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giovedì 28 dicembre 2023

Milano, Moroni alle Gallerie d'Italia

 Dal 6 dicembre  e sino al 1 aprile 2024 nella bella scenografia delle Gallerie d'Italia di Milano è possibile ammirare una bella mostra: "Moroni, il ritratto del suo tempo" è dedicata a Giovan Battista Moroni pittore attivo fra Bergamo e Brescia nel 1500.






La  sua formazione artistica iniziò, verso la metà il 1530, nella bottega bresciana del Moretto

Operò  a Bergamo per tutti gli anni Cinquanta, che segnano la maggior fortuna dell'artista, come attestano i numerosi ritratti di esponenti dei circoli aristocratici, intellettuali e politici della città.

Dagli anni Sessanta la fortuna del Moroni declina di colpo per un decennio, sia per la caduta in disgrazia della più potente famiglia bergamasca, gli  Albani 9] - sia per le nuove tendenze, in materia di arte sacra. 

Ma il Moroni ottenne un'improvvisa rivalutazione a Bergamo, ai primi anni Settanta, grazie al ritorno, da cardinale, del suo vecchio mecenate Giovanni Gerolamo Albani.


I membri delle principali famiglie bergamasche del tempo  assoldarono Moroni in quanto specializzato nel ritratto.
I più antichi ritratti di Moroni risalgono al 1550 e sono ispirati alle opere di Lorenzo Lotto e di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, in essi il Moroni si era concentrato sull'aspetto fisico, sui volti e sull'intensità degli sguardi.




Sicuramente l'opera più famosa del Moroni è il ritratto del Sarto, un uomo raffigurato mentre lavora ovvero si appresta a tagliare una pezza di stoffa nera segnata a gessetto.


Non è un caso che il Sarto stia confezionando un abito nero, era infatti il colore indossato all'epoca dall'aristocrazia veneziana e dalla corte asburgica in Spagna per p oi diffondersi in tutta Europa.  Quindi gli abiti neri indossati dagli uomini ritratti dal Moroni confermano questa tendenza.





Tra le donne ritratte troviamo la nobildonna Isotta Brembati per le sue composizioni letterarie.


Gli specialisti riconoscevano Moroni e il Moretto come precursori di Caravaggio, nella mostra milanese viene evidenziata una  diversa l'atmosfera manierista che si discosta dai modelli luminosi e chiari sia del Moretto che dei veneziani contemporanei, in realtà Moroni trova una sua via particolare, una capacità di invenzione pittorica assoluta negli incarnati che spargono attorno al dipinto una tenue luce gialla che magicamente non riesce a essere avvolgente e magnetica ma mostra una interpretazione problematica se non tragica dei personaggi.

Pomeriggio natalizio milanese....Palazzo Reale , El Greco

 Da un po di tempo seguo gli appuntamenti delle mostre ne capoluogo Lombardo col desiderio di riuscire un giorno a vederle, e questo periodo Natalizio ci siamo riusciti abbiamo trascorso una bella giornata, un giro in centro tra le bancarelle di piazza Duomo, uno sguardo agli abeti addobbati ma soprattutto una visita a Palazzo Reale per la mostra dedicata a El Greco e alle Gallerie d'Italia per le opere di Moroni.

A Palazzo Reale a Milano abbiamo visitato l'esposizione dedicata a Domenikos Theotokopoulos chiamato El Greco nato a Creta nel 1541e morto a Toledo 1614, vi sono esposte 40 opere partendo da un piccolo oggetto un altarolo portatile di tradizione bizantina dipinto da El Greco durante il suo soggiorno a Venezia.

La parte frontale presenta il Giudizio Universale con l'adorazione dei pastori e il battesimo di Cristo mentre nella parte posteriore troviamo la veduta del Monte Sinai con Adamo ed Eva e l'Annunciazione ai lati.

Per la prima 


La prima Sezione della mostra affronta gli esordi del pittore con la produzione cretese di icone e il suo successivo apprendistato a Venezia e poi a Roma dove diventa un pittore alla latina abbandonando la "maniera greca" propria dei madonnari.
El Greco - Annunciazione


El Greco - Adorazione dei Magi

La seconda sezione comprende opere realizzate da El Greco sotto il diretto influsso dei pittori italiani da lui ammirati per i colori e l uso della luce, come con Tiziano e i Bassano, 



Nelle prossime due foto le rappresentazioni dell ultima cena dipinta dal Tintoretto e dalla versione di El Greco



Molti  quadri sono esposti in una forma di dialogo fra opere realizzate da pittori italiani e le opere realizzate da El greco

El Greco - San Martino e il mendicante


A Roma El Greco scopre Michelangelo e la sua influenza è presente in tutti i crocifissi  del pittore cretese.
El Greco _ Crocifissione





La mostra si conclude con l opera dedicata al Laoconte Il dipinto descrive la morte di Laoconte,  sacerdote di  Apollo e abitante di Troia Secondo la mitologia greca tentò di salvare i troiani dall'insidia del cavallo di , donato loro dai greci. Venne per questo punito da Atena, la quale parteggiava per gli Achei, che lo fece uccidere assieme ai figli da due giganteschi serpenti provenienti dal mare. Il tragico evento della morte di Laocoonte era già stato trattato nella celebre composizione del Gruppo del Laocoonte, situata ai Musei Vaticani che è stata riproposto a Milano fotto forma di calco


La mostra è davvero un evento perché da almeno vent'anni mancava a Milano una mostra così importante su El Greco. Il pittore cretese ogni volta ti sorprende perché si pone al di fuori del tempo, nello spazio fisico ma la tensione al trascendente è innegabile nella deformazione delle figure nella scelta controcorrente dei colori dell'organizzazione della composizione e dalla presenza di queste deformazioni dell'aria che sembra squarciarsi per mostrare una realtà al di là del visto. Ammirare El Greco aiuta a riconsiderare tutta l'arte contemporanea e passata domandandosi alla fine cosa realmente  resta di tutte le espressioni.
Se vi trovate a Milano vi consiglio di fare un salto a palazzo Reale, in mostra sino all'11 febbraio 2024.

Nel prossimo post vi parlerò invece della mostra su Moroni... a presto!

lunedì 6 febbraio 2023

JoHN CONSTABLE : PAESAGGI DELL' ANIMA ALLA VENARIA

A pochi giorni dalla chiusura di questa mostra nel palazzo della Venaria Reale ci siamo decisi a visitarla, non volevamo proprio perderla. La prima volta che sentii parlare di John Constable fu in terza media, era l'oggetto di una mia ricerca da portare all'esame, comprensibile quindi che oggi avendone la possibilità di vedere le sue opere da vicino non mela facessi certo scappare. Nato nel Suffolk dove ambientò molti dei suoi dipinti, visse dal 1776 al 1837, John Constable è considerato con William Turner il maggior esponente del paesaggismo inglese espresso tramite gli scenari bucolici della sua terra, infatti i suoi paesaggi sono quelli della sua infanzia. La mostra si compone di una sessantina di opere, schizzi, tele di piccole dimensioni sino a grandi tele con paesaggi romantici, ma anzhe opere di altri artisti coevi di Constable come Turner, Benjamin West ed altri, quasi tutti provenienti dal Tate Museum.

martedì 13 dicembre 2022

Nizza _ Museo Marc Chagall

Nel quartiere di Cimiex a Nizza si trova la più grande collezione pubblica di opere di Marc Chagall, ovvero il museo Marc Chagall. Questo museo fu inaugurato da Chagall stesso nel 1973 nel giorno del suo 86° compleanno per ospitare una serie di opere realizzate su temi biblici. Si rimane stupefatti davanti alle grandi tele colorate delle prime due sale raffiguranti episodi tratti dal libro della Genesi, dell'Esodo o del cantico dei Cantici.
Non ho mai amato molto questo genere di pittura, io preferisco la figurativa per lo più dettagliata, il manierismo e il verismo mentro ho sempre sottovalutato artisti come ad esempio Chagall. Ora davanti a queste tele si capisce che ogni figura, colore e dettaglio è stato pensato per essere inserito in quel certo posto, realizzando un qualcosa di veramente armonico. Tra le opere esposte anche delle acqueforti, infatti Chagall illustrò anche le favole di Jean de la Fontaine, creando un centinaio di guazzi ed incidendo egli stesso delle acaueforti in bianco e nero.
Nel 1962 Chagall inaugurò a Gerusalemme 12 vetrate disegnate per la sinagoga dell'ospedale di Hadassah, di queste vetrate nel museo sono esposte 12 litografie.
La visita al museo Chagall è stata davvero interessante e sicuramente è consigliabile per tuttoìi coloro, grandi e piccoli, che abbiano a disposizione un paio di ore a Nizza.

domenica 20 maggio 2018

IL GATTO E L'ARTE

Sarà che i gatti li ho sempre adorati, sarà che mi ritrovo ad averne uno che gira per casa, ma mi è nata la curiosità di vedere quale posto abbia questo felino nell'arte.
E con stupore ho constatato che il gatto è stato nei tempi sempre immortalato da artisti anche importanti.
Se il cane dal Medioevo in poi è diventato simbolo di fedeltà il gatto è stato spesso visto come il simbolo del male, del demonio ed è forse con questa lettura che talvolta è stato inserito in dipinti sacri quali ad esempio "L'ultima cena"di jacopo Bassano proprio in contrapposizione al cane fedele.


Allo stesso modo  nell'"Annunciazione" di Lorenzo Lotto il gatto, simbolo del maligno, è rappresentato in fuga all'arrivo dell'arcangelo,  celeste messaggero che annuncia la futura nascita di Gesù.
Al di là di questi esempi di simbolismo il gatto è spesso stato ritratto nella sua funzione domestica di creatura che riceve e dona affetto e per questo inserita in scene di vita famigliare come nella "Madonna della gatta "di Federico Barocci


E' mia intenzione continuare a curiosare la presenza dei gatti nell'arte e mettervi a parte pubblicando in futuro altre belle immagini con i nostri amici pelosi.

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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