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mercoledì 5 dicembre 2012

Una poesia di Natale al giorno - A Gesù Bambino -U. Saba




A Gesù Bambino
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’i o sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.
 
 
 
 

martedì 4 dicembre 2012

Luci d'artista a Torino

Si avvicina il periodo delle feste natalizie   e come ogni anno ormai dal 1998 Torino s'illumina non di decorazioni banali ma di luci d'autore, una trentina di artisti hanno creato in questi anni, con la luce, delle opere d'arte che ogni anno, intorno al mese di novembre, vengono montate nelle vie e nelle piazze della città. Sino al 13 dicembre queste installazioni artistiche luminose saranno visibili, ed è carino passeggiare nel centro di Torino e cercarle.
In queste foto vi propongo solo alcune delle installazioni: partendo dall'alto da sinistra verso destra, Vele di Natale di Vasco Are quest'anno esposte in via Lagrange, Luci in bici di Martino Gamper  in piazzetta Madonna degli angeli, Planetario di Carmelo giammello in via Roma, e infine il racconto Luì e l'arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi che troverete in via Maria Vittoria.

domenica 2 dicembre 2012

Una poesia di natale al giorno - Dicembre

In questo periodo che dovrebbe preparare alla gioia, per qualcuno, della rinnovata nascita di Gesù, per altri, al ricevimento dei regali, in quest'anno che per tanti italiani è stato difficile voglio fare un regalo ai miei compagni di blog, semplice ma spero gradito: ogni giorno una poesia riferita al Natale augurando con esse un momento di serenità e relax.




Io son Dicembre, vecchietto, vecchietto,
l'ultimo figlio dell'anno che muore.
Ma quando nasce Gesù benedetto
reco nel mondo la pace e l'amore.
Porto col ceppo girando i camini
dei bei regali ai bimbi piccini.
 
 
 
 

lunedì 19 novembre 2012

Vitello tonnato

Il vitello tonnato mi riporta alla mia infanzia, io che ero poco amante della carne, non che ora lo sia, lo mangiavo con gusto e con la soddisfazione di mia mamma. E allora come fare in casa un buon vitello tonnato, che per altro è un piatto tipicamente piemontese?
Prendete un taglio di bovino, va molto bene il magatello, ponetelo in una pentola con dell'acqua salata, insime ad una carota, a dei gambi di sedano, una cipolla, due foglie di alloro, un rametto di rosmarino, e cuocetelo a fuoco basso per quasi due ore, dopodichè fatelo raffreddare nel suo brodo, in modo che non si asciughi.
Prendete 150 g di tonno, io preferisco quello sott'olio, 3 acciughe gia in filetti, 10 capperi, 3 tuorli d'uovo sodi, e poneteli in una ciotola con un cucchiaio di olio d'oliva meglio se extravergine, e un paio di cucchiai del brodo di cottura. Frullate il tutto con un mixer di quelli ad immersione sino a quando otterrete una bella salsa cremosa.
Scolate la carne e affettatela. Dovrete tagliare delle fette non troppo spesse e ricoprirle della salsa. Potrete guarnire come meglio credete, io amo usare qualche cappero sotto sale che faccio rinvenire in acqua fresca.
 
 
 

sabato 17 novembre 2012

l'invidia

Su li stessi scalini de la chiesa
c'è uno sciancato co' la bussoletta
e una vecchia co' la mano stesa.
Ogni minuto lo sciancato dice:
- moveteve a pietà d'un infelice
che sò tre giorni che nun ha magnato... -
E la vecchia barbotta: - Esaggerato!
-
Trilussa
 

Oggi voglio parlarvi di uno dei peccati capitali, che penso sia parecchio  diffuso e pure antico: L'invidia.
L'invidia può essere definita cone un sentimento d'insoddisfazione e risentimento, di astiosa irritazione di fronte alla fortuna, al benessere, al successo  o a qualità altrui, che ovviamente l'invidioso non ha, oppure ha ma non è capace di valorizzare.
Dante collocò gli invidiosi nel secondo girone del Purgatorio, con le palpebre cucite con fil di ferro perchè in vita avevano guardato con invidia alle condizioni altrui.
L'atteggiamento dell'invidioso  è quello di sentirsi umiliato e quindi di svalutare chi ha di più,  cercare giustificazioni per i suoi successi ipotizzando possibili ammanicamenti e privilegi,  danneggiarlo e denigrarlo sino a volerne la  sconfitta.
Le persone invidiose dovrebbero riflettere meglio su cosa possiedono  e cosa invece non hanno giungendo alla conclusione che l’indispensabile nella vita ce l'ha ciascuno di noi e molte cose sono davvero superflue. Personalmente mi domando come si possa essere invidiosi di qualcuno che ad esempio ha una grande casa, o un'auto di lusso o una eccellente posizione lavorativa, senza tener conto di che situazione globale viva quella persona, forse ha una bella casa,  sì ma la sua vita è stata segnata da lutti, da malattie, dalla solitudine.   Perchè allora invidiarlo solo per un aspetto? Insomma, io sono convinta che per invidiare qualcuno bisogna che questi possegga tante qualità da essere quasi perfetto: deve avere bellezza, salute, intelligenza, ricchezza e successo. Allora vale la pena rodersi d'invidia, altrimenti lasciamo perdere!
D'altro canto l'invidia secondo me nasce dal fatto che alcuni di noi danno troppa importanza al giudizio degli altri, magari di persone quasi sconosciute o che ragionano spinte da  pregiudizi, e questo a mio parere è molto sbagliato perchè non fa altro che condizionarci e omologarci ad altri diventando la copia di un'altro mentre invece dovremmo, anche se può sembrare difficile,  cercare di essere noi stessi, unici, e diversi dalla massa.
Voi che ne pensate?
 
 
 


venerdì 9 novembre 2012

Cosciotti di lepre con patate al forno


Questo collage vi illustra il piatto che ho realizzato in questi giorni di autunno... cosciotti di lepre accompagnati da patate al forno.
Naturalmente io ho cucinato i cosciotti perchè era la parte della lepre che avevo a disposizione ma la ricetta è valida anche per la lepre intera.
Ingredienti
chiaramente è necessario avere la lepre... in questo caso i cosciotti che metteremo in un recipiente di ceramica immersa in abbondante vino rosso, al quale aggiungeremo un cucchiaio di bacche di ginepro, chiodi di garofano, foglie di alloro e altri gusti che vi aggradano (rosmarino, salvia, etc), 3 scalogni affettati finemente, 4 carote a rondelle. Lasciamo il tutto a riposare e frollare per due giorni in frigorifero in questo modo ammorbidiremo la carne e toglieremo quel sapore troppo selvatico che talvolta questo tipo di carni hanno.


Prendete un tegame abbastanza capiente e scaldate dell'olio con una noce di burro e fatevi rosolare i cosciotti scolati dal vino aromatizzato.Quando la carne sarà rosolata aggiungete a poco a poco il vino e gli aromi e continuate la cottura a fuoco lento, aggiungendo il vino man mano che quello precedente si consuma sino a terminarlo del tutto e voltanto i cosciotti per una cottura omogenea. Nel tegame dovrete avere la carne cotta ma morbida, lo scalogno e le carote cotte le potete frullare inmodo da ottenere un buon fondo che accompagnerà la carne. Per le patate, una volta sbucciate e tagliate a fette tutte dello stesso spessore, le porrete nella leccarda ricoperta di carta da forno, se volete aggiungete rosmarino e appena un filo d'olio e infornate nel forno preriscaldato a 180°C. Cuocete per circa 15 minuti, poi io per com'è il mio forno (tende a cuocere di più nella parte anteriore vicino allo sportello) volto la leccarda e continuo la cottura per altri 15 minuti. Impiattare cosciotti con il loro fondo di cottura e le patate al forno e ... buon appetito.

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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