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martedì 28 febbraio 2012

Che ne dite di una tisana?

Cosa c'è di meglio che concedersi una pausa, un momento di relax, sorseggiando una tisana?
Dovrebbe diventare un'abitudine quotidiana infatti, oltre a proprietà rilassanti che aiutano a combattere lo stress che ci opprime ogni giorno, sono anche un ottimo rimedio contro tanti fastidi a seconda delle erbe con le quali sono preparate.
Ovviamente c'è tisana e tisana, ma sicuramente chi conosce la mia attenzione per i prodotti genuini e la salvaguardia dell'ambiente non può che immaginare che quella che vi offro quest'oggi è una tisana di qualità, una tisana Valverbe.

Nelle Vallate alpine adiacenti il Monviso ad un'altitudine compresa tra i 500 ed i 1500 mt s.l.m. la Valverbe coltiva, essica e confeziona direttamente le proprie tisane in filtro con impianti tecnologicamente avanzati.
Le erbe, biologiche e fresche di raccolto, vengono disidratate con un sistema innovativo di essicazione  a freddo che preserva l'integrità della membrana cellulare e con essa i principi attivi, l'aroma e il sapore della pianta fresca.
Il confezionamento, in bustina a doppio incarto, senza punto metallico e con filo di cotone da agricoltura biologica, avviene utilizzando energia prodotta dall'impianto  fotovoltaico da 27 KwP.
Una filosofia di vita per garantire sorsi di salute ai consumatori e all'ambiente.
Ed ora una buona tisana alla VIOLA BALSAMICA VALVERBE


Una tisana Valverbe a base di timo foglie, eucalipto foglie, menta piperita foglie, pino montano aghi, viola blu fiori 10% e lavanda fiori, tutte piante della flora italiana ad azione balsamica  combinate  per favorire il benessere delle vie respiratorie.
Con questi sbalzi di temperature è quello che ci vuole per prevenire ed alleviare raffreddori... e poi dovreste sentire il profumo!!!  è un vero peccato che via internet non si possano condividere anche i profumi, vi assicuro che in questo caso sarebbe un'esperienza ricca e coinvolgente.
Vado a bere la tisana, prima che si freddi.... a presto.


domenica 26 febbraio 2012

La felicità sta nelle piccole cose:come trascorrere una bella domenica e spendere poco

Qui a Torino week end con un bel sole dopo tanto freddo e neve.
Certo sarebbe bello andare al mare o sulla neve della montagna, ma con l'aria di crisi che tira è meglio risparmiare ma   anzichè piangerci addosso su quello che avremmo potuto fare abbiamo iniziato a pensare come poter  trascorrere, anche se in economia, una bella domenica pomeriggio. Ed ecco la soluzione: qui in cintura, a veramente pochi chilometri dalla città, ci sono luoghi magari già conosciuti ma che a ben guardare offrono sempre qualche piacevole sorpresa.
Così, dopo pranzo abbiamo fatto un salto a Chieri.
Chieri,  che si trova sulle colline  a circa  a 15 km da Torino, in epoca medievale era conosciuta come la città delle cento torri, torri che oggi o sono state abbattute o comunque inglobate negli edifici. Questa località divenne famosa a livello europeo per la produzione del fustagno e la coltivazione del gualdo, una pianta dalla quale si estraeva un colorante per tessuti che regalava alle stoffe una caratteristica colorazione azzurra. A partire dall'Ottocento Chieri  si specializzò così nell'industria tessile: telerie e tendaggi, ancora oggi vengono prodotti in alcuni stabilimenti ancora operativi.
Parcheggiata l'auto ci avviamo verso il centro storico, passando davanti alla chiesa di San Bernardino
all'interno della quale si conservano tre dipinti del pittore Guglielmo Caccia detto il  Moncalvo (una pala raffigurante l'incoronazione delle Vergine fra i santi Giorgio Guglielmo Rocco e Sebastiano con sullo sfondo la città di Chieri, un'altra pala con la Vergine e Gesù bambino e un dipinto raffigurante San Nicola da Tolentino)
Lasciando alla nostra sinistra la chiesa entriamo nel centro storico ben riconoscibile dall'arco trionfale  eretto nel 1580  per celebrare fastosamente i soggiorni a Chieri della corte sabauda e la nascita degli eredi ducali negli anni compresi tra il 1580 e il 1586.
Passato l'arco  è possibile fare una piacevole passeggiata caratterizzata dal fatto che alzando lo sguardo alle facciate delle case si possono scoprire resti di epoca medievale. Molti palazzi di via Vittorio Emanuele, la principale via cittadina conservano decorazioni in cotto di qualità eccezionale, fasce decorative, e soffitti a cassettoni del periodo tardo medievale.


Urbanisticamente infatti Chieri ha ben conservato la struttura di Comune medievale: dalla rocca centrale  si dipartono in cerchi concentrici le contrade che corrispondono ai successivi ampliamenti della cinta muraria.

Di sicuro interesse è la collegiata, Santa Maria della Scala ovvero il Duomo, la più celebre chiesa di Chieri.  La facciata è caratterizzata al centro dalla grande ghimberga del portale maggiore, decorata con elementi vegetali di stile francese: qui è collocata la madonna del melograno, copia recente della statua fiamminga originale di fine Trecento che è conservata all'interno della chiesa.


Al fianco della chiesa sono addossati il campanile romanico a base quadrata e il battistero, risalente all'episcopato del vescovo torinese Landolfo del XI secolo. 

Al di sotto del presbiterio si può visitare la  cripta romanica sulla cui volta  si conserva l'affresco raffigurante la Vergine assisa tra S. Pietro e Paolo, del XV secolo circa.  All'interno della chiesa affreschi di scuola Jaqueriana raffiguranti la Natività, la Presentazione al Tempio, e la Adorazione dei Magi,  documentano in Chieri i modi della pittura cortese della prima metà del Quattrocento. Appartengono anche alla fase quattrocentesca i bellissimi stalli del Coro, decorati dalle rappresentazioni delle piante medicinali, dei Profeti e degli Apostoli.
Alla sinistra della navata assume un particolare valore  devozionale la Cappella della Beata Vergine delle Grazie,  eretta per implorare la fine dell'epidemia di peste del 1630. Mentre di fronte a questa cappella, dall'altra parte della navata si accede al battistero. Qui un anziano signore si offre di farci da guida e raccontarci la storia del battistero. Le mura nella parte bassa ossia quella più antica sono  a «spina di pesce», col riutilizzo di mattoni provenienti da edifici di epoca romana.
Entrando non si può non essere colpiti dal ciclo di affreschi che orna la parte alta delle pareti. Rappresenta la «Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo San Giovanni» ed è opera del pittore chierese Guglielmetto Fantini, che la affrescò verso il 1435. Si può ammirare l'ingresso di Gesù in Gerusalemme, l'ultima cena, la lavanda dei piedi, Giuda che riceve i trenta denari, Gesù davanti a Pilato, la flagellazione,  l’incoronazione di spine, Pilato che si lava le mani, e infine la crocifissione. Sotto la grande scena della Crocifissione, si trova la Pala Tana, che deve il nome al chierese Tommaso Tana, cavaliere morto  nel 1503. Fu dipinta da Francesco Berglandi e Gomar Davers: lo parte centrale rappresenta la Natività,  in alto, la Madonna col Bambino tra San Gerolamo e San Giorgio e lungo la predella, Cristo e i Dodici Apostoli.

Sulla sinistra, la statua della Madonna del Melograno, opera di uno scultore ignoto di area franco-fiamminga dei primi anni del '400; fino al 1981 era  sulla facciata del Duomo e poi fu rimossa e sostituita con una copia per preservarla dal degrado.  Un'apertura nel pavimento conduce al sito archeologico del Battistero; qui gli scavi, condotti a partire dagli anni '60 portarono alla luce tracce di una prima occupazione risalente al I sec. a.C.,  e di  un cimitero paleocristiano.

Un punto molto interessante di Chieri è la rocca dove si trova la chiesa di San Giorgio.

Posta appunto  in posizione dominante sulla collina, la chiesa  sorge sulle rovine del castello del X secolo. All'inizio del XII secolo la chiesa era in stile gotico ma un incendio la distrusse. Così venne ricostruita affiancata da questo originale campanile a forma di pagoda mentre l'attuale facciata è opera dell'architetto Vittorio Vittone e risale al 1750 circa.

Ecco un'altra veduta della chiesa di San Giorgio, da qui abbiamo  potuto ammirare il panorama collinare fatto di tetti, e colline che circondano Chieri.

Non è romantico? E con questa immagine suggestiva chiudo il resoconto di questa domenica pomeriggio, semplice ma che ci ha regalato qualche gratuita emozione.

sabato 25 febbraio 2012

Sono tornata.. con una ricetta gustosa grazie a Tec-al e alle sue spezie

Buona serata, nonostante il surplus di lavoro che mi ha tenuto lontana dal blog e mi ha fatto incazzare come sicuramente avrete letto nel mio post precedente (anzi approfitto per dire grazie a Doc del blog"un neurone vagando ha creato..." e alla purtroppo anonima amica di Pavia che mi hanno sopportata e supportata con le loro belle parole)eccomi qui.
Questa sera vi propongo una ricetta veloce e gustosa: Seppioline in guazzetto di peperoni



Gustosa non solo per gli ingredienti ma anche per il contributo dato dall'azienda Tec-Al srl di Traversetolo specializzata in spezie e aromi, di quest'aziendaq con cui ho il piacere di collaborare ho usato per questa ricetta l'aglio disidratato in granuli.

Ed eccovi gli ingredienti:

mercoledì 22 febbraio 2012

Come sono contenta....

come sono CONTENTA lasciatemelo dire, proprio CONTENTA, tutta maiuscola!!!
Oggi riunione in ufficio, per comunicare, come se non ne fossimo già a conoscenza,  che oltre alle istanze di revisione  e di modifica e oltre a  quelle di cancellazione ci sono anche una marea di dossier con domande d'iscrizione e chiaramente ci sono dei termini per evaderle e chiaramente siamo sempre e soltanto i soliti 4 gatti.... e chiaramente i clienti chiamano, sollecitano, ti fanno perdere tempo quando manco loro sanno cos'hanno fatto (ti dicono, "mah devo aver presentato una domanda..." come se ne avessimo solo di un tipo! e ti viene il dubbio che forse hanno agito sotto l'impulso di qualche allucinogeno...)... e tu devi  tacere e ingoiare e improvvisarti Sherlock Holmes altrimenti  son pronti con la classica frase " e si sa come lavorano gli enti pubblici!"
Perchè come lavorano gli enti pubblici? Siamo certi che lavorano tutti nella stessa maniera?
Non è che forse c'è del marcio e del buono anche lì, fra quelli che tanto facilmente li si chiama fannulloni?
Non è che forse ci sono uffici pubblici che non rispondono al telefono, che puoi provare a qualsiasi ora, e quando magari hai il dito usurato dalle prove e riesci finalmente a prendere la linea  ti rispondono "il collega è fuori stanza"...   è così inverosimile ammettere che esistono realtà dove invece poco manca che al cittadino si faccia da balia?
E poi parliamo anche di un altro punto sul quale tutti hanno sempre da ridire, e pensano di saperla lunga: lo stipendio!!!!
Quanto pensate che "prende" un dipendente pubblico? non parliamo di dirigente o funzionario, ma dell'impiegatuccio, quello che si sente le lamentele del privato e delle imprese sulle troppe tasse e balzelli, come se ogni imposta entrasse direttamente nelle sue tasche... Sentiamo quanto sarà mai uno stipendio di un impiegato? se immaginate cifre astronomiche beh ridimensionate la vostra fantasia,a seconda dell'anzianità di servizio  di poco, pochissimo si superano i 1000 euro netti, che però lo ammetto io stessa son fin troppi per coloro che davvero scaldano solo la sedia!!
 ma per gli altri? quelli che lavorano, che non passano ore tra pausa caffè e sigaretta? ...
beh sappiatelo, vi faccio una rivelazione, è uguale.... E' uguale per me che nel mio ufficio poco manca che non riesca ad alzare la testa dalle pratiche com'è uguale per quelli dell'ufficio poco distante, pur dello stesso ente, che devono inventarsi come tirare alle 16, l'ora in cui questi ultimi escono e tornano a casa, mentre se va bene a me resta ancora da far straordinario per un po'.
Io ho un passato da dipendente di impresa privata e di studio di commercialista e vi posso  assicurare che lavoravo meno ma soprattutto avevo qualche soddisfazione in più. Nel pubblico le amministrazioni ti raccontano la bella favoletta del "lavorare in gruppo" per cui "tutti per uno e uno per tutti", ovvero qualcuno tira il carro anche per gli altri e zitto e mosca. Mai nessun capo va da un dipendente a dirgli che non lavora abbastanza, ma si fanno riunioni in cui è il team che deve raggiungere l'obiettivo.
Poi cerchi uno sfogo,  un po di comprensione con qualcuno e vieni visto pure male come quello che si lamenta del lavoro quando altri non riescono ad averlo, o a tenerselo, beh provate a sentirvi l'ansia che arriva quando quello che fate non basta mai, e poi ne riparliamo.
Oggi, chiaramente è una giornata no, e quindi sul blog ci sta  anche questo mio eccesso di contetezza, sarcastico ovviamente.


domenica 19 febbraio 2012

torta per San Valentino

Eccola qua la torta che ho preparato per la festa di San Valentino!!!
L'ho fatta a rate, purtroppo in settimana riuscire anche a fare qualcosa di diverso dalle solilte cene non è facile. In questi casi invidio le casalinghe a tempo pieno, non perchè lavorino di meno, ma perchè possono organizzare il loro tempo in modo più fruttuoso. Uscire di casa alle 7 del mattino per andare in ufficio e uscirne alle 18, passare di corsa a fare la spesa e tornare  a casa alle 19 significa trascurare un po la casa e la cucina. Poi arrivata a casa si ricomincia anche quando non si avrebbe voglia.
E così il 13 nel tardo pomeriggio eccomi a casa a fare la torta. Quale faccio?

COMPLEANNO

Eccomi qui.... oggi giornata dedicata a me e al marito non solo perchè è domenica e una volta tanto ci riposiamo e facciamo gli innamorati :-) ma perchè oggi è il mio Compleanno!!!!

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Award...

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assegnatomi dal blog "l'incantesimo dello zucchero" di Rocco

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Ci sono giorni memorabili nelle nostre vite in cui incontriamo persone che ci fanno fremere come ci fa fremere una bella poesia, persone la cui stretta di mano è colma di tacita comprensione e il cui carattere dolce e generoso dona alle nostre anime desiderose e impazienti una pace meravigliosa. Forse non le abbiamo mai viste prima e magari non attraverseranno mai più il sentiero della nostra vita; ma l'influsso della loro tranquillità e umanità è una libagione versata sul nostro malcontento, e sentiamo il suo tocco salutare come l'oceano sente la corrente della montagna che rinfresca le sue acque salate. Helen Keller
by Renata

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