Anche questo week end è terminato e siamo ormai pronti ad affrontare un'altra settimana di lavoro(siamo pronti?...)... intanto vi racconto cosa mi è successo in quest'ultima settimana. Nei giorni scorsi ho trascorso la mia pausa pranzo (45 minuti) in una trattoria del centro, davvero a poca distanza dal mio ufficio, ma nella quale in tanti anni che lavoro in zona non avevo mai messo piede. Intendiamoci, non c'era un motivo per questo, semplicemente non mi era mai capitato: come molti mi riduco a trascorrere i miei pranzi, quando non ho commissioni da fare, nei soliti locali. Questa volta invece mi sono addentrata in un localino che molti conoscono come trattoria Chez Rinò e altri come Pausa Pranzo.... in ogni caso si fa la conoscenza con Brunilde.
No, non è la cattiva delle favole, ma è sicuramente un personaggio: capelli corti alla maschietta platinati, abbigliamento similtrendy, eccentrica, ma soprattutto burbera, per darvi un'idea la versione torinese di Vanna Marchi!
Con questa premessa capirete che la pausa pranzo sarà particolare... intanto il locale. Al muro a fianco della lavagna con i dolci del giorno, due gigantografie di recensioni di noti quotidiani che decantano la cucina e il locale: "25 posti dentro e 25 nel dehors"... naaaaa, potranno pure dire che il locale "ricorda i bistrot francesi" ma è una metafora per spiegare che i commensali staranno stretti stretti, i tavoli gli uni vicino, molto vicino, agli altri. Si tratta infatti di due stanzette a piano terra, una dedicata al bancone del bar e all'accesso alla cucina, l'altra semplicemente sala con i tavoli (8/9 piccoli tavoli) e l'accesso alla toilette.
Si legge nella recensione che questo è uno dei locali preferiti da Luciana Litizzetto e dall'ex sindaco torinese Chiamparino, ma non mi stupirei se fosse frequentato anche dai sette nani. :-)
La signora platinata sempre di fretta, scontrosa, brontolona, sempre con una parola "grama" pronta per i suoi due giovani aiutanti, all'inizio fa' colore ma alla lunga imbarazza gli avventori che si guardano gli uni gli altri intimiditi e in cerca di complicità. La cucina quella sì è casalinga, il cuoco si dice sia mezzo francese e mezzo veneto, e i dolci sono originali e davvero fatti in casa, sembra che le ricette siano quelle della tradizione piemontese di fine 800 mentre i vini provenienti dall'astigiano (ma io sono stata morigerata ed ho bevuto solo acqua naturale).
Insomma, come avrete capito ho trascorso una pausa pranzo alternativa e se un po' vi ho incuriositi e vi trovate a Torino vi invito ad andare a pranzo da Brunilde.
Insomma, come avrete capito ho trascorso una pausa pranzo alternativa e se un po' vi ho incuriositi e vi trovate a Torino vi invito ad andare a pranzo da Brunilde.
1 commento:
Bellissimo il tuo racconto della pausa pranzo, mi riporta indietro nei tempi quando anch'io lavoravo lontano da casa e rimanevo fuori a pranzare.
Ciao carissima.
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