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domenica 2 settembre 2012

Guidobono a torino... del Barocco

Appena in tempo, prima della chiusura, sono riuscita a vedere la mostra Favole e magia  dedicata a Bartolomeo e Domenico Guidobono, fratelli pittori originari di Savona ai quali la seconda Madama Reale Giovanna Battista Savoia-Nemours diede l'incarico  di affrescare il proprio appartamento.
L'allestimento è stato  piuttosto ricco ed interessante, non solo per i Guidobono ma anche per la presenza di opere di altri pittori come Daniele Seyter e per i bozzetti provenienti da palazzo Rosso di Genova.
Oltre ai dipinti si potevano ammirare anche alcune ceramiche che testimoniavano l'attività a Savona della famiglia Guidobono anche come ceramisti.
Nell'impossibilità di scattare foto (qui in Italia sono fissati con questo divieto, in Francia invece ti ricordano solo di non usare il flash) vi invito a visitare la galleria di immagini presente sul sito di Palazzo Madama a Torino cliccando qui e con questa immagine vi do un assaggio di ciò che troverete sul sito.
 

un omaggio poetico a settembre: i pastori

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?


                              -
                 G. D'Annunzio

sabato 1 settembre 2012

SETTEMBRE

Qualche curiosità su questo mese che è appena iniziato.
Settembre deriva il suo nome dal latino Septembris ovvero il settimo mese del calendario romano. Durante la rivoluzione fancese veniva chiamato Fruttidoro e corrispondeva al periodo 19 agosto 21 settembre, poi da questa data sino al 21 ottobre prendeva il nome di Vendemmiaio.

Saggezza popolare:
 a settembre chi è esperto non viaggia mai scoperto

Se in settembre enti tonare tini e botti puoi preparare

Aria settembrina fresco la sera e fresca la mattina

venerdì 31 agosto 2012

Fort de Joux: guerre, amanti, e curiosità


Una visita molto interessante e ricca di curiosità durante queste vacanze è stata quella al forte di Joux, nel dipartimento francese di doubs, nelle montagne del Jura.
Il castello fu costruito dai signori di Joux ,nell'XI secolo, con una struttura tutta in legno,  rimaneggiato da Vauban nel XVII secolo e poi dal capitano Joffre nel XIX secolo.
La visita è guidata, e permette di ammirare i vari fabbricati del castello con le cinque mura di cinta, i ponti levatoi, le torrette di guardia, oltre che una bella veduta panoramica da una torre.


Tra gli ambienti più curiosi del forte vi è la cella di Berthe...narra la leggenda che  nel 12 ° secolo Berthe giovane sposa del  signore di Joux venne scoperta in compagnia del suo amante  e amico d’infanzia  Aimè de Montfaucon dal marito che ella credeva morto durante le crociate in Terra Santa. Il marito tradito fece rinchiudere Berta in una piccolissima cella del castello dalla quale le permetteva di uscire solo due volte al giorno per vedere attraverso una finestra il corpo del suo amante impiccato nel bosco.
All’interno del castello esiste davvero una cella veramente molto piccola che potrebbe essere la cella di Berta.

Di sicuramente documentato invece c’è un appartamento nel quale fu rinchiuso  Honerè Gabriel Riqueti conte di Mirabeau.


l'appartamento di Mirabeau
Mirabeau vi fu rinchiuso per la vita dissoluta che conduceva tra donne e debiti di gioco. Fu infatti suo padre stesso a chiedere al Re di richiudere il giovane nella fortezza d’If, tuttavia pur prigioniero  riuscì a sedurre l’unica donna della prigione, la vivandiera,  ragion per cui fu trasferito a Joux. Qui il governatore del castello gli permise di uscire dal castello per partecipare alle cacce e alla vita sociale dei nobili. Fu così che conobbe Marie Therese Sophie Richard de Ruffey, giovane sposa dell'anziano marchese di Monnier e con lei Mirabeau fuggì ad Amsterdam dove vennero catturati: Sophie rinchiusa in un convento e Mirabeau nel castello di Vincennes.
All’interno del castello oltre all’appartamento che fu di Mirabeau durante la sua prigionia a Joux vi è una cella nella quale fu imprigionato e vi morì Toussaint Louverture.  All'entrata della cella è stato posto questo busto in ricordo di questo personaggio storico.

Questi era un  ex schiavo nativo di Haiti, che divenne   il capo della rivolta degli schiavi contro i coloni bianchi a fine 700, tanto da diventare addirittura  il primo generale nero dell'esercito francese. I suoi successi militari e il suo acume politico gli permisero di diventare il governatore di Saint-Domingue.
Ma con l’avvento al potere di Napoleone Bonaparte e la restaurazione della schiavitù  Toussaint Louverture fu catturato e  imprigionato nel castello di Joux, dove morì nel 1803, all'età di 60 anni.
Un'altra particolarità del castello è la scala a vite composta di 212 gradini






scala a vite
La scala che scende alle gallerie sotterranee e al pozzo profondo 127 metri, con un'apertura di circa 4 metri di diametro chiuso da un'inferriata.



il pozzo del forte di joux

Dal pozzo, percorrendo una galleria umida e abbastanza buia, si passa davanti ad una cella che è stata un set cinematografico, infatti negli anni 90 Claude Lelouch vi girò I Miserabili con Jean Paul Belmondo.
La visita è stata in definitiva molto interessante, oltre al castello si è potuto ammirare una retrospettiva di armamenti militari francesi, una collezione che è la terza a livello nazionale grazie ad una quarantina di pezzi rari tra elmi, uniformi, fucili da truppa e d'onore. Un monumento nazionale sicuramente da visitare, per grandi e piccini.






martedì 28 agosto 2012

In Francia: il cappuccino questo sconosciuto


 
E’ vero che in Italia, al bar facciamo praticamente impazzire il barista per la varietà di preparazioni che hanno per ingrediente il caffè: caffè normale,  ristretto, lungo, al ginseng, alla nocciola, macchiato caldo, macchiato freddo, macchiato caldo senza schiuma, macchiato schiumato, corretto, ristretto in tazza grande, in tazza di vetro, in tazza bollente, marocchino, marocchino con nutella, cappuccino, cappuccino con cacao, cappuccino chiaro, con schiuma, senza schiuma, ….
Se entrate in un caffè francese beh  “lasciate ogni speranza voi che entrate” perché un cappuccino come siamo abituati a bere qui da noi, con il caffè profumato e ben amalgamato a quella morbida cremina di latte,  non lo troverete mai.
Cosa troverete? Un cafè avec du  lait, ovvero una tazzona di caffè lungo, caldo (mamma quanto è caldo e quanto è amaro, niente a che vedere con quello cantato da De Andrè nel suo Don Raffaè) e, a parte, del latte che ovviamente pagherete… a parte. Qualcuno, con un po’ più di buona volontà, o forse presunzione, prova a farci il cappuccino, ma il risultato è un triste caffelatte, un cafè au lait,  che non riuscirà comunque a soddisfarci, anzi ci farà desistere dall'ordinare questa bevanda sino al  nostro rientro sul suolo patrio.
 
 
 
 
 

domenica 26 agosto 2012

Francia

un breve assaggio delle mie vacanze

Slideshow Francia : Fra’s trip to 13 cities including and Digione (near Dijon, Borgogna, Francia) was created with TripAdvisor TripWow!

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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