Invogliata da uno sconto del 15% ho acquistato questo romanzo.
L'ho iniziato e in pochi giorni l'ho finito, nonostante il tempo libero da dedicare alla lettura sia per me veramente contato.
La protagonista Vani Sarca è una ghostwriter abile nelle indagini tanto che il commissario Romeo Berganza si avvale della sua collaborazione e forse anche qualcosa di più.
In questo giallo Vani dovrà scrivere sotto le spoglie di Henry Dark, famoso scrittore di thriller, amico del proprio capo e dovrà districarsi tra la propria vita privata ed affettiva ed un ex fidanzato oggetto di strani ed inquietanti regali e minacce di morte. Naturalmente, gli indiziati sono molti e a volte scontati, ma niente è mai come sembra.
Ironico, scorrevolessimo grazie ad un ritmo incalzante, divertente, mi sono spesso ritrovata a sorridere per le fantasiose trovate e la descrizione di certi avvenimenti accaduti nella famiglia di Vani. Non posso non consigliarvi Alice Basso come scrittrice, è davvero talentuosa e spero presto di leggere qualche altra sua "creazione".
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giovedì 14 giugno 2018
domenica 20 maggio 2018
IL GATTO E L'ARTE
Sarà che i gatti li ho sempre adorati, sarà che mi ritrovo ad averne uno che gira per casa, ma mi è nata la curiosità di vedere quale posto abbia questo felino nell'arte.
E con stupore ho constatato che il gatto è stato nei tempi sempre immortalato da artisti anche importanti.
Se il cane dal Medioevo in poi è diventato simbolo di fedeltà il gatto è stato spesso visto come il simbolo del male, del demonio ed è forse con questa lettura che talvolta è stato inserito in dipinti sacri quali ad esempio "L'ultima cena"di jacopo Bassano proprio in contrapposizione al cane fedele.
Allo stesso modo nell'"Annunciazione" di Lorenzo Lotto il gatto, simbolo del maligno, è rappresentato in fuga all'arrivo dell'arcangelo, celeste messaggero che annuncia la futura nascita di Gesù.
Al di là di questi esempi di simbolismo il gatto è spesso stato ritratto nella sua funzione domestica di creatura che riceve e dona affetto e per questo inserita in scene di vita famigliare come nella "Madonna della gatta "di Federico Barocci
E' mia intenzione continuare a curiosare la presenza dei gatti nell'arte e mettervi a parte pubblicando in futuro altre belle immagini con i nostri amici pelosi.
E con stupore ho constatato che il gatto è stato nei tempi sempre immortalato da artisti anche importanti.
Se il cane dal Medioevo in poi è diventato simbolo di fedeltà il gatto è stato spesso visto come il simbolo del male, del demonio ed è forse con questa lettura che talvolta è stato inserito in dipinti sacri quali ad esempio "L'ultima cena"di jacopo Bassano proprio in contrapposizione al cane fedele.
Allo stesso modo nell'"Annunciazione" di Lorenzo Lotto il gatto, simbolo del maligno, è rappresentato in fuga all'arrivo dell'arcangelo, celeste messaggero che annuncia la futura nascita di Gesù.
Al di là di questi esempi di simbolismo il gatto è spesso stato ritratto nella sua funzione domestica di creatura che riceve e dona affetto e per questo inserita in scene di vita famigliare come nella "Madonna della gatta "di Federico Barocci
E' mia intenzione continuare a curiosare la presenza dei gatti nell'arte e mettervi a parte pubblicando in futuro altre belle immagini con i nostri amici pelosi.
venerdì 27 aprile 2018
Nuove letture
Nuove letture
Tra tante cose che mi prendono in questo periodo ci sono le letture. Una mia cara amica sapendo che mi piacciono i gialli mi ha fatto conoscere una scrittrice che da diversi anni viene pubblicata in Italia da una casa editrice non troppo conosciuta, la Astoria Edizioni.
Si tratta di Marion Gibson che scrive, tra gli altri, con lo pseudonimo di MC Beaton e racconta le avventure di Agatha Raisin una agente di pubbliche relazioni arrivata alla mezza età che decide di ritirarsi in uno dei pittoreschi villaggi del Cotswolds inglese e qui si trova a risolvere alcuni casi.
Il primo giallo che ho letto di MC Beaton non è proprio il primo in ordine di pubblicazione, poichè non è facile trovarli in libreria e anche in formato ebook. Il giallo in questione è il quinto della saga di Agatha Raisin e fu scritto nel 1996 col titolo Agatha Raisin e il matrimonio assassino.
A me è piaciuto molto: la narrazione è scorrevole, il personaggio accattivante, non privo di difetti che la rendono quasi reale, per cui credo che non resterà l'unico giallo della MC Beaton da me letto.
Tra tante cose che mi prendono in questo periodo ci sono le letture. Una mia cara amica sapendo che mi piacciono i gialli mi ha fatto conoscere una scrittrice che da diversi anni viene pubblicata in Italia da una casa editrice non troppo conosciuta, la Astoria Edizioni.
Si tratta di Marion Gibson che scrive, tra gli altri, con lo pseudonimo di MC Beaton e racconta le avventure di Agatha Raisin una agente di pubbliche relazioni arrivata alla mezza età che decide di ritirarsi in uno dei pittoreschi villaggi del Cotswolds inglese e qui si trova a risolvere alcuni casi.
Il primo giallo che ho letto di MC Beaton non è proprio il primo in ordine di pubblicazione, poichè non è facile trovarli in libreria e anche in formato ebook. Il giallo in questione è il quinto della saga di Agatha Raisin e fu scritto nel 1996 col titolo Agatha Raisin e il matrimonio assassino.
A me è piaciuto molto: la narrazione è scorrevole, il personaggio accattivante, non privo di difetti che la rendono quasi reale, per cui credo che non resterà l'unico giallo della MC Beaton da me letto.
mercoledì 25 aprile 2018
25 aprile - San Marco
San Marco
Tira e para, finalmente
Sto bel zorno rivarà
E 'na nova vita sente
Sta magnifica cità.
Certi tempi xe finii
Nè mai più ritornarà.
Via, da bravi! Stemo unii:
ne l'union la forza sta.
Xe sto popolo risorto
L'è, de colpo, in pie saltà:
falso xe che el fusse morto,
solo el jera indormensà.
Nicoloti e Castellani
Da sentir più no se gà
Semo tuti veneziani,
tuti fioi de sta Cità.
E San Marco benedetto
Sempre più el benedirà
El so popolo dileto
Che l'ha sempre venerà.
lunedì 2 aprile 2018
Dall'uovo di Pasqua
Dall'uovo di Pasqua
Dall’uovo di Pasqua
è uscito un pulcino
di gesso arancione
col becco turchino.
Ha detto: “Vado,
mi metto in viaggio
e porto a tutti
un grande messaggio”.
E volteggiando
di qua e di là
attraversando
paesi e città
ha scritto sui muri,
nel cielo e per terra:
“Viva la pace,
abbasso la guerra”.
-
Gianni Rodari
sabato 31 marzo 2018
La Pasqua dei poveri
La Pasqua dei poveri
Forse per noi che non abbiam pane,
forse più bella è la tua Santa Pasqua,
o Gesù nostro, e la tua mite frasca
si spande, oliva, nelle stanze quadre.
Povero il cielo e povere le stanze,
Sabato Santo, il tuo chiaror ci abbaglia,
e il nostro cuore fa una lenta maglia
col cielo, che ne abbraccia le speranze.
Semplice vita, alle nostre dimande
tu ci rispondi: Su, coraggio, andate!
Noi t'ubbidiamo; e questa povertà
non ha bisogno più d'altre vivande.
Noi siamo tanti quanti alla campagna
sono gli uccelli sulle mosse piante,
cui sembra ancor che le parole sante
giungan col vento e l'acqua che li bagna.
A noi non visti, nelle grige stanze,
miriadi in mezzo alla città che fuma,
Sabato Santo, la tua luce illumina
solo le mani, unica festa, stanche.
A noi la pace che verrà, operosa
già dentro il cuore e sulla mano sta,
che ti prepara, o Pasqua, e che non ha
che il solo pane per farti festosa.
-
Carlo Betocchi (1899 -1986)
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