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giovedì 8 marzo 2012

un pensiero da donna a donna

Condivido con voi questa bella poesia che stamane una mia amica mi ha omaggiato per la festa della donna... praticamente una mimosa virtuale.



un grazie a Katia e ancora Auguri!

festa della donna... e oltre


Ogni anno in questo giorno, 8 marzo, ricorre la festa della donna, una ricorrenza che oggi ha perso il suo significato sociale e storico originario in quanto venne istituita per ricordare le 129 operaie morte nel 1908 in un incendio perchè imprigionate nello stabilimento di camicie Cotton di New York.
Avrebbe ora  forse più senso ricordare le ancora tante vittime del lavoro, uomini e donne, anzichè sguazzare nell'aspetto commerciale odierno della festa tra mazzolini di mimose e cioccolatini, cene e spogliarelli... ma forse i commercianti non gradirebbero.
E allora che fare?... festeggiare pensando a tutti quei lavoratori, uomini e donne, che prestano la loro opera in condizioni di sicurezza precarie, a tutte quelle donne che vengono violentate nel corpo o  psicologicamente,  a quelle donne che sono ancora oggi oggetto di mutilazioni genitali, a quelle che subiscono il mobbing sul posto di lavoro, e a tutte quelle che vivono situazioni di violenza all'interno delle mura di casa. Con l'auspicio che tutto ciò accada sempre di meno, a tutte le donne Buona festa!!

mercoledì 7 marzo 2012

dedicato ai nostri amici gatti




Quest'oggi vi propongo questa poesia tratta dal libro di T.S. Eliot "il libro dei gatti tuttofare", raccolta di poemi con i gatti come protagonisti, da questo libro è stato tratto il famoso musical Cats. 

buon divertimento



Il gatto Morgan si presenta

Una volta ero un pirata e  navigavo i sette mari,
ma ora sono in pensione ed ho un posto tranquillo:
Sicchè mi troverete a curare i miei affari
e sorvegliare la porta di una piazza di Bloomsbury.

Ho un debole per le pernici, vado pazzo per i fagiani,
e la panna del Devon la bevo in un piattino;
ma mi accontento di un bicchiere se offre la casa
con un boccone di pesce quando ho finito il mio giro.

Non ho raffinatezze, i miei modi son rozzi,
ma la mia giacca è di buon taglio, e so farmi onore;
e poi tutti dicono, e mi sembra che basti:
"Morgan è imbattibile, ha proprio un gran cuore"

Ho viaggiato parecchio nelle terre di Barberia,
e la mia voce non ha  le note dell'organo;
eppure posso affermare, senza vanteria,
che le ragazze hanno un debole per Morgan.

Dunque se avete affari con Faber, o Faber,
vi do questo consiglio per avere successo:
risparmierete tempo, risparmierete fatica,
se farete amicizia col Gatto all'ingresso.
                                                      MORGAN

 

Cat Morgan Introduces Himself
From Old Possum's Book of Practical Cats by T. S. Eliot



I once was a Pirate what sailed the 'igh seas -
But now I've retired as a com-mission-aire:
And that's how you find me a-taking' my ease
And keepin' the door in a Bloomsbury Square.

I'm partial to partridges, likewise to grouse,
And I favour that Devonshire cream in a bowl;
But I'm allus content with a drink on the 'ouse
And a bit o' cold fish when I done me patrol.

I ain't got much polish, me manners is gruff,
But I've got a good coat, and I keep meself smart;
And everyone says, and I guess that's enough:
`You can't but like Morgan, 'e's got a kind 'art.'

I got knocked about on the Barbary Coast,
And me voice it ain't no sich melliferous horgan;
But yet I can state, and I'm not one to boast,
That some of the gals is dead keen on old Morgan.

So if you 'ave business with Faber - or Faber -
I'll give you this tip, and it's worth a lot more:
You'll save yourself itme, and you'll spare yourself labour
If jist you make friends with the Cat at the door.
                                                               MORGAN


 



 

giovedì 1 marzo 2012

FUTURA - Lucio Dalla

Vi posto il testo di una delle tante belle canzoni del compianto Lucio Dalla, un grande artista e uomo.

Chissa chissa domani
su che cosa metteremo
le mani
se si potra contare
ancora le onde del mare
e alzare la testa
non esser cosi' seria
rimani
i Russi i Russi gli Americani
no lacrime non fermarti
fino a domani
sara' stato forse un tuono
non mi meraviglio
e' una notte di fuoco
dove sono le tue mani
nascera' e non avra'
paura nostro figlio
e chissa come sara' lui domani
su quali strade camminera'
cosa avra nelle sue mani
(le sue mani)
si muovera e potra' volare
nuotera' su una stella
come sei bella
e se una femmina si
chiamera' Futura
Hu Hu Hu
il suo nome detto
questa notte
mette gia' paura
sara' diversa bella
come una stella
sarai tu in miniatura
ma non fermarti voglio
ancora baciarti
dammi i tuoi occhi
non voltarti indietro
che tutto il mondo sembra
fatto di vetro
e sta' cadendo a pezzi
come un vecchio presepio
Di piu'
muoviti piu' in fretta
di piu' benedetta
piu' su nel silenzio
tra le nuvole piu' su
che si arriva alla luna
si la Luna non e' bella
come te questa Luna
e' una sottana americana
allora su mettendoci
di fianco piu' su
guida tu che sono stanco
piu' su in mezzo i razzi
e a un batticuore piu' su
son sicuro che c'e' il sole
ma che sole
e' un cappello di ghiaccio
questo sole e' una catena
di ferro senza amore
amore aamore a . . .amore
lento lento adesso batte
piu' lento ciao come stai
il tuo cuore lo sento i tuoi
occhi cosi' belli non
li ho visti mai
ma adesso non voltarti
voglio ancora baciarti
non girare la testa
dove sono le tue mani
aspettiamo che ritorni
la luce di sentire una voce
aspettiamo senza avere
paura domani.
paura domani.  

martedì 28 febbraio 2012

Che ne dite di una tisana?

Cosa c'è di meglio che concedersi una pausa, un momento di relax, sorseggiando una tisana?
Dovrebbe diventare un'abitudine quotidiana infatti, oltre a proprietà rilassanti che aiutano a combattere lo stress che ci opprime ogni giorno, sono anche un ottimo rimedio contro tanti fastidi a seconda delle erbe con le quali sono preparate.
Ovviamente c'è tisana e tisana, ma sicuramente chi conosce la mia attenzione per i prodotti genuini e la salvaguardia dell'ambiente non può che immaginare che quella che vi offro quest'oggi è una tisana di qualità, una tisana Valverbe.

Nelle Vallate alpine adiacenti il Monviso ad un'altitudine compresa tra i 500 ed i 1500 mt s.l.m. la Valverbe coltiva, essica e confeziona direttamente le proprie tisane in filtro con impianti tecnologicamente avanzati.
Le erbe, biologiche e fresche di raccolto, vengono disidratate con un sistema innovativo di essicazione  a freddo che preserva l'integrità della membrana cellulare e con essa i principi attivi, l'aroma e il sapore della pianta fresca.
Il confezionamento, in bustina a doppio incarto, senza punto metallico e con filo di cotone da agricoltura biologica, avviene utilizzando energia prodotta dall'impianto  fotovoltaico da 27 KwP.
Una filosofia di vita per garantire sorsi di salute ai consumatori e all'ambiente.
Ed ora una buona tisana alla VIOLA BALSAMICA VALVERBE


Una tisana Valverbe a base di timo foglie, eucalipto foglie, menta piperita foglie, pino montano aghi, viola blu fiori 10% e lavanda fiori, tutte piante della flora italiana ad azione balsamica  combinate  per favorire il benessere delle vie respiratorie.
Con questi sbalzi di temperature è quello che ci vuole per prevenire ed alleviare raffreddori... e poi dovreste sentire il profumo!!!  è un vero peccato che via internet non si possano condividere anche i profumi, vi assicuro che in questo caso sarebbe un'esperienza ricca e coinvolgente.
Vado a bere la tisana, prima che si freddi.... a presto.


domenica 26 febbraio 2012

La felicità sta nelle piccole cose:come trascorrere una bella domenica e spendere poco

Qui a Torino week end con un bel sole dopo tanto freddo e neve.
Certo sarebbe bello andare al mare o sulla neve della montagna, ma con l'aria di crisi che tira è meglio risparmiare ma   anzichè piangerci addosso su quello che avremmo potuto fare abbiamo iniziato a pensare come poter  trascorrere, anche se in economia, una bella domenica pomeriggio. Ed ecco la soluzione: qui in cintura, a veramente pochi chilometri dalla città, ci sono luoghi magari già conosciuti ma che a ben guardare offrono sempre qualche piacevole sorpresa.
Così, dopo pranzo abbiamo fatto un salto a Chieri.
Chieri,  che si trova sulle colline  a circa  a 15 km da Torino, in epoca medievale era conosciuta come la città delle cento torri, torri che oggi o sono state abbattute o comunque inglobate negli edifici. Questa località divenne famosa a livello europeo per la produzione del fustagno e la coltivazione del gualdo, una pianta dalla quale si estraeva un colorante per tessuti che regalava alle stoffe una caratteristica colorazione azzurra. A partire dall'Ottocento Chieri  si specializzò così nell'industria tessile: telerie e tendaggi, ancora oggi vengono prodotti in alcuni stabilimenti ancora operativi.
Parcheggiata l'auto ci avviamo verso il centro storico, passando davanti alla chiesa di San Bernardino
all'interno della quale si conservano tre dipinti del pittore Guglielmo Caccia detto il  Moncalvo (una pala raffigurante l'incoronazione delle Vergine fra i santi Giorgio Guglielmo Rocco e Sebastiano con sullo sfondo la città di Chieri, un'altra pala con la Vergine e Gesù bambino e un dipinto raffigurante San Nicola da Tolentino)
Lasciando alla nostra sinistra la chiesa entriamo nel centro storico ben riconoscibile dall'arco trionfale  eretto nel 1580  per celebrare fastosamente i soggiorni a Chieri della corte sabauda e la nascita degli eredi ducali negli anni compresi tra il 1580 e il 1586.
Passato l'arco  è possibile fare una piacevole passeggiata caratterizzata dal fatto che alzando lo sguardo alle facciate delle case si possono scoprire resti di epoca medievale. Molti palazzi di via Vittorio Emanuele, la principale via cittadina conservano decorazioni in cotto di qualità eccezionale, fasce decorative, e soffitti a cassettoni del periodo tardo medievale.


Urbanisticamente infatti Chieri ha ben conservato la struttura di Comune medievale: dalla rocca centrale  si dipartono in cerchi concentrici le contrade che corrispondono ai successivi ampliamenti della cinta muraria.

Di sicuro interesse è la collegiata, Santa Maria della Scala ovvero il Duomo, la più celebre chiesa di Chieri.  La facciata è caratterizzata al centro dalla grande ghimberga del portale maggiore, decorata con elementi vegetali di stile francese: qui è collocata la madonna del melograno, copia recente della statua fiamminga originale di fine Trecento che è conservata all'interno della chiesa.


Al fianco della chiesa sono addossati il campanile romanico a base quadrata e il battistero, risalente all'episcopato del vescovo torinese Landolfo del XI secolo. 

Al di sotto del presbiterio si può visitare la  cripta romanica sulla cui volta  si conserva l'affresco raffigurante la Vergine assisa tra S. Pietro e Paolo, del XV secolo circa.  All'interno della chiesa affreschi di scuola Jaqueriana raffiguranti la Natività, la Presentazione al Tempio, e la Adorazione dei Magi,  documentano in Chieri i modi della pittura cortese della prima metà del Quattrocento. Appartengono anche alla fase quattrocentesca i bellissimi stalli del Coro, decorati dalle rappresentazioni delle piante medicinali, dei Profeti e degli Apostoli.
Alla sinistra della navata assume un particolare valore  devozionale la Cappella della Beata Vergine delle Grazie,  eretta per implorare la fine dell'epidemia di peste del 1630. Mentre di fronte a questa cappella, dall'altra parte della navata si accede al battistero. Qui un anziano signore si offre di farci da guida e raccontarci la storia del battistero. Le mura nella parte bassa ossia quella più antica sono  a «spina di pesce», col riutilizzo di mattoni provenienti da edifici di epoca romana.
Entrando non si può non essere colpiti dal ciclo di affreschi che orna la parte alta delle pareti. Rappresenta la «Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo San Giovanni» ed è opera del pittore chierese Guglielmetto Fantini, che la affrescò verso il 1435. Si può ammirare l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, l'ultima cena, la lavanda dei piedi, Giuda che riceve i trenta denari, Gesù davanti a Pilato, la flagellazione,  l’incoronazione di spine, Pilato che si lava le mani, e infine la crocifissione. Sotto la grande scena della Crocifissione, si trova la Pala Tana, che deve il nome al chierese Tommaso Tana, cavaliere morto  nel 1503. Fu dipinta da Francesco Berglandi e Gomar Davers: lo parte centrale rappresenta la Natività,  in alto, la Madonna col Bambino tra San Gerolamo e San Giorgio e lungo la predella, Cristo e i Dodici Apostoli.

Sulla sinistra, la statua della Madonna del Melograno, opera di uno scultore ignoto di area franco-fiamminga dei primi anni del '400; fino al 1981 era  sulla facciata del Duomo e poi fu rimossa e sostituita con una copia per preservarla dal degrado.  Un'apertura nel pavimento conduce al sito archeologico del Battistero; qui gli scavi, condotti a partire dagli anni '60 portarono alla luce tracce di una prima occupazione risalente al I sec. a.C.,  e di  un cimitero paleocristiano.

Un punto molto interessante di Chieri è la rocca dove si trova la chiesa di San Giorgio.

Posta appunto  in posizione dominante sulla collina, la chiesa  sorge sulle rovine del castello del X secolo. All'inizio del XII secolo la chiesa era in stile gotico ma un incendio la distrusse. Così venne ricostruita affiancata da questo originale campanile a forma di pagoda mentre l'attuale facciata è opera dell'architetto Vittorio Vittone e risale al 1750 circa.

Ecco un'altra veduta della chiesa di San Giorgio, da qui abbiamo  potuto ammirare il panorama collinare fatto di tetti, e colline che circondano Chieri.

Non è romantico? E con questa immagine suggestiva chiudo il resoconto di questa domenica pomeriggio, semplice ma che ci ha regalato qualche gratuita emozione.

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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