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sabato 19 marzo 2011

venerdì 18 marzo 2011

Torino - 150° anniversario unità d'Italia

Dopo giorni di pioggia una bella giornata di sole ha accompagnato i festeggiamenti per i 150 anni dell'unità d'Italia e la giornata torinese del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Torinesi, turisti stranieri, scolaresche hanno atteso il presidente davanti a Palazzo Madama e poi davanti a Palazzo Carignano sede del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Una giornata da immortalare in questo collage:

andando indietro nel tempo

Che giornata proficua!!!Ho messo ordine fra libri, riviste e carte varie e cosa ho trovato? un bellissimo album di schemi per ricami a punto croce, niente popodimenoche del 1965, sarà appartenuto a mia mamma, e allora ecco che ho deciso di condividerlo un po' per volta con voi

giovedì 17 marzo 2011

Fratelli d'Italia

Tutti, o quasi, sanno che l'inno italiano è "Fratelli d'Italia" e che fu scritto da Goffredo Mameli... ma quanti conoscono il nome di chi lo ha musicato?
Fratelli d'Italia venne scritto nell'autunno del 1847 da un giovane genovese, Goffredo Mameli appunto, ma fu musicato da Michele Novaro, che nato a Genova dopo gli studi di composizione si trasferì a Torino per lavorarvi come tenore al teatro regio.
Sotto i portici di via Barbaroux sul calpestio dell'ingresso di un negozio al numero civico 4, in occasione delle olimpiadi invernali del 2006 è stata posta la lapide della foto che ricorda il maestro Michele Novaro.
*** Presque tous sait que l'hymne italien est "Fratelli d'Italia» et a été écrit par Goffredo Mameli ... mais combien connaissent le nom de la personne qui a ecrit la musique? "Fratelli d'Italia" a été écrit par un jeune Génois, Goffredo Mameli précisément, dans l'automne de 1847, mais il a été mis en musique par Michele Novaro, qui était né à Gênes, après avoir étudié la composition, il s'installe à Turin pour travailler comme un ténor au Théâtre Royal. Sous les arcades de Via Barbaroux sur le trottoir à l'entrée d'une boutique au numéro 4, à l'occasion des Jeux olympiques d'hiver de 2006 a été posée la plaque commémorant le professeur Michele Novaro. *** The Italian hymn "Fratelli d'Italia" was written by Goffredo Mameli ... but how many know the name of the person who wrote the music? "Fratelli d'Italia" in the autumn of 1847 was written by a young Genoese, Goffredo Mameli, but was set to music by Michele Novaro, who was born in Genoa, after studying composition, he moved to Turin to work as a tenor at the Theatre Royal. Under the arcades of Via Barbaroux on the pavement of the entrance of a shop at number 4, on the occasion of the 2006 Winter Olympics has been given the commemorating plaque of the teacher Michele Novaro.

17 marzo.... festa nazionale

Preghiera per l'Italia
Proteggi, o Signore, la Patria nostra che amiamo e serviamo. Proteggi l'Italia che è stata grande nei secoli gloriosi. Proteggi l'Italia nei suoi Eroi, nei suoi Genii,
nei suoi Santi, nei suoi bimbi, nelle sue donne e nelle sue madri,
nel lavoro quotidiano dei suoi figli. Rendici sempre più coscienti del suo nome e della sua storia. E fa che ognuno sia degno d'esser figlio dell'Italia nostra. Proteggi la Patria nostra e fa che sia fiera,
ma non superba, forte, ma non violenta, distributrice di amore, di bellezza,
di giustizia a tutte le genti,
come Frate Francesco l'ha sognata e Dante l'ha cantata.
E così sia.
-
Nino Salvaneschi

martedì 15 marzo 2011

Ai tempi di Torino capitale d'Italia....

In questo periodo in cui si fa tanto parlare di risorgimento, di unità d'Italia, a me sorge una curiosità, ma quando la capitale era Torino, quando c'erano i Savoia e la corte, cosa si mangiava? Sicuramente tra Sei e Settecento Torino capitale del Ducato di Savoia era una città in evoluzione: si arricchiva di palazzi, di chiese, di piazze, di ville di collina e palazzine di caccia. Costruzioni sfarzose con scenografici giardini e giochi d'acqua per celebrare la potenza sabauda, e fu appunto
nella seconda metà del Settecento che nacque la cucina piemontese.Le ricette erano tratte da “Il cuoco piemontese”, pubblicato a Torino nel 1776 introdusse i nuovi principi culinari appresi a Parigi, reinterpretando le ricette e sostituendo gli ingredienti originali con quelli che meglio corrispondevano al temperamento piemontese, più facili da reperire o che semplicemente venivano giudicati di migliore qualità: la birra lasciò spazio all’acquavite di vino, il vino bianco secco prese il posto dello champagne, le varietà di cipolle d’Ivrea e i cardi di Chieri furono preferiti a tutti gli altri, etc.

Una portata sabauda che potrebbe essere cucinata ai giorni nostri è "Carciofi alla galeotta", per realizzarla occorre pulire i carciofi e tagliarli in quattro, eliminando la barba interna. Sbiancarli con il limone e metterli in una pentola con un trito di scalogno, prezzemolo, funghi, uno spicchio d'aglio intero, una fetta di limone e un po' d'olio. Durante la cottura versare un mestolo di brodo di carne e sfumare con un bicchiere di vino bianco. Una volta cotti servire con succo di limone.

Che ne dite di provare? io uno di questi giorni lo farò e vi farò sapere.

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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