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venerdì 27 maggio 2016

Antonio Manzini - Pista Nera







 
Acquistato per la serie la Biblioteca di Repubblica  questo è il primo romanzo di Manzini con protagonista  Rocco Schiavone, il primo libro nel quale viene presentato  lo scenario nel quale si svolge l’azione, la città di Aosta, fredda e nevosa e quindi così diversa dalla Roma assolata e caotica. Qui si delinea anche il personaggio del vicequestore: un uomo complesso, sfuggente, talvolta aggressivo, un vicequestore romano  che è stato trasferito ad Aosta per motivi disciplinari  in quanto si è fatto giustizia  da solo malmenando un violentatore di ragazzine figlio di un potente politico della capitale. Un vicequestore, e non  un commissario perché a questo titolo Schiavone  ci tiene, che considera il proprio mestiere come una serie di scocciature ordinate secondo una personale graduatoria, ma che esegue il proprio lavoro con passione e ottimo intuito sebbene abbia un’etica molto personale, un senso della giustizia dettato dai suoi trascorsi e l’abitudine di iniziare la giornata fumandosi una canna.
Insomma non ha un bel carattere: è schivo, sbruffone, scorbutico, donnaiolo sebbene abbia amato solo unica donna morta prematuramente, la moglie Marina,  con la quale imbastisce immaginarie conversazioni, un uomo che si ostina  a calzare le sue amate Clarks anche sotto la pioggia e la neve ma che auspica di guadagnare abbastanza da trascorrere la sua vecchiaia in una casetta in Provenza. Rocco schiavone è tutto questo  eppure lo si ammira e alla fine lo si prende in simpatia, perché ha tutto ciò che vi è di umano.
Il giallo è scorrevole, azzeccate le caratterizzazioni dei personaggi che lo circondano, originale la trama che si svela solo verso la fine del libro.
Siamo a Champoluc e sulle piste da sci viene ritrovato, travolto da un gatto delle nevi,  il corpo di Leone Miccichè un imprenditore siciliano trasferitosi al nord  per avviare una lussuosa attività turistic.
Il vicequestore Schiavone e i suoi collaboratori cercano di venir a capo  fra le varie ipotesi  che testimoni ed indizi portano a valutare, ovvero il delitto passionale, la vendetta mafiosa e questioni di debiti. Un’indagine principale  inframezzata ad altre legate a traffici illeciti di armi e di persone. 
Un giallo da leggere tutto d’un fiato per cui penso che non sarà l'ultima opera di Manzini che leggerò.

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
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