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Questo è il mio blog: troverete i miei hobbies, ricami, pittura su porcellana, maglia, uncinetto, lettura, cucina, giardinaggio, vacanze ...recensioni, consigli e curiosità
This is my blog. You will find my hobbies with pictures of embroidery, painting porcelain, a few recipes, plants and flowers, my holidays ...
mercoledì 6 luglio 2011
Un giardino medievale in centro città
lunedì 4 luglio 2011
Nozze fiabesche nel Principato di Monaco
Si è celebrato sabato scorso nel principato di Monaco il matrimonio religioso tra Charlene Wittstock e il principe Alberto. Il rito religioso si è svolto il giorno dopo a quello civile nel cortile d'onore del Palazzo Reale alla presenza di 850 invitati. Tra gli ospiti Carlo e Camilla di Borbone, Mario Pescante vice presidente del Comitato Olimpico, Umberto Tozzi, Roberto Cavalli, Giorgio Armani, Karl Lagerfeld, Roger Moore, Naomi Campbell, Nicola Sarkozy e molti altri.
La sposa bellissima indossava un abito creato da Giorgio Armani, veramente spettacolare eppure semplice, dritto con un lungo strascico questo abito si dice che abbia richiesto 2500 ore di lavoro per confezionarlo e ricamarlo con circa 40 mila cristalli Swaroski e perle che creavano fantasie floreali.
Molti hanno paragonato il matrimonio del Principe monegasco con quello reale inglese, e qualche malelingua lo ha definito il più noioso dell'anno. Personalmente non lo ritengo tale e credo che questa mia idea venga ampiamente condivisa anche da altri. La cerimonia religiosa sicuramente ha di per sè un certo tono serioso, come del resto deve essere, in quanto il matrimonio cattolico ha dei valori più profondi di quello civile (per chi è credente, ovviamente). Tuttavia la cerimonia è stata resa leggera dalle musiche: Celebration di PAul McCartney, dall' interpretazione di Andrea Bocelli che ha intonato l'Ave Maria di Schubert , sino a 'Click Song', una canzone tradizionale sudafricana interpretata da Pumez Matshilkiza.
Altro che noioso! Bellissima l'emozione degli sposi, la dolce espressione di Charlene, le complici ma romantiche strizzatine d'occhio fra Charlene e il suo Principe. Piuttosto bisognerebbe stendere un pietoso velo sulla cronaca che Rai1 ha trasmesso, in quanto il giornalista Franzelli e le sue ospitihanno parlato sopra ai momenti più importanti e solenni della cerimonia raccontando pettegolezzi, anedotti sportivi e politici fuori luogo.
Come nel matrimonio reale inglese non sono mancate signore con mise eccentriche, e soprattutto cappellini curiosi... eccone alcuni
Grazie a Dio a Monaco non ci sono state Pippe a rubare la scena alla sposa e neppure lati B a turbare i sonni ..... solo l'emozione di due sposi per il loro futuro e le loro responsabilità.
Quindi speriamo che come nelle belle favole Charlene e il suo PRincipe possano vivere felici e contenti.
mercoledì 29 giugno 2011
il bunet
giovedì 23 giugno 2011
Ricordo delle elementari
Quante volte tra i fiori, in terre gaie,
o città favorevole ai piaceri!
E quante volte già, nelle mie notti d’esilio,
resupino a cielo aperto, sognavo sere torinesi,
certo ambiente caro a me,
certi salotti beoti assai, pettegoli,
bigotti come ai tempi del buon Re Carlo Alberto….
"… se ‘l Cônt ai ciapa ai rangia për le rime…"
"Ch’a staga ciutô…" – "’L caso a l’è stupendô!…"
"E la Duse ci piace?" – "Oh! Mi m’antendô pà mi a teatrô i vad për divertime…"
"Ch’a staga ciutô!… A jntra ‘l Reverendô!…"
S’avanza un Barnabita, lentamente…
stringe la mano alla Contessa amica
siede col gesto di chi benedica…
Ed il poeta, tacito ed assente,
si gode quell’accolita di gente
ch’a la tristezza d’una stampa antica…
Non soffre. Ama quel mondo senza raggio di bellezza,
ove cosa di trastullo è l’arte.
Ama quei modi e quel linguaggio
e quell’ambiente sconsolato e brullo.
Non soffre. Pensa Giacomo fanciullo
E la "siepe" e il "natìo borgo selvaggio".
I Come una stampa antica bavarese vedo al tramonto il cielo subalpino…
Da Palazzo Madama al Valentino
ardono l’Alpi fra le nubi accese…
E’ questa l’ora antica torinese,
è questa l’ora vera di Torino…
L’ora ch’io dissi del Risorgimento,
l’ora in cui penso a Massimo d’Azeglio adolescente,
a I miei ricordi, e sento d’essere nato troppo tardi…
Meglio vivere al tempo sacro del risveglio,
che al tempo nostro mite e sonnolento!
Un po’ vecchiotta, provinciale,
fresca tuttavia d’un bel garbo parigino,
in te ritrovo me stesso bambino,
ritrovo la mia grazia fanciullesca
e mi sei cara come la fantesca che m’ha veduto nascere, o Torino!
Tu m’hai veduto nascere,
indulgesti ai sogni del fanciullo trasognato:
tutto me stesso, tutto il mio passato,
i miei ricordi più teneri e mesti dormono in te,
sepolti come vesti sepolte in un armadio canforato.
L’infanzia remotissima… la scuola… la pubertà…
la giovinezza accesa… i pochi amori pallidi… l’attesa delusa…
il tedio che non ha parola… la Morte e la mia Musa
con sé sola, sdegnosa, taciturna ed incompresa.
Ch’io perseguendo mie chimere vane
pur t’abbandoni e cerchi altro soggiorno,
ch’io pellegrini verso il Mezzogiorno a belle terre tepide lontane,
la metà di me stesso in te rimane
e mi ritrovo ad ogni mio ritorno.
A te ritorno quando mi rabbuia Il cuor deluso da mondani fasti.
Tu mi consoli, tu che mi foggiasti
Quest’anima borghese e chiara e buia
dove ride e singhiozza il tuo Gianduia
che teme gli orizzonti troppo vasti…
Eviva i bôgianen…Sì, dici bene, o mio savio Gianduia ridarello!
Buona è la vita senza foga, bello goder di cose piccole e serene…
A l’è questiôn d’ nen piessla…
Dici bene, o mio savio Gianduia ridarello!…
-
Guido Gozzano
lunedì 20 giugno 2011
nel giorno della Consolata
domenica 19 giugno 2011
palazzo carignano
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