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sabato 30 dicembre 2023

VENARIA REALE ... SOVRANI A TAVOLA

Sempre alla Reggia della Venaria, che è un a struttura immensa, è ospitata sino al 28 gennaio 2024 la mostra "Sovrani a Tavola", attraverso l'esposizione di dipinti, argenti e  splendidi servizi di porcellana provenienti da tutte le principali corti italiane viene raccontata la storia dei pranzi  di papi, principi e re.


La mostra mi ha incuriosito davvero 

La mostra ha attinto materiale grazie alla collaborazione con le più importanti residenze reali d'Italia come il Quirinale, la reggia di Caserta, il palazzo reale di Milano, La reggia di Capodimonte, il palazzo reale di Napoli e quello di Torino.

Nelle sale sono esposti dipinti riferiti a pranzi effettivamente avvenuti o anche solo immaginati, come  il Pranzo degli Asburgo di un artista fiammingo che rappresenta un pranzo impossibile poiché i commensali appartengono a tre generazioni diverse degli Asburgo che si sono succeduti sul trono delle fiandre fra Cinque e Seicento.

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Artista fiammingo - pranzo d'Asburgo





Domenico Cresti detto il Passignano - Banchetto di Nozze di Ferdinando di Toscana  e Cristina di Lorena.

Giacomo Legi - Cuoca che prepara torte di mele

Bernardino Strozzi - la cuoca

Andrea Bonanni - interno di cucina

I quadri che raffigurano scene di banchetti e di cucine sono stati alternati a a stoviglie, vasellame e argenti

particolare del decoro di un rinfrescatoio in maiolica  proveniente dal museo del Bargello - Firenze

Piatto da parata in argento sbalzato

Coppa raffigurante l'inseguimento e morte di Assalonne

Hans Maulbrunner - Le nozze di Cana, Coppa Trinkspiel a forma di carro

Manifattura di Meissen - Vaso 


Da fine 600 nelle corti italiane si diffuse il consumo di bevande esotiche quali caffè, cioccolata e te per cui si diffusero anche servizi da tavola in pregiata porcellana con decori cinesi e giapponesi.


Tazze da e con manici e piattini - Canton - Cina

Questo dipinto è una rara testimonianza del rito pomeridiano del te in una residenza nobiliare sul lago di Ginevra. Sono raffigurati il principe di Piemonte CArlo Emanuele con la consorte Maria Clotilde di Borbone  ospiti di due dame inglesi con le loro figlie,  nel 1786.
Manifattura di Sevres 


Manifattura di Meissen - servizio a fiori naturali

La mostra è una delle più belle che abbia mai visto dedicate a questo tema, anche perchè sono stati presi in considerazione diversi aspetti non solo quelli iconografici con disegni e dipinti, ma anche servizi di piatti, argenti, arredi da tavola, libri di ricette e trattati sui vini. Una ampia sezione è stata dedicata ai menu intesi sia come il cartoncino decorato su cui sono elencate le portate ma anche le portate stesse durante i pranzi quotidiani o durante alcuni eventi e poi, da lucidarsi gli occhi, le apparecchiature delle tavole.

Ma di questi aspetti, menu e apparecchiature vi parlerò nei prossimi post.
Vi aspetto... a presto!


venerdì 29 dicembre 2023

TURNER ALLA VENARIA REALE

 Questo periodo natalizio è ricco di iniziative ed esposizioni, ne abbiamo approfittato per recarci alla Reggia della Venaria Reale dove sino al 28 gennaio 2024 sono in mostra le opere di "Turner: paesaggi della Mitologia"

La mostra della Venaria   attinge le opere dalla vasta collezione conservata alla Tate Gallery.  Sono una quarantina di opere tra dipinti a olio realizzati da Turner per essere esposti alla Royal Academy di Londra e schizzi a olio e acquerelli più piccoli in cui l'artista diede libero sfogo alla propria creatività nella riproduzione dei paesaggi ispirandosi ai temi della mitologia classica

In attività durante la prima metà del XIX secolo, Joseph Mallord William Turner (1775-1851) è uno degli artisti britannici più amati e conosciuti. È 
La sua carriera si sviluppa durante la corrente del Romanticismo poi sviluppando  un linguaggio figurativo molto più personale.

Tuttavia Turner, dopo due viaggi in Italia compiuti nel 1819 e  nel 1828, e influenzato da Richard Wilson, artista britannico che nella seconda metà del Settecento visse per un lungo periodo tra Roma e Napoli, iniziò a scegliere i paesaggi italiani  come sfondo per i suoi soggetti mitologici scegliendo colori più intensi e ricchi effetti di atmosfera.

Apollo e il pitone


Turner - Venere Sdraiata


Apulia in cerca di Apollo

Torino - piazza Castello

Questi sono alcuni schizzi tratti dal taccuino da viaggio,  taccuino che Turner utilizzò quando passò per Torino e viaggiò verso i laghi italiani, il taccuino conosciuto come Torino, Como, Lugano e Maggiore
Torino - veduta

Torino - il Duomo

Torino - piazza Castello



Per me è stata la prima mostra di Turner, non conoscevo molto questo pittore, e devo dire che i suoi dipinti mitologici non mi hanno colpito mentre invece sono stata affascinata dal tratto pulito e veloce degli schizzi anche perché aventi per oggetto qualcosa che conosco davvero bene: la mia città.

giovedì 28 dicembre 2023

Milano, Moroni alle Gallerie d'Italia

 Dal 6 dicembre  e sino al 1 aprile 2024 nella bella scenografia delle Gallerie d'Italia di Milano è possibile ammirare una bella mostra: "Moroni, il ritratto del suo tempo" è dedicata a Giovan Battista Moroni pittore attivo fra Bergamo e Brescia nel 1500.






La  sua formazione artistica iniziò, verso la metà il 1530, nella bottega bresciana del Moretto

Operò  a Bergamo per tutti gli anni Cinquanta, che segnano la maggior fortuna dell'artista, come attestano i numerosi ritratti di esponenti dei circoli aristocratici, intellettuali e politici della città.

Dagli anni Sessanta la fortuna del Moroni declina di colpo per un decennio, sia per la caduta in disgrazia della più potente famiglia bergamasca, gli  Albani 9] - sia per le nuove tendenze, in materia di arte sacra. 

Ma il Moroni ottenne un'improvvisa rivalutazione a Bergamo, ai primi anni Settanta, grazie al ritorno, da cardinale, del suo vecchio mecenate Giovanni Gerolamo Albani.


I membri delle principali famiglie bergamasche del tempo  assoldarono Moroni in quanto specializzato nel ritratto.
I più antichi ritratti di Moroni risalgono al 1550 e sono ispirati alle opere di Lorenzo Lotto e di Alessandro Bonvicino detto il Moretto, in essi il Moroni si era concentrato sull'aspetto fisico, sui volti e sull'intensità degli sguardi.




Sicuramente l'opera più famosa del Moroni è il ritratto del Sarto, un uomo raffigurato mentre lavora ovvero si appresta a tagliare una pezza di stoffa nera segnata a gessetto.


Non è un caso che il Sarto stia confezionando un abito nero, era infatti il colore indossato all'epoca dall'aristocrazia veneziana e dalla corte asburgica in Spagna per p oi diffondersi in tutta Europa.  Quindi gli abiti neri indossati dagli uomini ritratti dal Moroni confermano questa tendenza.





Tra le donne ritratte troviamo la nobildonna Isotta Brembati per le sue composizioni letterarie.


Gli specialisti riconoscevano Moroni e il Moretto come precursori di Caravaggio, nella mostra milanese viene evidenziata una  diversa l'atmosfera manierista che si discosta dai modelli luminosi e chiari sia del Moretto che dei veneziani contemporanei, in realtà Moroni trova una sua via particolare, una capacità di invenzione pittorica assoluta negli incarnati che spargono attorno al dipinto una tenue luce gialla che magicamente non riesce a essere avvolgente e magnetica ma mostra una interpretazione problematica se non tragica dei personaggi.

Pomeriggio natalizio milanese....Palazzo Reale , El Greco

 Da un po di tempo seguo gli appuntamenti delle mostre ne capoluogo Lombardo col desiderio di riuscire un giorno a vederle, e questo periodo Natalizio ci siamo riusciti abbiamo trascorso una bella giornata, un giro in centro tra le bancarelle di piazza Duomo, uno sguardo agli abeti addobbati ma soprattutto una visita a Palazzo Reale per la mostra dedicata a El Greco e alle Gallerie d'Italia per le opere di Moroni.

A Palazzo Reale a Milano abbiamo visitato l'esposizione dedicata a Domenikos Theotokopoulos chiamato El Greco nato a Creta nel 1541e morto a Toledo 1614, vi sono esposte 40 opere partendo da un piccolo oggetto un altarolo portatile di tradizione bizantina dipinto da El Greco durante il suo soggiorno a Venezia.

La parte frontale presenta il Giudizio Universale con l'adorazione dei pastori e il battesimo di Cristo mentre nella parte posteriore troviamo la veduta del Monte Sinai con Adamo ed Eva e l'Annunciazione ai lati.

Per la prima 


La prima Sezione della mostra affronta gli esordi del pittore con la produzione cretese di icone e il suo successivo apprendistato a Venezia e poi a Roma dove diventa un pittore alla latina abbandonando la "maniera greca" propria dei madonnari.
El Greco - Annunciazione


El Greco - Adorazione dei Magi

La seconda sezione comprende opere realizzate da El Greco sotto il diretto influsso dei pittori italiani da lui ammirati per i colori e l uso della luce, come con Tiziano e i Bassano, 



Nelle prossime due foto le rappresentazioni dell ultima cena dipinta dal Tintoretto e dalla versione di El Greco



Molti  quadri sono esposti in una forma di dialogo fra opere realizzate da pittori italiani e le opere realizzate da El greco

El Greco - San Martino e il mendicante


A Roma El Greco scopre Michelangelo e la sua influenza è presente in tutti i crocifissi  del pittore cretese.
El Greco _ Crocifissione





La mostra si conclude con l opera dedicata al Laoconte Il dipinto descrive la morte di Laoconte,  sacerdote di  Apollo e abitante di Troia Secondo la mitologia greca tentò di salvare i troiani dall'insidia del cavallo di , donato loro dai greci. Venne per questo punito da Atena, la quale parteggiava per gli Achei, che lo fece uccidere assieme ai figli da due giganteschi serpenti provenienti dal mare. Il tragico evento della morte di Laocoonte era già stato trattato nella celebre composizione del Gruppo del Laocoonte, situata ai Musei Vaticani che è stata riproposto a Milano fotto forma di calco


La mostra è davvero un evento perché da almeno vent'anni mancava a Milano una mostra così importante su El Greco. Il pittore cretese ogni volta ti sorprende perché si pone al di fuori del tempo, nello spazio fisico ma la tensione al trascendente è innegabile nella deformazione delle figure nella scelta controcorrente dei colori dell'organizzazione della composizione e dalla presenza di queste deformazioni dell'aria che sembra squarciarsi per mostrare una realtà al di là del visto. Ammirare El Greco aiuta a riconsiderare tutta l'arte contemporanea e passata domandandosi alla fine cosa realmente  resta di tutte le espressioni.
Se vi trovate a Milano vi consiglio di fare un salto a palazzo Reale, in mostra sino all'11 febbraio 2024.

Nel prossimo post vi parlerò invece della mostra su Moroni... a presto!

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
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