Ho terminato la lettura di questo romanzo scritto da Giuseppe Grinza per l'editore Baima Ronchetti.
Negli anni cinquanta nel piccolo paese piemontese di Pravorino don Prusot è il parroco, così chiamato perchè ama mangiare i prusot martin, pere cotte nel vino, aromatizzate con chiodi di garofano e cannella e ricoperte di cioccolato.Il presidente della bocciofila del paese che confina con la parrocchia, tale Filippo Giacometti, si contrappone a don Prusot in una sorta di Peppone e Don Camillo guareschiano.
Accade che viene scoperto un furto nella dispensa della canonica, ovviamente ai danni di Don Prusot. Quest'ultimo sospetta del Giacometti, tuttavia le indagini del maresciallo Contini non giungono tempestivamente ad una soluzione.
Si susseguono situazioni esilaranti anche grazie ad una particolare descrizione del paese, dei suoi abitanti, di usi e costumi passati e anche grazie al club delle pepie, le donne del paese.
Il romanzo è piacevole, molto ironico tanto da strappare risate genuine, scorre velocemente in curiosendo il lettore alla ricerca del colpevole.
E quindi un'opera di cui consiglio la lettura.
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