletano, e la fontana dedicata a San Francesco d'Assisi che si trova di fronte all'omonima Chiesa.
Il colpo d'occhio della piazza Ducale vale comunque la pena per i suoi porticati dalle facciate dipinte, la facciata concava del duomo, i numerosi comignoli, i lampioni ed ora, in periodo natalizio, è stata abbellita da un bell'abete e dalla capanna con il presepe: peccato che qualcuno abbia rapito il bambinello, notizia che è stata pubblicata non solo sui locali quotidiani.

La gita non poteva concludersi con uno sguardo ai negozi sotto i portici di piazza Ducale, e con un salto in uno dei caffè, il Caffè Commercio, che all'ombra del biscione visconteo ci ha servito una favolosa cioccolata calda.

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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