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Questo è il mio blog: troverete i miei hobbies, ricami, pittura su porcellana, maglia, uncinetto, lettura, cucina, giardinaggio, vacanze ...recensioni, consigli e curiosità

This is my blog. You will find my hobbies with pictures of embroidery, painting porcelain, a few recipes, plants and flowers, my holidays ...


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mercoledì 10 agosto 2011

X Agosto

San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché sì gran pianto nel concavo cielo favilla. Ritornava una rondine al tetto: l'uccisero: cadde tra spini: ella aveva nel becco un insetto: la cena dei suoi rondinini. Ora è là, come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido è nell'ombra, che attende che pigola sempre più piano. Anche un uomo tornava al suo nido: l'uccisero: disse: Perdono; e restò negli aperti occhi un grido: portava due bambole in dono... Ora là, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano. E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male!
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Giovanni Pascoli

lunedì 1 agosto 2011

la lentezza del bradipo

Lo so care amiche/i che nel postare le mie avventure vacanziere e gitarole sono lenta come un bradipo, ma solo ora sono tornata nel pieno possesso del pc, non prima di averlo portato in assistenza e aver sostituito il disco rigido. Ma non disperate, un po' per volta posterò le foto dei posti che visito. Leggo nei commenti di molte di voi che i racconti di gite e di viaggi sono letti volentieri, come spunto per visite o come un viaggiare ad occhi aperti, quindi non vi posso deludere. A presto

sabato 30 luglio 2011

valtournenche

Non potevo gironzolare per la Valtournenche senza visitare il paese omonimo. Il comune di Valtournenche si trova all'interno della Comunità montana del Cervino a circa 1500 metri sul livello del mare. Se anzichè attraversare l'abitato per proseguire per Cervinia ci si sofferma a visitare questo centro si scoprono angoli curiosi di storia, come la Chiesa Parrocchiale, dedicata a S. Antonio, interamente ricostruita intorno al 1850.
Al suo interno è interessante osservare come il lato destro del presbiterio sia stato adibito a un piccolo museo di Arte Sacra in cui sono conservati alcuni arredi provenienti anche dalle altre cappelle della Parrocchia. La Chiesa si affaccia sulla piazzetta delle guide, qui oltre ad una tipica fontana
si può notare come i palazzi circostanti riportino sulle loro mura numerose targhe poste a ricordo delle famose Guide della Valtournenche.

Sulla strada che attraversa l'abitato una statua in legno ricorda la figura di Amé Gorret e sormonta una fontana. Amè Gorret ebbe un importante ruolo nella conquista del Cervino. Giovanissimo prese parte infatti al primo tentativo di scalata del Cervino, nel 1870 invitò le guide di Valtournenche a costituirsi in società e successivamente pubblicò la "Guide de la Vallée d'Aoste" in collaborazione con lo storico Claude Bich.
Insomma, nel suo piccolo, Valtournenche si è rivelata interessante e curiosa, oltre che immersa nel verde della vallata. Veramente una sosta gradita!

martedì 26 luglio 2011

Torta decorata per anniversario

La mia torta per l'anniversario di matrimonio, che è stato lo scorso mese di giugno, però eravamo in montagna e non potevo spadellare nell'agriturismo, e così ora mi sono sbizzarrita. Pandispagna di 6 uova, farcitura di panna e pesche macerate nel porto, il tutto rivestito di pasta di zucchero fatta con i mashmallow e decorata con fiori di marshmallow e ghiaccia reale. Una delizia per il palato e per essere il mio primo esperimento di torta rivestita di zucchero devo dire che anche per gli occhi è abbastanza un bel vedere. Che ne dite? Ecco il passo passo fotografico della torta...

lunedì 25 luglio 2011

terremoto...

Eccomi qui... il terremoto di oggi mi ha spronato a scrivere per rassicurarvi... è stata una scossa intensa e qui a Torino si è sentita piuttosto bene anche se l'epicentro era nel pinerolese. Tuttavia non vi sono stati danni, e questo ciò che ha più importanza. Per fortuna è avvenuta di giorno, la notte essere svegliati di soprassalto da questi eventi è sempre più traumatico. L'ufficio nel quale lavoro è stato velocemente evacuato al suono dell'allarme. Qualche minuto fuori in strada e poi ognuno è tornato alle sue occupazioni sperando che non si ripetesse.

martedì 19 luglio 2011

Pomeriggio a Issogne

Eccomi a continuare il racconto dei tre giorni valdostani… Dopo aver visitato il castello di Verres e il suo abitato abbiamo pranzato. Da Verres ci siamo poi spostati a Issogne. Lasciata l’auto nel piazzale abbellito da alberi e dal monumento agli alpini, si sale verso il centro del paese e a pochi metri sulla destra appare l’ingresso del castello. Un vialetto conduce ad un ampio prato delimitato da siepi di rose e di ortensie fiorite, sulla destra una fontana realizzata con antiche macine di mulino.
Raggiunta la biglietteria nella dependance, siamo arrivati sul filo di lana, appena in tempo per la visita guidata. Ci accompagna una ragazza, giovane ma preparata, che ci introduce all’interno del cortile. Se di fuori il castello appare come un palazzo spoglio e anonimo all’interno è una vera sorpresa. Il castello occupa tre lati, mentre il quarto si affaccia su un giardino all’italiana. La guida ci fa notare come sulle facciate del cortile si trovi il “mirroir puor les enfants” affreschi raffiguranti i rami della famiglia Challant con le alleanze matrimoniali allo scopo di trasmetterle ai posteri. Al centro della corte la fontana del melograno, una vasca ottagonale con al centro un albero di melograno in ferro battuto dove l’acqua fuoriesce da piccoli draghetti. La fontana voleva rappresentare la fertilità (il melograno) e la forza (le foglie di quercia) della casata Challant. L’edificio presenta al piano cortile un porticato con volte a crociera nelle cui lunette si trovano affreschi raffiguranti scene di vita quotidiana, ad esempio il fornaio inforna il pane appena impastato, il sarto misura le pezze di tessuto mentre le guardie sedute al tavolo giocano a carte; affreschi che oltre a decorare servivano a celebrare l’abbondanza e la pace che regnavano grazie alle capacità diplomatiche del signore del castello. A metà del porticato una porta conduce alla sala da pranzo comunicante con la cucina tramite un passavivande. La cucina è divisa in due parti da un’arcata e caratterizzata da tre grandi camini. Accanto i locali destinati alla dispensa e alla scala principale vireè, ossia una scala a chiocciola in pietra, a lato della quale si trova la sala d’onore del castello. Si accede alla sala di giustizia tramite una bussola in legno, la bussola è una porta doppia che si trova anche in altri locali per creare una sorta di anticamera tra ambienti che si aprono su spazi più freddi in modo da ridurre la dispersione di calore. Nella salle basse l’arredamento è costituito da stalli in legno i cui originali si trovano nel Museo di Torino,le pareti sono decorate con motivi che imitano stoffe e paesaggi di caccia e di vita cortese visti attraverso un colonnato. Salendo al primo piano si entra nella camera di Marguerite de La Chambre che comunica con un piccolo ambiente quadrato voltato a crociera, l'oratorio di Marguerite, affrescato con scene della vita della Vergine. Sempre al primo piano si trova la stanza di René di Challant che comunica con la cappella. Una cancellata in legno separa l'ambiente della cappella in una parte destinata ai signori del castello e in una destinata al personale di servizio. L'altare è arricchito da un bel trittico fiammingo. Al secondo piano si trova la stanza di Giorgio di Challant arredata come quella sottostante appartenuta a Marguerite de la Chambre, comprende cioè un letto a baldacchino del XVI secolo (più corto dei nostri letti perché pare che a quel tempo si dormisse seduti per agevolare la digestione), una credenza e una sedia in stile tardogotico. Dalla camera di Giorgio di Challant si accede al suo oratorio privato, un piccolo locale quadrato, completamente affrescato con scene della crocifissione ad opera di un anonimo artista autore anche degli affreschi dell’oratorio di Marguerite de La Chambre. Accanto vi è la "sala del re di Francia", che deve il suo nome dall'aver probabilmente ospitato il re di Francia Carlo VIII durante il suo passaggio in Italia nel 1494. Terminata la visita ci soffermiamo ancora nel giardino, per riposarci un po sulle panche all’ombra e fare qualche foto dell’esterno, da qui oltre la cinta del castello spingendo lo sguardo più in là si ammira il castello di Verres. Come prima giornata è stata abbastanza impegnativa, ci avviamo al B&B per rinfrescarci e cambiarci per la sera. La nostra meta è Cervinia, dove ci fermiamo per la cena. Evidentemente questo periodo è ancora considerato bassa stagione perché nel parcheggio sostano appena quattro auto compreso la nostra e nella via pedonale del passeggio solo qualche anima. Scendiamo dall’auto e dopo pochi passi ci rendiamo conto del perché di tanto deserto: un vento gelido spazza la via centrale e il termometro digitale accanto all’insegna di un negozio segna 11 gradi nonostante siano le ore 19e30 del 24 giugno. Del resto abbiamo lasciato la nostra città per scappare dall’afa e dunque di che ci lamentiamo?  Passeggiamo un po’ infreddoliti e giunti al termine della via ci appare l’imponenza del monte Cervino che nasconde un po’ la sua cima dietro una bella nuvoletta.
Qualche foto e poi a cena nel calduccio di un locale tipico rivestito in legno. Al termine della cena ci dirigiamo decisamente a passo svelto verso l’auto e torniamo al B&B per la notte. Domani altri castelli ci attendono.

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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