Mesi fa ho trovato nelle offerte del supermercato un volumetto non troppo spesso nè sottile, un romanzo giallo di William P. McGivern dal titolo "il grande caldo".
Mi ha incuriosito il titolo ma poi ho scoperto, leggendolo, che l'espressione il grande caldo "The big Heat" significa nel gergo della malavita americana l'elevarsi del livello di guardia della polizia nei confronti della criminalità.
La trama racconta del sergente Bannion che si trova ad indagare sul presunto suicidio di un ex collega di nome Duncan. L'amante del morto, Lucy,racconta a Bannion che Duncan era sul libro paga del boss Lagana, ma dopo il colloquio con Bannion, Lucy viene assassinata. Bannion scopre così una fitta rete criminale che avvolge nelle maglie della corruzione gran parte della città Per questo motivo l'inchiesta gli viene sottratta, ma il detective decide di proseguire le indagini da solo e in un attentato progettato ai suoi danni, resta invece uccisa sua moglie.
Cacciato dalla polizia per la testardaggine a continuare le indagini, Bannion decide di farsi giustizia da solo, aiutato dalla donna del capo degli scagnozzi del boss Lagana, che è stata sfigurata in volto dal caffè bollente gettatole in faccia dal violento amante.
Da questo giallo è stato tratto anche un film nel 1953.
Una trama ancora oggi originale, una scrittura scorrevole di quelle che prendono il lettore e lo stimolano a proseguire la lettura per vedere come va a finire.
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