Sempre a dicembre siamo stati a vedere la mostra dedicata alle ceramiche della manifattura torinese Lenci.
L'esposizione realizzata grazie alla donazione dei collezionisti Giuseppe e Gabriella Ferrero è visitabile sino a 31 dicembre ai Musei Reali.
L'allestimento all'interno di ariose teche si compone di 132 opere di 17 artisti fra cui Sturiani, Grande, Vacchetti, Porcheddu, Chessa e altri.
Le porcellane Lenci nascono con un procedimento che parte da terraglia tenera composta da argilla bianca. Si disegna il bozzetto, si modella la scultura in plastilina da cui si ricava un calco di gesso. Con la tecnica del colaggio lo stampo viene riempito di argilla liquida. Una volta solidificato si estrae il pezzo e lo si corregge. Poi lo si cuoce a circa 1000 gradi ottenendo il biscotto di colore bianco/avorio. Si applica la decorazione con vernice ricca di silice e di ossidi di piombo che con un ulteriore cottura diventa trasparente.
Le sculture Lenci divennero oggetti alla moda molto apprezzati in Italia e all'estero, mentre oggi sono oggetto di collezionismo.
Tra le due guerre l'avvento dello stile Art Deco ha ridonato agli oggetti l'idea della decorazione. Vasi e scatole si abbelliscono quindi di paesaggi e nature morte.
Alla fine degli anni 20 le porcellane Lenci rappresentano statuine in atteggiamenti teneri e amorosi: un bacio rubato, una timida dichiarazione d'amore, un matrimonio di altri tempi.
Si affaccia anche il gusto per il mondo infantile della fiaba: nani, gnomi o acrobati.
Una mostra davvero interessante soprattutto per la sottoscritta che ama le porcellane e decorarle a terzo fuoco.
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